
Autore: Tommaso Fusari
Pubblicato da Mondadori - Maggio 2017
Pagine: 204 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Copertina Rigida

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Stefano ha ventidue anni, un lavoro che gli permette di mantenere un piccolo appartamento e le sue serate con gli amici a Trastevere.

Stefano ha ventidue anni, un lavoro, un piccolo appartamento che gli ha regalato l’indipendenza, meravigliosi amici con i quali passa spensierate serate alcoliche a Trastevere e una splendida e premurosa ragazza, Michela con la quale riesce a condividere piacevoli momenti senza mai lasciarsi veramente andare: “Diciamo che arrivi a metà strada della grande domanda “cos’è l’amore?” e capisci che l’amore è un’altra cosa, anche se non sai bene cosa”.
Sente la mancanza di qualcosa nella sua vita e comprende cosa sia quel “qualcosa” solo quando la madre gli restituisce un piccolo gioco che risale alla sua infanzia, al periodo in cui c’era anche Alice: un dischetto di cartoncino bianco con disegnato un pettirosso e che risveglia ricordi di un’amicizia speciale e il vuoto lasciato da una fuga apparentemente senza motivo.
Stefano e Alice si conoscono all’età di otto anni, vivono in un quartiere alla periferia di Roma, le loro case sono una di fronte all’altra e loro possono trascorrere la maggior parte delle giornate insieme a studiare e a fare progetti. Sognano di scappare insieme quando saranno grandi in un posto dove ci sia una casa, i davanzali delle finestre rosa e il mare.
Ed è soprattutto nelle notti in cui Alice non riesce a dormire e in cui si intrufola nella stanza di Stefano che i due progettano di rimanere per sempre insieme e di lasciarsi alle spalle quel quartiere con la puzza di fognature, il grigio delle fabbriche e il triste cinema in disuso.
“C’erano delle notti in cui Alice veniva di nascosto a casa mia. Mi tirava sul vetro della finestra dei pezzetti di pellet che usavano per la stufa. Una volta, due volte, tre volte. Io mi svegliavo e la vedevo lì, affacciata al suo davanzale rosa pallido. Nel quartiere regnava il silenzio […] “Posso venire da te?” mi sussurrava forte. “Perché?” “Ho paura dei mostri.”
Usciva di nascosto e io, in punta di piedi, le andavo ad aprire la porta, stando attento a non fare il benchè minimo rumore. Ci sentivamo amanti, clandestini, ladri di un qualcosa di bello che neanche noi riuscivamo a comprendere”.
A dodici anni, Stefano trascorre un’estate dai nonni, i due si lasciano con la promessa di scriversi tutti i giorni e la speranza che il tempo trascorso lontani passi il più in fretta possibile.
Alice però non risponde mai alle lettere e al ritorno a casa Stefano non la trova ad aspettarlo come promesso, anzi le tapparelle dell’appartamento sono abbassate e Alice non tornerà più.
A distanza di molti anni, quel pettirosso di cartone riporta alla memoria quei capelli rosso fuoco e le lentiggini come stelle nel cielo. Ai ricordi si sommano la delusione per l’inspiegabile scomparsa di Alice e la promessa non mantenuta di non lasciarsi mai.
Dopo dieci anni, Stefano comprende che è giunto il momento di rimettere insieme i pezzi di quel mistero e ottenere delle risposte. Ma per lui rappresenta anche un viaggio alla ricerca di sé stesso, per riuscire una volta per tutte a chiudere le porte lasciate aperte così a lungo.
Stefano comincia a cercarla proprio da dove tutto è iniziato, da quella casa dove le tapparelle non si sono più alzate dopo quell’estate.
Approfondimento
Tempi duri per i romantici è una fresca commedia romantica scritta con un linguaggio scorrevole e accattivante. Sono piacevoli il gioco di paragoni e gli ironici dialoghi botta e risposta tra i protagonisti.
“In quel momento, da qualche parte nel mondo, gli eserciti si scontravano per il monopolio di qualche territorio ricco di giacimenti petroliferi. I politici si accendevano in aspri dibattiti. Qualche stella era arrivata allo stadio finale e stava per esplodere. Ma nulla, in quel preciso istante, fece più rumore della collisione tra i nostri due universi. Di nuovo. Dopo dieci anni”.
Tommaso Fusari è un giovane esordiente che riesce a catapultare il lettore in questa classica storia romantica con un pizzico di poesia e ironia mettendo sé stesso nel protagonista, i suoi gusti per la musica e il buon cibo.
Mi hanno piacevolmente colpito la spensieratezza e la testardaggine che caratterizzano i ventenni incuranti del mondo che li circonda e capaci di vivere appieno la vita, l’amore e l’amicizia senza lasciarsi condizionare da nulla di ciò che accade intorno a loro.
Cristina Ciambella