Autore: Michele Mari
Pubblicato da Einaudi - Aprile 2014
Pagine: 485 - Genere: Avventura
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Supercoralli
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Un bambino con un medaglione, una grossa eredità, una miriade di pretendenti pronti a tutto pur di metterci le mani sopra. Questi alcuni degli elementi di questo nuovo romanzo che ricorda da vicino i grandi romanzi d'avventura del passato come l'isola del tesoro e Huckleberry Finn.
Ma tu non scapperai, mio lettore, perché sei avido di sapere, e perché ti ho scelto fra tanti, e perché, appunto, sei mio.
Nell’Inghilterra dell’Ottocento, in una zona della Cornovaglia, troviamo il piccolo Roderick, figlio di una prostituta in una infima locanda-bordello, l’Oca Rossa, frequentata da ogni genere di essere umano. Dopo la morte della madre, Roderick viene cacciato e messo in mezzo ad una strada dal padrone della locanda, e da qui hanno inizio una serie di mirabolanti avventure e infiniti guai per il piccolo Roderick, perché il medaglione che porta al collo è il lasciapassare per una enorme eredità che naturalmente fa gola a molti e allora che la caccia si scateni.
Una serie di balordi, furfanti, assassini, notabili di dubbia morale e suore non convenzionali iniziano a inseguire il povero Roderick, il quale scappando da costoro ci costringerà a inseguirlo a nostra volta e ci guiderà alla scoperta di un mondo attraverso avventure d’altri tempi.
Roderick Duddle è un romanzo che porta indietro nel tempo, al tempo dei romanzi di avventure, delle scoperte di isole con tesori o di caccie a mitiche balene nei sette mari. I richiami ai romanzi di Stevenson, Dickens, Mellville, Salgari e tanti altri sono evidenti ed è un piacere farsi coinvolgere in questa bella storia piena di false piste, bugie, inganni ma anche di amicizia sincera. Un romanzo che una volta chiuso ci farà provare nostalgia per i personaggi conosciuti e andati via fin troppo velocemente nonostante le quasi 500 pagine.
Approfondimento
Roderick Duddle è un libro dove il piacere della lettura aumenta con lo scorrere delle pagine. Man mano che si accompagna Roderick alla scoperta del mondo attraverso i suoi occhi e le sue avventure, circondato da una pletora di personaggi, amici e nemici che aumentano sempre di più e lo costringono a mille peripezie. Personaggi di contorno siì ma che si sviluppano lungo il racconto fino ad assumere rilevanza propria e, mi azzarderei ad affermare, simpatie inaspettate.
Lo stile di scrittura ricorda molto da vicino quello dei romanzi ottocenteschi, con la partecipazione del narratore piuttosto assidua, il quale coinvolge il lettore frequentemente aggettivandolo in ogni maniera (volubile, curioso, pavido, accorto, candido, indulgente, zelante, impressionabile, disagiato, credulo, svagato, ipocrita, deludente, supponente, integerrimo, lungimirante, pudibondo, privilegiato, onirico, prudente, improvvido.). La lingua usata è un italiano bello, ricco, mai banale e con vocaboli a volte desueti ma non per questo meno affascinanti.
Il lettore più attento o più erudito saprà trovare all’interno del romanzo svariati riferimenti, omaggi e citazioni ai famosi romanzi di questo genere e non posso nascondere una certa eccitazione nel veder comparire in queste pagine all’improvviso la mitica Pequeod di Moby Dick, lascio al lettore il piacere di scoprire come e dove avviene questa apparizione.
Nel complesso questa è sicuramente una lettura che mi sento di consigliare, soprattutto se volete rivivere avventure lette da ragazzi o semplicemente se volete scoprirle.
Massimiliano Zurlo