
Autore: Rick Riordan
Pubblicato da Mondadori - Giugno 2016
Pagine: 353 - Genere: Fantasy, Young Adult
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: I Grandi

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Se a una divinità capitasse di peggiore che diventare mortale, sarebbe senza dubbio diventare un mortale brufoloso e sovrappeso, servo di una bulletta dodicenne dei sobborghi di Manhattan. Il che è esattamente ciò che capita al povero Apollo, il quale dovrà farne di fatica per riconquistare la sua condizione di nume, per Giove!

Il mio nome è Apollo. Un tempo ero un dio. Nei miei quattromila e seicentododici anni ho fatto molte cose. Ho scatenato un’epidemia tra i Greci che assediavano Troia. Ho concesso a Babe Ruth tre home run di fila nella quarta partita della World Series del 1926. Ho abbattuto la mia ira su Britney Spears agli MTV Video Music Awards del 2007.
Dopo più di quattro millenni di onorata carriera nell’Olimpo, Apollo viene sollevato a tempo indeterminato dal suo incarico dal padre Zeus. Si ritrova quindi a dover condurre un’esistenza mortale nei panni di un sedicenne dal fisico tutt’altro che invidiabile, di nome Lester Papadopolous. Potrebbe succedere qualcos’altro di peggio a una divinità vanesia come Apollo? Naturalmente sì, ed è qui che entra in gioco Meg, una ragazza di strada, nonché semidea che, dopo aver incontrato il Nostro e averne capito la vera natura, lo reclama come servo. Dopo un colloquio chiarificatore con l’amico Percy Jackson, Apollo e Meg partono in direzione del Campo Mezzosangue, dove i semidei come Meg vengono addestrati per apprendere ad usare al meglio i loro poteri. Qui scoprono che nel campo si stanno verificando fenomeni molto strani: voci nella foresta, personaggi insoliti che si aggirano nei dintorni e sparizioni di allievi.
In seguito all’ennesima sparizione, i due decidono di indagare e intraprendono una spedizione nel fitto del bosco di Dodona per cercare tracce dei ragazzi scomparsi. Ad attenderli ci saranno personaggi stravaganti, come una divinità dei geyser che cerca di riscuotere successo nel mondo del marketing, nemici implacabili come Pitone, l’eterna nemesi di Apollo, e un terrificante spettro del passato come l’imperatore Nerone, che sembra conoscere Meg molto più di quanto, normalmente, è lecito conoscere qualcuno nato duemila anni dopo la propria morte.
Mi sentivo ridicolo, naturalmente. Io – il dio della profezia, delle epidemie, del tiro con l’arco, della guarigione, della musica e di diverse altre cose che sul momento non riuscivo a ricordare – stavo chiedendo aiuto a una monella di strada dai vestiti troppo colorati. Ma non avevo nessun altro. Se quella ragazzina avesse deciso di prendersi i miei soldi e di buttarmi al freddo e al gelo delle strade d’inverno, con tutta probabilità non sarei riuscito a fermarla. «Diciamo che ti credo…» La voce di Meg prese un tono cantilenante, come se fosse sul punto di annunciare le regole di un gioco: “Io sarò la principessa, e tu la sguattera”. «Diciamo che decido di aiutarti. E poi?» Bella domanda. «Siamo… siamo a Manhattan?» Meg annuì, fece una piroetta e tirò un calcio all’aria. «A Hell’s Kitchen.»
L’oracolo nascosto non è un libro che passerà alla storia per la sua originalità e creatività, tuttavia offre numerosi spunti davvero validi a potenziali romanzieri fantasy in erba per migliorare le loro trame.
L’inizio a dir poco irriverente mi ricorda molto quello dissacrante, ma geniale, di A volte ritorno di John Niven, questa volta con un Apollo adolescente e imbranato al posto di un Gesù chitarrista e consumatore di marijuana, mentre il proseguo pecca a volte di consistenza, con colpi di scena un po’ troppo rocamboleschi a cercare di colmare i vuoti. Molto, molto buono invece il finale, che riesce a tenere il lettore col fiato sospeso in attesa dell’uscita del prossimo volume.
Ho apprezzato particolarmente la caratterizzazione dei due protagonisti, Apollo e Meg, e il rapporto di amicizia-contrasto tra i due: inetto e vanesio nelle sue spoglie mortali il primo, potente e coriacea la seconda, che nasconde tuttavia un cuore particolarmente tenero sotto la scorza apparentemente dura. Ambedue vivono un percorso di crescita influenzandosi reciprocamente, percorso destinato a continuare nei prossimi testi, che porterà Apollo a comprendere appieno la sua nuova condizione di mortale, e a rispettarla in quanto tale, e che metterà in discussione tutti i valori fondamentali di Meg e la sua stessa esistenza.
Ho trovato deludente il personaggio di Nerone, presentato come un incrocio tra un cattivo Marvel e imperatore talmente grottesco e vanesio da sembrare scaturito dalla penna di Goscinny e Uderzo (gli autori di Asterix, nda) più che come una vera e propria Bestia crudele e assetata di sangue come si cerca di farlo apparire.
Approfondimento
L’oracolo nascosto è un libro è abbastanza buono nel suo complesso, e lo consiglierei ai fan di Riordan e a coloro che amano la combinazione di fantasy, modernità e mitologia. In quest’ultimo caso, tuttavia, non posso esimermi dal raccomandarvi caldamente i lavori di Tolkien, vero punto di riferimento per chiunque voglia cimentarsi in opere del genere.
Andrea Margutti