Autore: Paolo Giordano
Pubblicato da Einaudi - Ottobre 2022
Pagine: 272 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Supercoralli
ISBN: 9788806257200
ASIN: B0BGS6DWHJ
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Il protagonista racconta del suo mondo personale, una crisi di coppia con Lorenza, delle piccole crisi e metamorfosi relazionali con i suoi amici, Novelli, Giulio, Curzia, e del grande cambiamento che riguarda tutti noi, la crisi climatica e i cambiamenti del nostro tempo.
Le nuvole sono complicate. Quelle alte trattengono l’umidità, quindi contribuiscono a surriscaldare il pianeta. Quelle basse riflettono la luce solare, perciò lo raffreddano. Fanno bene e male insieme, insomma un casino. Qualcuno pensa che il cambiamento climatico ci consegnerà un mondo senza nuvole. Cielo terso di notte e di giorno, trecentosessantacinque giorni l’anno. Suppongo che a certi piacerebbe. A me no.
Il protagonista di Tasmania racconta un periodo ben preciso della sua vita in cui si susseguono tragedie storiche, i numerosi attentati di Parigi e l’allerta anti-terrorismo in tutta Europa, e crisi personali.
La sua relazione con Lorenza non va né avanti né indietro: un figlio non arriva, vivono nella stessa casa spesso estranei l’uno all’altro, manca il sesso tra loro. Lorenza ha già un figlio che studia all’estero con cui il protagonista ha un rapporto sereno, forse simbolo di quel futuro possibile e positivo a cui aspira. Per il suo lavoro di giornalista scientifico spesso fa viaggi all’estero e Parigi è lo scenario più utilizzato visto la frequentazione con il ricercatore Novelli, uomo che osserva le nuvole, un’autorità nella sua professione, ma cela delle aspirazioni che spiazzano anche il lettore.
Giulio, invece, è l’amico che rimane accanto al protagonista per tutto il romanzo e il rapporto complicato dopo la separazione con il figlio piccolo si risolverà con un cambiamento di prospettive personali. Ogni personaggio vive una propria fase di crisi, dubbi personali e metamorfosi parallelamente ad un mondo esterno in cambiamento. Il terrorismo e la crisi climatica segnano un periodo storico e la vita dei protagonisti, ma sono anche metafora della mutevolezza della vita e dell’esistenza stessa. Curzia, altra presenza nel romanzo, giornalista specializzata su stragi e attentati, è la mina vagante che in qualche modo porta il protagonista ad un equilibrio inatteso.
L’argomento della bomba atomica è più volte ricorrente in quanto il protagonista ne vuole scrivere un libro ed è l’emblema di quella “bomba” pronta ad esplodere nel nostro futuro, ma anche quello che dobbiamo evitare.
Il romanzo è in prima persona, ma il protagonista racconta più degli altri rispetto a sé stesso. Sono i rapporti lavorativi e le relazioni di amicizia e di affetto che sembrano interessare la narrazione con occhio scientifico, analizzando ogni dettaglio e metabolizzando ogni fase con il senno di poi (si usa il tempo passato). Lo stile è puntuale e raffinato, molto contemporaneo anche nel tema trattato. Riesce a far incuriosire il lettore soprattutto nella seconda parte, l’utilizzo di termini e nomenclature specifiche non annoia, anzi riesce a dare effetto contrario.
Il presente sembra fare paura, visto che ci sono riferimenti a inevitabili catastrofi naturali e ad attentati terroristici, eppure il finale del romanzo ci riporta ad un futuro “senza nuvole”, in un luogo ideale in cui vivere, la Tasmania, come un ideale di tranquillità e di speranza. Un luogo che ci auguriamo di trovare nel futuro, un’aspirazione a cui tendiamo nelle nostre vite.
Se proprio dovessi, sceglierei la Tasmania. Ha buone riserve di acqua dolce, si trova in uno stato democratico e non ospita predatori per l’uomo. Non è troppo piccola ma è comunque un’isola, quindi facile da difendere. Perché ci sarà da difendersi, mi creda.
Approfondimento
Paolo Giordano in Tasmania inserisce molto di sé. L’autore ha un dottorato in fisica, proprio come il protagonista del romanzo ha una formazione scientifica ed entrambi hanno lasciato la ricerca per dedicarsi alla comunicazione e alla scrittura.
Nel suo primo romanzo, La solitudine dei numeri primi, la matematica era la metafora fondamentale, in questo caso i riferimenti scientifici sono numerosi: c’è il leit motiv della bomba atomica, dalla storia della scoperta alle sue conseguenze letali; lo studio delle nuvole legate ai cambiamenti climatici; Maria Sklodovska, meglio nota come Maria Curie. Vengono citati numerosi attentati e luoghi del mondo. Diversamente da altri suoi romanzi c’è maggior ricerca e utilizzo di termini specifici del settore di riferimento.
Gloria Rubino