
Autore: Anna Premoli
Pubblicato da Newton Compton - Dicembre 2021
Pagine: 98 - Genere: Narrativa rosa
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: B09NKH4RC3
ASIN: B09NLGM587

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Dopo qualche esitazione, Alessandra ha deciso di accettare la proposta della madre di trascorre il Natale in montagna insieme ad alcuni amici di famiglia. A convincerla è stata la certezza che Tommaso, il figlio della coppia, sarebbe stato in vacanza in Myanmar, a migliaia di chilometri di distanza da lei. Ma un imprevisto non è mai da escludere…

Quand’è che comparirà sulla scena una persona che mi farà venir voglia di osare?
Si sa che spesso i preparativi per il Natale mettono i brividi. Si oscilla tra la paura di essere risucchiati dalle solite tradizioni, consolidatesi nel corso di decenni, e il timore di imbattersi in qualcosa di nuovo e deludente. Perché chi lascia la strada vecchia per la nuova… Così Alessandra, che temeva il solito pranzo in famiglia a base di cappelletti, viene travolta dall’inaspettata proposta della madre. Quest’anno si cambia. Natale in montagna, a casa della famiglia Radice. Claudia e Antonio sono amici storici dei genitori di Alessandra, persone ospitali con cui non è certo difficile andare d’accordo. Il problema è Tommaso: il loro unico figlio. Alessandra non lo vede da anni e non nutre alcun desiderio d’incontrarlo. Tra i due non c’è mai stata una particolare simpatia e la ragazza immagina il senso di disagio che averlo davanti ora, dopo così tanto tempo, potrebbe causarle. Indubbiamente non sono più adolescenti e confrontarsi da adulti potrebbe rivelare inaspettate sorprese ma Alessandra ne dubita fortemente. A rassicurarla è la madre: Tommaso, impegnatissimo a causa del suo lavoro, si concederà solo qualche giorno di ferie in Myanmar. Ora che anche l’ultimo ostacolo è stato eliminato, Alessandra può iniziare a pianificare il suo bianco Natale in vetta.
Il 25 dicembre, nonostante curve, neve, ghiaccio e pendenze, Alessandra riesce ad arrivare davanti al cancello di casa Radice. Ed è proprio in quel punto che le ruote della sua macchina, sguarnite di catene, iniziano a slittare. Mentre tenta di non farsi prendere dal panico o dalla sciagurata idea di lasciare l’auto in mezzo alla strada, Alessandra vede un uomo che le fa cenno di entrare. Non può essere, eppure è davvero lui: Tommaso. L’incubo si è avverato. Ormai sarebbe impossibile fare marcia indietro e tornare a casa. Non resta che fare buon viso a cattivo gioco. In fondo, si tratta solo di due giorni. Ma in due giorni, tra la neve e la magia del Natale, qualche volta può davvero accadere qualcosa cui non si sarebbe mai pensato.
Approfondimento
Amo tanto i racconti ambientati nel periodo natalizio: penso siano un modo fantastico per assaporare l’atmosfera di quei giorni così speciali. Ci si siede sul divano, magari con una cioccolata fumante accanto, e ci si lascia coccolare da una storia capace di farci sentire suoni, odori e sapori del Natale. Purtroppo, non ho trovato nulla di tutto questo in Vacanze sulla neve.
In queste pagine, il Natale si riduce all’estasi provata dalla protagonista nel poter finalmente assaporare le lasagne invece dei soliti cappelletti. Ma visto l’esile spessore del personaggio non stupisce più di tanto come una semplice pietanza possa colmare la sua anima. Alessandra non è altro che una copia sbiadita (e mal riuscita) di Bridget Jones, cui lei stessa fa riferimento. Imbranata ma orgogliosa, testarda e sfacciata fino ai limiti della maleducazione. Accanto a lei Anna Premoli ha immaginato Tommaso, personaggio se possibile ancora più banale e standardizzato: bello e sarcastico, beatamente assorbito dalla sua brillante carriera.
Date le premesse della storia, non è complicato intuire cosa possa scaturire dal loro inatteso incontro. Perché mai, infatti, due persone che non si vedono da anni e che non sono mai riuscite ad andare d’accordo non dovrebbero perdere la testa l’una per l’altra nell’arco di ventiquatt’ore? Certo, la vita può sorprenderci ma in questo caso abbiamo solo una concatenazione di banalità inanellate l’una con l’altra.
Sicuramente la novella ha dei limiti precisi d’estensione e per questo si è spesso costretti a dare poco spazio alla caratterizzazione dei protagonisti o allo sviluppo delle vicende ma questo non giustifica una storia banale, priva di qualsiasi nota di originalità. Una storia capace di distruggere il Natale e le sue atmosfere.
L’unica nota positiva è che leggerla vi avrà portato via davvero poco tempo e che dimenticarla ne richiederà ancora meno!