
Autore: Jean-Baptiste Andrea
Pubblicato da La nave di Teseo - Settembre 2024
Pagine: 480 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Oceani
ISBN: 9788834618523
ASIN: B0DFHCR144

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La storia di un’amicizia amorosa tra artista e musa, tra Pinocchio e fata dai capelli turchini, si insinua e prende forma in un Novecento italiano brulicante di luci artistiche e bui politici. Le burrascose storie degli individui e della nazione si intrecciano ed influenzano con reciprocità reale, lasciando strascichi ma anche semi fertili sul cammino.

Mimo Vitaliani è un eroe alle pendici della montagna della vita. Il suo percorso è in salita per definizione e arrangiarsi è nel suo DNA. É quindi una combinazione di caso e attributi l’incontro di un figlio di immigrati italiani nato in Francia all’inizio del secolo, affetto da nanismo e orfano di padre per mano del primo conflitto mondiale, con Viola Orsini, ultimogenita di una ricca e ambiziosa famiglia ligure.
Mimo conosce solo la scultura, fatta di sassi, polvere e fatica; Viola tutto il resto. L’intelligenza di Viola in un certo senso gli insegna a sognare. È l’incontro tra due mondi distanti. Mimo è piccolo, ma il marmo è buono; ha talento, è l’unica eredità del padre, e questo sboccia nell’atelier dello zio alcolizzato, si fa le ossa in una Firenze tripudio di baldoria e bellezza artistica, e si consacra in una Roma mondana e seduttrice. Quello di Viola invece non può decollare per precocità storica. La brillantezza di una ragazza, anche nella più pura forma dell’istruzione, motore del talento, non ha sbocchi nell’Italia del primo Novecento italiano, con conseguenze tragicamente proporzionali allo spessore dell’adolescente.
A tratti Mimo è però più Pinocchio che eroe irreprensibile. La sua parabola è per lo più un susseguirsi di fallimenti e redenzioni. Di tradimenti dell’ideale che Viola rappresenta e riscatto di un’amicizia inscindibile. Dannazione e salvezza intermittenti. Il deficit assegnatogli dalla vita rende la salita più ardua, la caparbietà più marcata, ma disturba anche la bussola morale, che si perde negli anni politicamente oscuri del primo dopoguerra. Mimo crea il suo destino personale, il successo e la scalata sociale, ma subisce la storia e la politica, e raramente gestisce il vero potere – secolare e spirituale –, da cui piuttosto viene usato.
Peggio che perdere la libertà c’era solo perdere il gusto della libertà.
Ma la redenzione lo attende, è solo da scavare dentro a quel blocco di marmo che diventerà il suo capolavoro, omaggio alla sua musa. Togliere quel materiale di scarto vorrà però dire passare per la prigione e la tragedia della morte, attraversando un’Italia distrutta dalla Seconda guerra mondiale, ma ancora viva sotto le macerie.
Approfondimento
Vegliare su di lei ha il merito di regalarci un romanzo dell’eroe in una chiave moderna che mette al centro la figura femminile senza banalità, accostandola per esempio al movimento futurista e al suo rifiuto dell’immobilità e dell’abitudine, la sua voglia di volare, la sua sete di futuro. Il romanzo è poi accuratamente inserito in un’ambientazione storica precisa, con riferimenti artistici e scultorei alti, imbevuta nelle tematiche universali dell’amore, del potere e del riscatto.
Scolpire è molto semplice. Si tratta di togliere gli strati di storia, di aneddoti, quelli inutili, fino ad arrivare alla storia che ci riguarda tutti, me, te, questa città e l’intero paese, la storia che non si può ridurre ulteriormente senza menomarla. Ed è allora che bisogna fermarsi.
Matteo Quartieri