Autore: Alain Gillot
Pubblicato da E / O - Agosto 2016
Pagine: 187 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Dal mondo
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Vincent vive per il calcio e non ha relazioni personali con nessun altro al di fuori della sua squadra di allievi. Un giorno nella sua vita irrompe di nuovo sua sorella e soprattutto, Leonard suo nipote. Qualcosa cambia dentro di lui e capirà che a volte essere soli non è la soluzione per sentirsi più sereni.
-La paura fa perdere- ha detto Leonard, e io mi sono trovato d’accordo con lui
Per Vincent l’unico rifugio sicuro, il suo mondo perfetto è quello del calcio: si divide tra gli allenamenti dei suoi ragazzi della giovanile del Sedan e il suo appartamento troppo grande per una sola persona. Vive da solo per sua scelta, crede che chiudendo la porta ogni sera possa separare il mondo esterno dalla sua vita e ci riesce bene fino al momento in cui non trova sua sorella ad aspettarlo.
Nella sua vita entra il nipote Leonard, un ragazzo schivo, non parla, non lo guarda negli occhi, è isolato dal mondo più di lui, ma non per scelta: lui è nato con l’Asperger e vorrebbe essere come gli altri, Vincent invece lo è diventato per non soffrire. È lui stesso a raccontarci in prima persona la sua esistenza: dai campi di calcio dove si allenava per fuggire via da una casa in cui i litigi erano all’ordine del giorno, al diventare allenatore professionista fino al suo arrivo a Sedan.
Il calcio è l’elemento di separazione tra Vincent e la sua famiglia così come per Leonard il gioco degli scacchi è il suo punto fermo, la barriera che lo divide con l’esterno.
A poco a poco Leonard si avvicina al mondo dello zio, anche se il calcio per lui è molto più semplice rispetto agli scacchi, ci sono meno combinazioni possibili rispetto a quelle sulla scacchiera. All’inizio badare al nipote è solo un fardello in più, invece Vincent grazie a lui riesce a rompere la sua barriera personale col mondo e quello che gli faceva paura diventa parte della sua vita.
-La casa sembra più grande, non ti pare?-
-È perché è abitata-.
La lettura di Una scacchiera nel cervello è piacevole, non trova battute di arresto o passaggi ostici e vicende anche spiacevoli sono raccontate in modo semplice e brillante.
I personaggi sono tipici di alcuni romanzi francesi più recenti come “L’eleganza del riccio”, schivi e appartenenti ad un mondo privato fatto di piccoli gesti quotidiani che si ripetono, non sono degli eroi, ma persone comuni che cercano ancora una strada nella vita.
È un libro che riesce perfettamente a farci capire che gli schemi mentali e i nostri preconcetti anche riguardo alla nostra vita, possano essere facilmente superati grazie all’aiuto degli altri.
Nella sua struttura semplice può essere considerato troppo banale, in quanto non ci sono grandi stravolgimenti nel corso del libro, ma c’è una precisa scelta stilistica dell’autore nel renderlo così lineare e diretto.
Approfondimento
Alain Gillot è stato giornalista sportivo e la sua passione per il calcio si intuisce anche nel romanzo, soprattutto per le citazioni di due partite storiche e la descrizione minuziosa di singole azioni di gioco (Manchester United-Real Madrid 2003 e Argentina-Brasile 2012).
La tematica di fondo è quella dell’autismo, un problema che viene affrontato non pleonasticamente, ma direttamente senza giri di parole. In questo modo l’Asperger non è un dramma da non riuscire a superare, bensì un punto di partenza per guardare le cose con occhi diversi. Un problema che colpisce molte persone nel mondo e che ha una risonanza mediatica sempre più vasta, è un espediente narrativo per ragionare anche sul proprio modo di affrontare la vita e di analizzarsi. La diversità è in ognuno di noi, sembra dirci l’autore e superare le barriere insieme agli altri è l’unico modo per imparare a vivere.
Gloria Rubino
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