Autore: Zineb Mekouar
Pubblicato da Nord - Agosto 2023
Pagine: 288 - Genere: Narrativa, Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Narrativa Nord
ISBN: 9788842935100
ASIN: B0CCVTQ9CQ
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Kenza e Fatiha sono amiche inseparabili e si proteggono a vicenda: se Kenza, che ha appena perso i genitori, ha paura del buio, Fatiha si accoccola al suo fianco per aiutarla a scacciare gli incubi. Ma solo finché sono in casa. Fuori, invece, è come se abitassero su due pianeti diversi. Kenza infatti è la nipote di uno tra gli uomini più potenti di Casablanca, mentre Fatiha è la figlia della governante; Kenza frequenta la scuola europea e si prepara per andare a studiare a Parigi, Fatiha, invece, deve fare i conti con una realtà in cui le ragazze interrompono gli studi non appena i genitori combinano il matrimonio. C’è una cosa, però, che le accomuna: il colore del passaporto. Nonostante la ricchezza e il prestigio della famiglia, anche Kenza ha un passaporto verde, quello che in Francia e nel resto d'Europa le permette al massimo di essere un'ospite temporanea. Così, al termine dell'università, il suo visto non viene rinnovato e Kenza deve tornare a casa. Le strade di Kenza e Fatiha sono ormai distanti, tra loro non hanno mai smesso di confrontarsi, d'invidiarsi, di volersi bene. E, nel momento del bisogno, saranno lì, pronte a riprendersi per mano…
Kenza è seduta col passaporto marocchino in mano. Da piccola, il verde era il suo colore preferito. Ora, però, lo detesta, soprattutto negli aeroporti, quando, al controllo di frontiera, bisogna individuare la propria fila. A destra, i passaporti europei. A sinistra, il resto del mondo. A destra, bordeaux. A sinistra, verde. A destra, la libertà di andare praticamente dove vuoi. Il suo sogno.
Quanto conta il colore su di un passaporto? Tanto… forse tutto. Forse quella linea di colore verde segna tutta la differenza, la rabbia, il rancore, il desiderio di libertà e di affrancarsi di un’intera generazione di ragazze, che nella consapevolezza e nella accettazione diventano donne. E il colore verde è anche l’unica cosa che accumuna Kenza e Fatiha, amiche inseparabili ma divise e diverse nella rigida società marocchina; agli antipodi l’una dell’altra, due anime che mai avrebbero dovuto incontrarsi, ma che invece si conoscono e si riconoscono in una fratellanza che va oltre il ceto sociale, le convenzioni, gli studi; che va oltre la ricchezza e la possibilità di Kenza, figlia di una potentissima famiglia di Casablanca che può allargare i suoi orizzonti e le sue aspettative ed andare a Parigi a studiare e le povere origini di Fatiha, figlia di una domestica, umile e senza aspettative, sempre un passo dietro alla sua amica Kenza.
Mentre l’infanzia copre e nasconde le differenze, sarà l’adolescenza a mettere le due ragazze difronte alle loro diversità, sarà il confronto con il mondo esterno a far toccare loro con mano le disuguaglianze sociali, la crudeltà e le storture di un paese dove c’è chi ha tutte le possibilità perché ricco e fa parte dell’élite, e chi non ha scelta se non quella di perpetuare in eterno le regole della morale e della famiglia, di chinare il capo dinanzi a leggi che annientano gli individui, e le donne in particolare.
Il passaporto verde è un romanzo che parla di una grande amicizia, capace di resistere al tempo ed alle convenzioni sociali, ma è anche il racconto delle profonde disuguaglianze di un paese bellissimo e ricco di traduzione e di cultura, capace di essere affascinate e retrogrado allo stesso tempo, capace di osannare ed umiliare, dove non è facile essere donna, a qualunque ceto sociale tu appartenga.
Approfondimento
Zineb Mekouar, dietro al racconto della profonda amicizia tra Kenza e Fatiha, racconta della condizione della donna in Marocco, della mancanza di libertà e della sofferenza che deriva dalla impossibilità di sovvertire alle regole, racconta il disagio di chi non si sente mai accettato, sempre straniero e mai a casa, affida tutto il dolore e la frustrazione della lontana a un colore… al verde che da paradigma di speranza diventa emblema di immobilità, della fragilità di chi si sente spezzato, ma diventa anche il colore della forza delle donne del Mediterraneo, capaci di spezzare catene e costruire ponti.
Ma dov’è l’“io”, in tutto questo? Dove sono gli “io” di tutte le donne? Ciascuna con la sua complessità, coi suoi crolli e con le sue rinascite, col suo bagaglio di esperienze? Ecco che parlano per noi, senza darci la possibilità di raccontare, una per una, la nostra storia.
Romina Celani