
Autore: Marina Visentin
Pubblicato da Piemme - Luglio 2017
Pagine: 420 - Genere: Thriller psicologico
Formato disponibile: Copertina Rigida

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Buio. Momenti dimenticati, momenti mai esistiti. Momenti inafferrabili. Intervalli temporali dei quali Stella non ha alcun ricordo, istanti che spaventano la donna, che la spingono ad andare a scavare nel proprio passato per sperare di trovare finalmente le risposte che per troppo tempo le sono state negate.

Pensavo di conoscere il posto di ogni cosa, il nome di ogni strada, la mappa della mia vita. Invece.
È così che si sente Stella, madre di due bambine che adora, moglie di un uomo perennemente fuori casa per lavoro, figlia di due genitori che non ha mai conosciuto o meglio, di cui non ricorda nulla. Cresciuta dal marito di sua madre come se fosse sua figlia e con il quale ha stretto un rapporto che con gli anni si è sfilacciato sempre di più fino a farli diventare due estranei. La sua vita scorre leggera, sempre un po’ di corsa per il lavoro, ma comunque senza scosse. Finché qualcosa cambia. Stella incomincia ad avere dei buchi neri nella memoria, a non ricordare assolutamente nulla di quello che le è successo un attimo prima. Le sembra di impazzire, impazzire come il suo vero padre che le hanno sempre detto essere morto in manicomio.
Stella sente dunque la necessità di capire, di capire come sono andate veramente le cose, di capire cosa è successo quella notte di tanti anni fa quando sua madre morì in un incendio. Inizia così a scavare nel suo passato, a chiedere alle persone più vicine informazioni sulla sua morte improvvisa. Informazioni che però non arrivano: la donna ha la sensazione che tutti le nascondano qualcosa, che nessuno sia veramente sincero. Ottiene infatti risposte troppo veloci, rapide, vaghe. Ma lei non si arrende, non se lo può permettere. Deve scoprire la verità, solo così potrà finalmente essere di nuovo in pace con se stessa, solo così potrà sperare di cancellare i momenti di amnesia che la stanno divorando.
Il viaggio alla scoperta di se stessa e della sua famiglia è molto lungo, si disperde nel passato, nelle lotte giovanili, delle rivoluzioni degli anni ’70 e ’80. Questo vagare la porterà fino in Argentina, nella Terra di Fuoco, la punta più a sud del mondo, in una terra poco ospitale, per poter finalmente voltare pagina. Per poter finalmente, dopo quarant’anni chiudere un capitolo della sua vita. Per poter capire fino in fondo la storia della sua famiglia, una storia che di semplice ha ben poco, una storia macchiata di sangue e di vendette.
Approfondimento
La vita di Stella sembra essere perfetta, una vita invidiabile. Ma dopo le prime pagine di La donna nella pioggia si inizia a intuire che qualcosa che non va, si intravedono delle ombre nella perfezione. A mano a mano che si procede nella lettura è sempre più chiara la precarietà della roccia dove la donna aveva costruito tutta la sua vita, una roccia che si è sgretolata, una roccia che è diventata sabbia. Stella inizia così la sua caduta inesorabile, una caduta durante la quale vede molti volti amici, ma nessuna mano pronta ad aiutarla, nessun sorriso di incoraggiamento. Molte volte ci sono solo schiene. Sono in tanti, infatti, quelli che dicono di voler aiutarla ma che poi scompaiono, svaniscono senza rivelarle nulla, ma aumentando il suo senso di perdizione. Tutti gli indizi che riesce a trovare la spingono sempre di più nella ricerca della verità, facendola precipitare sempre più velocemente.
Le vere svolte avvengono solo grazie alla sua intuizione, al suo sesto senso. È così che decide di andare in Argentina, in una ricerca folle, quasi assurda. È così che decide di andare in Patagonia, è così che decide di seguire un uomo che non ha mai visto. È così che riesce finalmente a trovare la verità.
Sara Ghibaudo
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