
Autore: Vento
Pubblicato da Lupi Editore - Marzo 2019
Pagine: 251 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura

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Tante persone si sono sempre chieste chi fossi. Sarà per il mio essere misterioso o forse per il fatto di trasmettere loro qualcosa di diverso. Sono un ragazzo come tanti che ha deciso di apparire sotto forma di Anima per rivelare al mondo dei messaggi divini. Mi sono presentato come Vento. Perché? Be’, è una lunga storia che inizia quando ero bambino...
Esce oggi in libreria per Lupi Editore La baia delle donne è il primo romanzo di cui si compone la trilogia Il viaggio. Un libro piuttosto particolare che ci fa piacere segnalare. La sua struttura si articola in tre parti, vicende e considerazioni che il protagonista maschile di nome Vento, racconta nell’ambito dell’universo femminile. Una storia che parte da lontano, che nasce da altre storie assolutamente appartenenti alla vita reale (solo i nomi dei protagonisti sono stati modificati) e che si lega a immaginari metafisici suggestivi. L’epilogo non rappresenta una vera e propria conclusione del percorso di Vento, che continuerà a vivere tra le pagine come un soffio per altri due capitoli di questa trilogia, rappresenta piuttosto una sorta di sosta, chiamiamola così, negli accadimenti, che permette un momento di riflessione sia per i personaggi che per il lettore stesso. Una pausa necessaria alla scoperta di se stessi.
La baia della donne: trama e personaggi
Vento è un ventottenne che nel nuovo millennio in cui si ritrova a vivere utilizza un noto social come Facebook per divulgare i suoi messaggi di salvezza dello spirito. Non solo: egli, schivo e riservato, non si riconosce nella dilagante superficialità generalizzata del mondo, e raramente accorda la propria fiducia agli interlocutori (reali e virtuali), che pure vedono in lui il soffio che gli apra la strada della libertà. Vento, forte delle esperienze che lo hanno reso tale, si dona senza riserve ma non si concede (paradossalmente) che a una giovane donna, Rebecca, assumendo, per ciò che scorge in lei, il ruolo di Guida nel difficile e potenzialmente autodistruttivo percorso che la ragazza sta compiendo, reduce da traumi infantili (la perdita del padre, soprattutto) e delusioni amorose, scaturite dalla sua stessa incostanza e dall’assenza – generalizzata anch’essa – di punti di riferimento.
Da conversazioni all’inizio puramente virtuali, il legame tra i due si fa via via sempre più concreto, superando i limiti di un sentimento d’amicizia e di un amore che è tutt’altro che carnale. Vento, che spende la sua vita alla ricerca di se stesso, nel tentativo di elevare la propria anima a livelli di percezione sempre maggiori, compie anche lui un percorso non meno difficile di quello della persona che più di tutte gli sta a cuore; un percorso che, se da un lato gli permette di potenziare le sue facoltà extrasensoriali al punto da penetrare i segreti più nascosti di ognuno, dall’altro lo condanna alla solitudine, nell’impossibilità di essere conosciuto e capito nel profondo.
Giovane talentuoso, dedito all’autodisciplina, egli è insieme asceta e uomo e tra gli uomini. Legato alla sua terra – la Sardegna, che definisce ‘isola del vento’ – da sentimenti ancestrali e viscerali, è fortemente intenzionato a riqualificare un’oasi naturale nel territorio di Cabras, che ha un valore inestimabile nel suo processo d’introspezione, ma che costituirà il pretesto dell’allontanamento da Rebecca, inizialmente da lui coinvolta nel progetto e poi, suo malgrado, tagliata fuori a causa di palesi inaffidabilità.
Nonostante la delusione per aver riposto fiducia nella persona sbagliata, per essere stato egli stesso abbandonato per primo dalla giovane, – incapace di cogliere i suoi suggerimenti e i segnali che le vengono lanciati perché affronti e gestisca al meglio l’avvenire – il suo amore non muore, al punto che, anche col passare degli anni, il desiderio di Vento di condurla in una baia incantata capace di fermare il tempo e di allontanare i dolori, persiste; fino a ritrovare una Rebecca ormai adulta e dimentica del passato, in una Parigi inondata dalla pioggia d’agosto, con – tra le mani – l’ultima accorata lettera della sua Guida, risalente ormai a un tempo remoto.
La scomparsa di Rebecca, restituita alle acque, fa il paio con quella di lui, misteriosamente avvolta in una notte ventosa. Rebecca resta sola, perde la sua famiglia, perde i suoi amori, ma non perderà mai la mano fidata di chi aveva saputo capirla meglio di chiunque altro al mondo.

Sardegna, l’Isola del vento. È qui che soffia la storia di “vento”.
Su uno sfondo di quotidianità che è la vita a Oristano, consumata tra amicizie fugaci, brevi divertimenti e qualche incontro tra i due, Rebecca e Vento sperimentano un’esperienza non dissimile dalle parabole laiche disseminate nel romanzo. Sedna, Giulia, Maddalena, Ellen e le altre, sono le donne che come Rebecca saggiano la privazione, chi della libertà, chi della vita stessa; ma tutte, in qualche modo, dalle proprie difese, come rose dalle spine strappate o farfalle smarrite, sapranno rinascere, tra questo e l’altro mondo, grazie all’anima del vento.
Che tipo di libro è “La baia delle donne”
Senza voler semplificare, La baia delle donne può essere considerata un’opera in cui si mescolano l’etereo e il corporeo, laddove la ricerca di sé e della propria identità si coniugano a riflessioni su una complessità inafferrabile – quella femminile – attraverso uno stile elegante, raffinato, delicato e che ben si lega all’alternanza di registri (descrizioni e intensi momenti dialogici estrapolati dalla realtà, per rendere la storia assolutamente autentica, a fronte d’inserzioni poetiche che costituiscono un valore aggiunto) e alle indagini psicologiche compiute su tutti i personaggi.
Nulla e nessuno viene lasciato al caso, in un tripudio di sensazioni reso anche da colpi di scena ben assestati, suspense, climax collocati a più livelli e soprattutto dalla volontà di compenetrare con leggerezza la potenza dell’io e lo scavo emozionale e razionale insieme, all’interno di profondità la cui comprensione è ancora da venire.
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