
Autore: Murakami Haruki
Pubblicato da Einaudi - Maggio 2016
Pagine: 229 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Supercoralli

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Murakami Haruki inizia la sua carriera di scrittore negli anni ’70 con i due romanzi brevi contenuti in questo libro. I protagonisti sono gli stessi in entrambi i testi: il narratore, del quale non conosciamo il nome, e un suo amico, Il Sorcio. A tratti compare Jan, un cinese, proprietario dello Jan’s bar, che trascorre il suo tempo a sbucciare patate e a servire birre ghiacciate agli avventori, e anche ad ascoltare le chiacchiere dei due amici.

Nel primo romanzo di Vento & Flipper, Ascolta la canzone del vento, il narratore, un giovane studente di biologia, trascorre la maggior parte del tempo a bere birra e a chiacchierare con uno studente fuori corso, Il Sorcio, giovane timido, insicuro, interessato a una ragazza che però preferisce lasciar andare nel timore di doverle dichiarare i suoi sentimenti, in rotta con la ricca famiglia alla quale appartiene. Lascia l’università e decide, di punto in bianco, di diventare scrittore. Andrà via, non si sa dove, e di tanto in tanto invierà all’amico i libri che periodicamente pubblica.
Il narratore dall’inizio racconta ricordi: luoghi che ha frequentato da bambino, qualche compagno di scuola suo complice durante le esperienze adolescenziali, le tre ragazze con le quali ha avuto una storia.
Incontra una ragazza nel bagno del Jan’s bar: lei lavora in un negozio di dischi e spesso si incontrano per cenare e trascorrere il tempo libero assieme. Quando un giorno, all’improvviso, lei scompare, lui si accorge di non saperne nulla, di non averle chiesto della sua vita, dei suoi sogni, delle sue esperienze, della famiglia, del passato, dei progetti futuri. Alla fine, anche lui lascia e va via, per completare gli studi.
In Flipper, secondo romanzo breve, ritroviamo gli stessi personaggi, un po’ più adulti. Il narratore vive con due gemelle, delle quali non sa nulla, neanche il nome. Traduce testi in inglese e trascorre il tempo libero nel bar di Jan, a bere pinte di birra e a ricordare pezzi di vita passata: in particolare di una sala giochi nella quale, anni addietro, aveva trascorso intere giornate a giocare a Flipper. Un particolare tipo di flipper, un’astronave a tre palette, con il cosmo blu scuro, piccole stelle bianche e i pianeti. Il ricordo di quella candida nave spaziale lo emoziona sempre: aveva stabilito il record di 165.000 punti, e lui ne è orgoglioso. La sala giochi ha chiuso da alcuni anni e si mette alla ricerca di quel flipper al quale è legato sentimentalmente. Lo trova e gli parla di sé. Sente che la macchina gli risponde. Alla fine si dicono addio per sempre.
Le gemelle vanno via, non si sa dove, e il nostro protagonista resta solo.
Come solo è Il Sorcio, innamorato stavolta di una ragazza conosciuta da poco. Nel timore di vivere intensamente un sentimento autentico, decide di andar via definitivamente. Pensa che in fondo al mare troverà finalmente il silenzio e la pace.
Approfondimento
I protagonisti di Vento & Flipper sono persone sole, intristite, incapaci di progetti futuri, di azioni e relazioni tra esseri umani: oltre a ricordare e rimpiangere brandelli di vita passata, non sanno vivere sentimenti autentici di affetto e di amore. Pretendono di capire i motivi delle azioni degli altri, senza chiedere e ascoltare. Azioni umane le compiono nei riguardi di oggetti inanimati: fanno il funerale a un quadro di comando di una centralina elettrica funzionante ma non di ultima generazione. La lanciano in un bacino idrico, dopo aver recitato poche parole di commiato.
Vivono esistenze opache, solitarie, tra recinti di sabbia, campi da golf, quadri di comando, bacini idrici, maglie scucite, flipper. E fiumi di birra. La lentezza domina le loro vite, sentono “…il fluire del tempo attraverso il corpo come una dolce corrente d’acqua…”, tanto che trascorrono le ore e i giorni e le settimane senza accorgersene.
Sono giovani contro. Contro quello che hanno, contro quello che potrebbero avere. Passivamente contro. Fotoflash di solitudini disperate che vivono stancamente il presente, che parlano di sé in modo frammentario, incapaci come sono di raccontarsi. Su tutti soffia un vento malefico.
Emblematiche, ma scontate, le riflessioni tra il narratore e l’amico, il Sorcio:
…siamo tutti sullo stesso aereo male in arnese. Naturalmente c’è chi è fortunato e chi non lo è. Ci sono i forti e i deboli, quelli che hanno i soldi e quelli che non ne hanno. Nessuno fa delle provviste di forza superiori alla media.
Il taglio che Haruki Murakami dà ai protagonisti è moderno: non hanno, però, questi ragazzi, la voglia di cambiare il mondo, desiderio che animava molti giovani tra gli anni Sessanta e Settanta. Un po’ copia uno dell’altro, rassegnati agli eventi, si negano l’azione. Più che un racconto sembra un susseguirsi di flash fotografici che immortalano apatie quotidiane. E in questo risulta ripetitivo ed eccessivamente lento.