
Autore: Giani Stuparich
Pubblicato da Quodlibet Compagnia Extra - Luglio 2022
Pagine: 98 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Quodlibet Storie
ISBN: 9788822908643
ASIN: B075MCN33T

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La storia di tutti è quella narrata da Stuparich, tra giovinezza, passione e dolorosa consapevolezza. La convinzione che qualsiasi giovane ha di essere ricambiato e amato è spesso esagerata e la manifestazione dell’abbandono e della scoperta rasentano il lutto ed anche il sacrificio.

Edda Marty, una ragazza mezza tedesca e mezza slava, sfida il destino di genere arruolandosi all’ottavo anno del ginnasio comunale Dante Alighieri in una Trieste fortemente asburgica. Correva l’anno scolastico 1909-1910. Lasciata a Vienna la cara sorella Hedwig si preparava ad affrontare una città indigena e provincialotta.
I compagni di scuola, Momo, Mitis, Pasini e Antero, ne restano improvvisamente affascinati, era una totale novità, una ragazza che tentava di liberarsi dal gretto ambiente femminile e conquistarsi l’indipendenza, per giunta una figura decisamente intelligente.
Aleggiava intorno a lei una gran voglia di indifferenza e disinvoltura, che ben presto si trasformò in imbarazzo e muto innamoramento. A Mitis la Marty aveva acceso il fuoco nel cervello, lo stesso era accaduto per Momo, Pisani e Antero, solo che ognuno di loro interpretava questo fuoco a modo suo: chi cercava di starle lontana, chi la guardava con aria di superiorità chi tentasse di darle del lei. Lei voleva porsi da amica, da compagna di classe, ma questa posizione era alquanto difficile da concretizzare vista la sua bellezza ed anche le sue immense doti scientifiche.
Una mattina Edda aveva da svolgere un compito di matematica particolarmente complesso e decise di chiedere il supporto di Antero, il quale, arrossendo, decise di aiutarla. Il giorno seguente le portò un foglio accartocciato con la soluzione e si decise anche a darle del tu, un tu d’amicizia si intende. Marty batté le palpebre quasi ad allontanare i loro sguardi, ma il dialogo fra i due prese una piega diversa, furono improvvisamente più che amici; ad entrambi procurava una gran gioia il vedersi ed il passeggiare insieme. Antero cominciò a rincasare tardi la sera angustiando la madre, che egoisticamente viveva per lui, Marty fece altrettanto, ma il padre ormai aveva perso le speranze con lei, quella figlia che credeva di ingraziarsi era molto più selvaggia della primogenita.
Mitis, Momo e Pasini attendevano l’arrivo di Marty per giocare sul ghiaccio, ma lei tardò a causa dell’arrivo la notte precedente della sorella, malata di tubercolosi. Quando arrivò la guardarono male sentendosi traditi, ma poi ripresero a scherzare.
I discorsi si facevano via via più intensi e a volte qua e là si parlava di interessamenti, ma Marty fu sempre schietta non le importava nessuno, anche se diventò tutta rosea al nome di Antero. A Pasini che continuava i suoi dolorosi pensieri questa reazione non sfuggì.
La sorella di Marty morì e il paese si strinse in un funerale antico. Marty diradò a poco a poco le passeggiate con Antero, si sentiva rassegnata a perire come la sorella e la madre prima. Dopo più di sei giorni Antero andò a trovarla e senza saper pronunciar parola si ricongiunsero, contemplandosi a vicenda, lei si abbandonava a lui crogiolandosi nel suo caldo conforto.
Baci e ancora baci, ormai c’erano solo quelli. In classe cercavano di comunicare senza farsi notare con foglietti campati per aria, ma la situazione era chiara, a tal punto che un giorno Pasini si sparò un colpo al petto e fu ricoverato d’urgenza all’ospedale. La fine del ginnasio era vicina per tutti, e chi più chi meno prese la propria strada.
Approfondimento
Un anno di scuola come un altro fatto di compassione, speranza e tragedia. Sguardi fugaci, parole non dette, sillabe non pronunciate, progetti da realizzare insieme a sogni migliori. Quell’attrazione maschile verso la novità femminile che si fa strada al liceo, tra i desideri dapprima esclusivamente puerili, quelle fanciulle emancipate e coraggiose che cristallizzano l’attenzione, e via il coro di malinconia e sentimento. Un amore classico, pietroso e sfumato che ci riporta a Leopardi e alla sua infatuazione per la cara cugina, un materiale tragico che tende a placarsi quando tutti raggiungono il tanto atteso diploma.
Un anno di scuola è un piccolo capolavoro nato per aiutare gli uomini a vedere sé stessi, un insegnamento vicino e affettuoso che alleggerisce l’orgoglio maschile, quell’Antero che abbandona il lei per il tu, quel Pasini che trema sotto gli sguardi di Marty e implora il suo amore, il resoconto di una densità umana ben rappresentata. Stuparich infonde nel lettore la sua soggettiva visione della sincerità e del sentimento di Edda e così ammalia tutti intimamente.
Nausicaa Baldasso