
Autore: Eleonora C. Caruso
Pubblicato da Mondadori - Marzo 2019
Pagine: 156 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Scrittori italiani e stranieri

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Due metropoli sullo sfondo: la Milano del post Expo e la Tokyo che ha cinquanta parole per definire la pioggia. L’era di internet, dei social, dove tutto deve apparire e da dove tutto pare dover passare per essere vero. Un tempo scandito dalla batteria del cellulare e un ragazzo coi capelli blu e di una magrezza quasi diafana, alla ricerca di un frammento di vita perso nel passato. Quell’unico frammento che gli permetterà di vivere il presente e avanzare verso il futuro.

Julian rientra a Milano dopo un periodo trascorso a Tokyo. Porta con sé una chioma di capelli blu, una repulsione agli abbracci e il suo rifiuto per il cibo.
Perché tutte le volte che mangio ho paura di non riuscire più a smettere.
Ed è sempre così. Teme che se parlasse non riuscirebbe più a smettere. Che se piangesse non riuscirebbe più a smettere.
Ma Julian porta con sé soprattutto un grande dolore: il ricordo di una tragedia famigliare e un lembo di passato che sfugge dai suoi ricordi e che ora vuole recuperare.
Nel suo percorso incontrerà diversi personaggi, tra cui: il padre Piero, Ann l’amica di sempre che vorrebbe essere più di un’amica; Leo il cassiere del supermercato, un guru moderno dal cinismo spietato, che davanti alla voglia di sparire di Julian, sentenzia:
Nessuno sparisce più […] abbiamo avuto internet in cambio dell’oblio.
Internet stesso è protagonista di Tutto chiuso tranne il cielo: tutto vive dentro di lui, altrimenti pare non essere
“Alla fine io mi sento più vera online che offline” dice Cloro, l’amica youtuber di Julian, che vive nei post che pubblica, più che nel suo stesso corpo. E da internet ci arriva l’attualità che definisce il tempo della storia: il referendum per la Brexit, l’attentato a Orlando, la presidenza di Trump.
E su tutto emerge la figura del bellissimo fratello di Julian, Christian, star di Instagram, che ha fatto della sua malattia mentale il leitmotiv del suo successo. Christian il fratello amato e venerato da sempre, che con la sua assenza diventa presenza dominante e quasi ossessione per il protagonista. Christian che si percepisce da subito essere il fulcro di quel lontano segreto.
… tua madre ha detto che eravate l’opposto, voi due. Che Christian era fatto per essere guardato, tu invece per guardare.
E Julian pare proprio osservare tutto. Attraverso i suoi occhi noi vediamo gli altri e vediamo una metropoli, Milano, ridimensionata al confronto di una Tokyo dove ci si può perdere cercando un negozio in un centro commerciale. Una Milano che Julian percepisce come troppo “stretta”.
… c’è gente attenta ai suoi capelli e alle sue braccia. [Julian] Non riesce ancora a sopportarlo, questo shock di essere guardato, a Tokyo s’era abituato a una tranquilla trasparenza.
Il romanzo di Eleonora C. Caruso passa attraverso i sensi. Attraverso lo sguardo del protagonista, come già detto, ma anche attraverso il gusto (ci sono molti riferimenti al cibo, al mangiare e al non mangiare, al vomito come liberazione), ma anche al tatto. La pelle di Julian diventa abito dal quale poter uscire per allontanarsi dal dolore: Julian quando sente troppo, se la scuce di dosso e ne fuoriesce allontanandosi, estraniandosi dalla realtà. È fragile Julian, pare che tutto possa lasciare una cicatrice sul suo corpo, e questa suo profonda fragilità è sottolineata dal suo essere così magro, quasi trasparente.
È una storia delicata quella che troviamo in Tutto chiuso tranne il cielo, una storia che si appoggia su una scrittura a tratti frenetica (le virgole sono usate con parsimonia), quasi a voler evidenziare la velocità di un tempo che scorre intorno al protagonista. Il ritmo della metropoli, ma anche il ritmo del social, dove tutto diventa vecchio un attimo dopo che viene vissuto. In contrapposizione un protagonista che pare andare a rallentatore, frenato dal caldo dell’estate milanese, ma probabilmente anche frenato dal timore di scoprire.
Tutto chiuso tranne il cielo è un romanzo che ti cattura subito. Questo soprattutto a causa della scelta dell’autrice di inserire qua e là lembi del passato, di quella storia che scopriremo capitolo per capitolo, come immersi nei ricordi dello stesso protagonista. Fino alla rivelazione finale, quel tassello che gli mancava (come del resto a noi) per capire il quadro completo e che concluderà la sua ricerca. Perfetti i riferimenti culturali dell’epoca, che collocano il lettore proprio lì, in quella che oggi è la realtà contingente, quasi a creare una lingua tanto personale, da essere di difficile comprensione per una generazione diversa da quella narrata.
Approfondimento
Eleonora C. Caruso ha recuperato alcuni dei suoi personaggi nati nel romanzo precedente “Le ferite originali” e per loro pare avere un profondo rapporto di affetto. Julian è un ragazzo che ti resta dentro, non puoi non volergli bene e non puoi non provare il forte desiderio di abbracciarlo, anche se, probabilmente, lui quell’abbraccio lo rifiuterà, o da quell’abbraccio si allontanerà all’istante.
Monia Merli