
Autore: Stephen King
Pubblicato da Sperling & Kupfer - Ottobre 2018
Pagine: 530 - Genere: Thriller
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Pandora

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A Flint City, in Oklahoma, un ragazzino di undici anni è stato stuprato e ucciso. Per il detective Ralph Anderson la priorità assoluta diventa quella di trovare e arrestare il mostro capace di compiere un’azione simile prima che possa ripeterla. E se tutto, dalle impronte al DNA, riconducesse al più insospettabile dei cittadini: il gentile professor Maitland? È possibile che l’apparente bontà abbia celato per anni un’anima divorata dal male?

La calma estiva di Flint City è scossa da un evento terribile: un ragazzino di undici anni, Frankie Peterson, è stato stuprato e ucciso con una violenza brutale. Chi è il mostro, l’abominevole creatura capace di un gesto così terribile?
E credo in Arthur Conan Doyle, che ha fatto dire a Sherlock Holmes: ‘Una volta eliminato l’impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verità’.
Il detective Ralph Anderson sa di doverlo trovare il prima possibile. I suoi concittadini hanno paura. Lui ha paura. Chi ha ucciso Frankie è infatti ancora in libertà e potrebbe voler ripetere quello che ha fatto. Altri bambini potrebbero subire la stessa sorte del piccolo Peterson. Ogni istante perso potrebbe costare la vita ad un innocente.
Inaspettatamente però, l’assassino sembra aver voluto mettere la polizia sulla propria scia. Non solo infatti diversi testimoni giurano di averlo riconosciuto, ma il luogo del delitto è ricoperto d’impronte digitali e di tracce di DNA. Possibile che fosse preda a un raptus di follia che l’ha privato della lucidità necessaria per defilarsi nell’ombra, senza farsi notare? Il detective Anderson non sa rispondere a queste domande, ma sa che non può perdere altro tempo: deve arrestare il colpevole. E deve farlo in un luogo affollato, durante una partita, in modo tale che tutti sappiano chi è l’assassino. Perché il mostro è sempre stato accanto a loro. Il mostro è il professor Terry Maitland: l’insegnante d’inglese e l’allenatore di baseball dei loro figli.
Anderson sa di aver drasticamente accorciato i tempi canonici delle indagini, senza aspettare di avere tutti i riscontri di cui avrebbe avuto bisogno, ma l’idea che quell’uomo rimanesse in libertà era insopportabile. Al momento dell’arresto però, Terry appare sconcertato come se quello che sta accadendo intorno a lui fosse semplicemente impossibile. Sta fingendo? Ha deciso di dichiararsi innocente? Anderson si aspettava che Maitland si fosse costruito un alibi, a sconvolgerlo è però la sua solidità. Non solo infatti ci sono diversi testimoni che garantiscono che la sera dell’omicidio Terry si trovasse lontano da Flint City, ma c’è anche un video che lo conferma. Come è possibile spiegare questa apparente assurdità? Un uomo non può trovarsi in due posti contemporaneamente. Si può pensare che Maitland abbia ideato così bene il suo piano da includervi un sosia che potesse fornirgli un alibi?
Il detective Anderson si ritrova fagocitato da una serie di particolari strani e inspiegabili che rendono la verità sempre più effimera e sfuggente. La morte di Peterson sembra aver aperto una voragine di orrore e violenza. È ipotizzabile pensare che chi l’ha ucciso volesse in realtà innescare un meccanismo senza fine? Ed è davvero stato l’insospettabile Terry ad ideare tutto questo?
Approfondimento
Quando iniziamo a leggere The outsider il primo pensiero va al Dottor Jekyll e a Mr. Hyde. Anche Terry Maitland potrebbe essere riuscito a far tacere la sua parte positiva per far esplodere il suo lato oscuro. Le sue perversioni. I suoi istinti più crudeli. Il suo sadismo. Anche in lui il Male potrebbe aver avuto la meglio.
Nell’omicidio di Frankie Peterson vediamo qualcosa che va oltre la nostra comprensione, qualcosa che ci obbliga a scontrarci con le nostre paure più grandi, con un lato della vita che vorremo poter non vedere. Ed è cosi che Stephen King ci costringe a fare i conti con i paradossi e con l’assurdo, spingendoci a oltrepassare la superficie per scavare nel profondo. Nulla è così impossibile da non potersi verificare. Niente è così strano da non poter essere spiegato. L’importante è saper allargare il nostro orizzonte, accettando l’idea che l’Universo possa anche essere privo di confini.
Stephen King ha così costruito The Outsider, un romanzo coinvolgente che cattura la nostra curiosità fin dalle prime righe. Una fitta rete di personaggi ed eventi ci accompagna capitolo dopo capitolo, rendendoci sempre più avidi ed ingordi. L’attrattiva del libro si perde però nella parte conclusiva, con un finale che rischia di non soddisfare completamente le aspettative iniziali. Si percepisce un calo di tensione e pathos che va ad incidere, impoverendola, sulla risoluzione dell’intreccio. Forse da King ci aspettavamo qualcosa in più!