![Recensione di La sala da ballo di Anna Hope Recensione di La sala da ballo di Anna Hope](https://www.leggereacolori.com/wp-content/uploads/2017/10/la-sala-da-ballo.jpg)
Autore: Anna Hope
Pubblicato da Ponte alle Grazie - Maggio2107
Pagine: 395 - Formato disponibile: Brossura
Collana: Scrittori
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Una storia d’amore nata nell’improbabile ambiente di un manicomio nella campagna inglese di cento anni fa ha poche possibilità di sopravvivere; ma nonostante tutto, questo amore riesce a crescere e a volare lieve e lontano come una rondine, a dispetto delle regole, delle inferriate e delle persone che cercano di sopprimerlo.
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Ella, una giovane donna della classe proletaria, si ritrova rinchiusa in manicomio dopo una crisi isterica dovuta alle condizioni estreme del suo lavoro in una filanda: nella struttura sono ricoverate, o meglio, tenute prigioniere, due migliaia di persone tra uomini e donne, rigorosamente separati.
Solo in occasione del ballo del venerdì sera alcuni di loro hanno la possibilità di incontrarsi e ballare insieme, anzi questa pratica è caldamente consigliata dai medici, in particolare da Charles, che ha incentivato anche l’uso della musica come terapia.
John, irlandese di poche parole ma colto e gentile, è in manicomio a causa della depressione dovuta alla morte della figlioletta e all’abbandono della moglie; il lavoro manuale gli permette di lavorare all’esterno e comincia a sognare di fuggire, finché incontra Ella e da quel momento la sua vita viene scandita dai fugaci attimi in cui i due riescono a incontrarsi e a scambiarsi delle lettere e dei preziosissimi regali: un fiore selvatico, una piuma di rondine, parole poetiche.
Ella accoglie questa inaspettata gioia, e sembra conoscere finalmente un minimo di felicità, ma è analfabeta, e deve per forza coinvolgere Clem, un’altra paziente, nella lettura delle lettere; la gelosia di Clem, unita a un inasprirsi delle condizioni di vita dei ricoverati e alla scoperta da parte dei medici della storia tra John e Ella, porta al precipitare degli eventi, e anche se la vita avrà altri progetti per loro, sapranno fare tesoro di questi preziosi momenti.
La lettura di La sala da ballo risulta molto coinvolgente ed emozionante: la storia è scritta in modo dettagliato e ricco di descrizioni di colori, suoni, sensazioni. Anna Hope riesce a ricreare perfettamente l’atmosfera all’interno del manicomio, facendoci partecipi dei cattivi odori, del caldo terribile, della voglia di fuggire via, ma anche della delicatezza di una piuma di rondine o della leggerezza della musica.
Approfondimento
L’intreccio di La sala da ballo è molto interessante, perché i vari capitoli sono descritti dal punto di vista dei diversi protagonisti, così che il lettore riesce ad avere una panoramica delle opinioni e dei pensieri dei personaggi, stile che può richiamare quello della scrittrice Jodi Picoult.
In particolare i capitoli dal punto di vista del dottor Charles narrano molto bene il suo percorso da medico scrupoloso e sensibile a fanatico della eugenetica e della catarsi dalla corruzione, che lo portano a giudizi errati e decisioni fatali per i pazienti del manicomio.
Infatti se in un primo momento Charles sembra capire l’importanza della musica e del miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti come terapia, poi egli cambia completamente atteggiamento: impedisce il ballo del venerdì e la lettura dei libri ai pazienti, non capisce la passione di Clem verso di lui, e anzi la spingerà verso il baratro, promuove e cerca di mettere in pratica la sterilizzazione nei pazienti.
Invece nei capitoli dal punto di vista di Ella e John sono le emozioni a farla da protagonista: prima la voglia di fuggire e la ribellione, poi la tenerezza e l’incredulità dell’innamoramento; la tensione erotica che sentiamo crescere a poco a poco coincide anche con la situazione sociale dell’epoca, in cui stavano aumentando le preoccupazioni politiche e sociali che avrebbero portato alla prima guerra mondiale.
Caos. Lo sentiva incombere al margine delle cose.
Consiglierei questo romanzo a chi ha amato le atmosfere di Follia di Patrick McGrath e di Qualcuno volò sul nido del cuculo, ma anche a chi vuole leggere una bella storia d’amore struggente e delicata, con un finale non scontato, ma sicuramente emozionante e commovente.
Elena Naldi
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