
Autore: Piero Angela
Pubblicato da Mondadori - Maggio 2017
Pagine: 224 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Ingrandimenti

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Il più amato e famoso divulgatore televisivo italiano scrive la sua prima biografia. Dopo averci insegnato la preistoria, lo spazio, il corpo umano e la storia, a novant’anni decide di raccontare al grande pubblico qualcosa di sé attraverso aneddoti che hanno segnato la sua vita e il dietro le quinte di “mezzo secolo di televisione italiana”.

Nato a Torino nel 1928, Piero Angela racconta per la prima volta la sua infanzia, i difficili anni di guerra, i momenti di fame, i bombardamenti e le persecuzioni. E poi i tre anni trascorsi nell’ospedale psichiatrico dove il padre lavorò come medico e dove nascose, insieme alla famiglia, anche molti ebrei insegnando loro come fingersi malati.
Leggendo le pagine di Il mio lungo viaggio sono entrata in un’altra epoca, come in un film sono stata travolta dal fascino degli anni Quaranta e poi degli anni Cinquanta, dal racconto del boom economico, degli inizi in Rai, della sua passione per il pianoforte, e delle sue esperienze come inviato.
Ho ripercorso con piacere il racconto delle grandi trasmissioni televisive in cui Angela si addentrava nel corpo umano o si nascondeva tra la vegetazione del “pianeta dei dinosauri”. Sono cresciuta con i suoi programmi televisivi ascoltando pienamente coinvolta le spiegazioni scientifiche sui più svariati argomenti. Il suo modo fresco di comunicare rendeva anche temi complessi accessibili all’uditore profano e poco preparato.
Ed è questa sua peculiarità che ha reso Piero Angela tanto popolare: l’eloquenza, la chiarezza, la sintesi e la semplicità. Caratteristiche che lo hanno trasformato dapprima in un buon giornalista e, in seguito, in un buon ideatore e conduttore televisivo.
Ma, a renderlo tanto popolare, fu soprattutto l’utilizzo della televisione, la quale stava velocemente entrando in ogni casa e teneva incollati agli schermi migliaia di italiani. Questo nuovo e dirompente mezzo di comunicazione gli permise di insegnare al grande pubblico la scienza in modo leggero e innovativo.
La sua biografia offre l’immagine che di lui si è fatta la gente: di un uomo retto, che non scende a compromessi e che prende il suo lavoro con serietà e professionalità, a partire dai suoi esordi in Rai, per poi passare alla cronaca, alla vita da inviato e alle trasmissioni di divulgazione scientifica.
…c’è una regola che ho osservato per tutta la vita: mai accontentarsi di quello che sembra già buono; si può sempre fare meglio, sostituendo una frase, aggiungendo un esempio, riscrivendo l’inizio, a volte buttando via tutto e ricominciando da capo…La capacità di essere autocritici è una grande risorsa.
Infine, argomento caro a Piero Angela è l’Italia della quale vede chiaramente i limiti che le impediscono di creare sviluppo e ricchezza. L’incapacità più grave per il nostro Paese è di riuscire a fare quel salto culturale che ci permetterebbe di guardare al futuro. In un futuro dove le infrastrutture sono adeguate per produrre ricchezza, in quel futuro dove dovrebbe esistere la meritocrazia che permette ai talenti di emergere e non essere invece costretti a fuggire all’estero, dove esiste educazione, rispetto per la legalità e senso etico.
Approfondimento
Devo ammettere che attraverso le pagine di Il mio lungo viaggio sono nostalgicamente tornata alla mia infanzia. Chi si ricordava più che la seconda serata iniziava già alle ventuno e trenta?
I suoi aneddoti biografici sono ricchi di particolari curiosi provenienti da un altro tempo, come i mestieri scomparsi di quand’era bambino, le prime macchine che passavano lungo il viale davanti a casa, i negozi di Torino dove si rammendavano le calze da donna e, molti anni dopo, il crollo della Mole Antonelliana.
Angela riporta alla memoria tanti personaggi che sono entrati ed usciti dalla sua vita portandosi appresso altrettante storie. Ma non tralascia nemmeno i consigli per i giovani i quali non si devono arrendere difronte alle difficoltà del presente ma mantenere quella curiosità che ha permesso a lui di fare tanta strada.
Cristina Ciambella
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