
Autore: Francesco Recami
Pubblicato da Sellerio - Febbraio 2017
Pagine: 35 - Genere: Racconti
Formato disponibile: eBook

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Le disavventure fiorentine di un turista per amore

Le immagini più belle di Firenze “sotto un sole che forse non spaccava le pietre ma che di certo liquefaceva l’asfalto” scorrono sullo sfondo del breve racconto: Amedeo Consonni, tappezziere in pensione, fa una breve gita nel capoluogo toscano, solo per compiacere Angela, sua infaticabile compagna.
Dopo una intera giornata di marce forzate per musei e monumenti e una pesante cena in un locale tipico, quando oramai Consonni è solo desideroso di concludere la serata positivamente, seppure con un aiutino farmacologico, con la sua compagna prima del meritato riposo, a causa del condizionatore della camera dell’albergo che non funziona bene (o viene usato male) e di un errore nella assunzione del medicinale di aiuto, dopo una imbarazzante passeggiata notturna, il nostro indomito pensionato è vittima di un equivoco giudiziario e viene prelevato, con la sua fidanzata, dalla polizia che gli contesta un grave reato.
Come nei gialli più classici un improvviso ribaltamento della situazione, conduce il lettore alla reinterpretazione degli eventi accaduti e favorisce il finale inaspettato della storia.
Approfondimento
Il racconto è breve, agile e invoglia ad una rapida lettura, rallentata solo da qualche simpatico intercalare in dialetto fiorentino che può richiedere un maggiore impegno del lettore. Molto suggestive e a tratti comiche, sono le immagini del protagonista, trascinato, nella prima parte della storia, dalla sua compagna, che “sembrava fatta di ferro” in giro per Firenze “il paradiso della cultura, la meta del Gran Tour, la capitale linguistica d’Italia”.
L’Amedeo che annoiato, disinteressato e impaurito affronta le rampe per salire fin sopra la cupola del Brunelleschi mi ha riportato alla mente un episodio del film ‘Dove vai in vacanza?’ (1978), il terzo, quello diretto da Alberto Sordi dal titolo ‘Le vacanze intelligenti’, dove però erano i figli, ad avere organizzato un serrato e non comodo tour culturale ai genitori, veraci ‘fruttaroli’ romani.
Al rientro in albergo la storia entra nel vivo e vengono creati gli altri presupposti favorenti i successivi eventi: il condizionatore guasto, la ricerca in pigiama della bottiglina di acqua richiesta da Angela, l’incontro inaspettato.
L’accento sullo stato fisiologico protratto del Consonni, scatenato dalla doppia assunzione della pillola dell’amore, mi è piaciuto meno ma era necessario per rendere credibile, a tratti allo stesso protagonista, stanco e confuso, il quadro accusatorio costruito dagli inquirenti per lui.
Particolare è poi l’atteggiamento del protagonista che pressato dal funzionario di polizia ripensa a casi già trattati in precedenti opere dello stesso autore che potrebbero avere causato l’arresto, un sottile filo di collegamento che invoglia alla ricerca (e alla lettura delle opere precedenti) il lettore.
Antonio Sica