
Autore: Gianfranco Bucceri
Pubblicato da Prospettiva Editrice - Dicembre 2016
Pagine: 130 - Genere: Infanzia
Formato disponibile: Brossura
Collana: Prospettiva editrice

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Il pennello intinto nella tempera verde, un segno ondulato, ed ecco spuntare all’orizzonte due piccole colline. Le setole s’immergono nel grigio, poi nel rosso mattone e nella tela si delineano anche le strade, attorniate da numerose casette. Lassù in alto, un cielo variopinto abbraccia tutta la città: è proprio qui, a CieloDipinto, che Ecly, il nostro coraggioso eroe, vivrà un’incredibile avventura.

Ecly è un orfanello di nove anni costretto a vivere tra le austere mura del collegio RigaDritto, dove i rettori PuzzaPiedi e PuzzaFiato impongono agli studenti rigide regole e punizioni severe. Tuttavia la scuola è un edificio molto vecchio e urgenti lavori di ristrutturazione ne rendono necessaria la chiusura: per tutti i ragazzini si prospetta così un lungo periodo di vacanza. Il piccolo Ecly non sta nella pelle e conta costantemente i giorni che lo separano dal termine delle lezioni: lo zio paleontologo, l’unica famiglia che il ragazzino conosca, ha promesso di portarlo con sé alla ricerca di rare ossa di dinosauro.
Purtroppo però le cose non vanno come Ecly spera. L’ultimo giorno di scuola i rettori di RigaDritto danno all’orfanello una triste notizia: lo zio è rimasto vittima di un terribile incidente durante il suo ultimo viaggio. Ecly si lascia avvolgere dall’abbraccio di solitudine e malinconia, ma la strampalata eredità donatagli dal famoso paleontologo finisce presto con il coinvolgerlo in un’inaspettata avventura. Oltre la porta del laboratorio segreto dello zio, il ragazzino s’imbatte nel grande, magnifico, invincibile Ossiak degli Orkogoti, Re dei Re del Grande Nord o, più semplicemente, uno scheletro parlante. Inizialmente terrificato, poi terribilmente incuriosito, Ecly fa amicizia con quell’essere animato e decide di soprannominarlo affettuosamente “Zio Osso”.
Ossiak, un tempo temibile guerriero Orkogoto, si rivela essere vittima di una maledizione: per essere assunto a Walhalla, il suo Paradiso, deve trovare redenzione e compiere delle buone azioni. Ecly decide senza esitazioni di prestare aiuto a Zio Osso, così i due si fanno protagonisti di una vicenda divertente e profonda, destinata a insinuare tra loro una imprescindibile amicizia.
Un racconto dalle tinte ironiche, dai colori fantasiosi e dalle sfumature rubate ai manuali di storia. Con Il mio amico Zio Osso, Bucceri riesce a strappare un sorriso anche ai più grandi.
Approfondimento
… perché voglio raccontarvi una favola, ma una vera,
incredibile e affascinante favola, che in tanti anni non ho
mai avuto il coraggio di raccontare a nessuno. Se lo faccio
ora è perché, alla mia età, ho scoperto che anche l’incredibile,
se è accaduto, può essere vero. E così la voglio
condividere con voi bambini che siete arrivati da poco.
Lo sapete come iniziano le belle favole?
C’era una volta …
Con la formula magica più antica di sempre, Bucceri inizia a disegnare la città CieloDipinto, le sue strade, le abitazioni, l’austero collegio, la villetta sulla collina e tutti i suoi bizzarri abitanti. Le quattro semplici parole d’apertura sono tuttavia l’unico legame di questo racconto con le favole tradizionali, poiché la trama racchiusa ne Il mio amico Zio Osso si sviluppa in un modo del tutto originale, con gusto moderno.
Bucceri fa inginocchiare attorno a sé i più piccini e racconta loro una favola dai tratti ironici, che odora di storia e che si veste di tinte squisitamente fantasiose. La semplicità della sintassi, la naturalezza della narrazione, le molteplici immagini e il puntuale ricorso a nomi parlanti permettono ai bambini di lasciarsi facilmente trasportare dal testo e di immedesimarsi ora in Ecly, ora nel simpatico protagonista Zio Osso.
E quando i più piccoli, prima di mettersi a dormire, chiederanno a mamma e papà: “mi racconti una storia?”, ecco che Il mio amico Zio Osso, posato sul comodino potrà essere una piacevole risposta.