Autore: Daniela Lojarro
Pubblicato da gds - 2015
Pagine: 314 - Genere: Fantasy
Formato disponibile: eBook
📙 Versione Kindle
🌐 Sito - Pagina Ufficiale
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Fahryon, neofita dell’Ordine dell’Uroburo, riesce a fuggire dalla capitale del regno di Arjiam insieme ad Uszrany, cavaliere dell’Ordine del Grifo, per evitare di cadere nelle mani del potente Primo Cavaliere del regno, il malefico Mazdraan, segretamente adepto della Malia, l’insidiosa magia legata al Silenzio e al Vuoto.
Durante la precipitosa fuga, il nobile Mazdraan cattura Uszrany; mentre Fahryon è tratta in salvo da Vehltur, un misterioso Magh. Uszrany prigioniero del nobile Mazdraan, scopre sconcertanti segreti sulla storia del regno e impara a convivere con i fantasmi del suo passato; Fahryon, sotto la guida di Vehltur, inizia il cammino iniziatico che, la preparerà al confronto con il suo avversario, il nobile e terribile Mazdraan.
Abbiamo già goduto della prima parte di questa storia fantastica, dove Fahryon si avvia verso questa fuga che pian piano affinerà il suo carattere e le sue grandi capacità, ma non solo incontrera altri personaggi che lasceranno dentro di lei un elemento essenziale per la sua lotta contro il male.
Come abbiamo detto nella precedente recensione della prima parte Il risveglio di Fahryon è un libro fantasy che racchiude in se dei messaggi positivi e di grande spessore letterario in grado di miscelare tre elementi straordinari, come la musica, gli elementi naturali della terra e il sentimento, queste sono le chiavi del successo di questa autrice Daniela Lojarro che non è nuova al panorama narrativo.
Questa seconda parte ha inizio con il primo capitolo dal titolo Parola di Cavaliere dove Pakudd incontra Uszrany l’ex-aiutante, e ne approfitta per parlare con lui e cogliere l’occasione di sciogliere definitivamente i dubbi che lo assillavano da tempo. I due hanno una collutazione dopo aver discusso della disperazione spirituale e fisica di Uszrany, Pakudd ha la meglio, nonostante tutto i due si ritrovano faccia a faccia a rincuorarsi a vicenda come due grandi amici, e l’impavido Uszrany mette a nudo i sentimenti e l’amarezza nei confronti del nobile primo cavaliere del re.
In questa seconda parte gli episodi d’azione come le descrizioni del tempio sacro e del “risveglio di Fahryon” sono davvero eccellenti, il ritmo del romanzo sembra non calare mai, c’è un susseguirsi di elementi che spingono il lettore ad un bisogno morboso di assaporare la storia tutta d’un fiato.
“L’acqua della piscina sacra iniziò a increparsi, scivolando sul corpo di Fahryon e avvolgendola in un abbraccio, finché il suono sacro si manifestò investendola con le onde della sua vibrazione, cercando d’infiltrare nel suo animo, nella sua mente e nel suo cuore l’angoscioso dubbio del tempo che era stato, Fahyron si ribellò.
Il tempo non scorreva perché non esisteva. Esisteva solo l’assoluta immobilità del vuoto”.
Approfondimento
In questa seconda parte la storia si fa più viva e tenace, non possiamo svelarvi completamente ogni parte del libro perché toglieremo valore a quest’opera che vale la pena di leggere, anche per chi si avvicina per la prima volta a questo genere letterario. Un altro particolare pregevole di questo libro a parte gli splendidi scenari citati in precedenza, sono i dialoghi, ben curati in ogni aspetto del personaggio rendono più verace questa fiaba fantasy, la giusta ciliegina sulla torta di una narrazione limpida e di facile apprendimento.
La mia non è una sviolinata, ma da lettore comune ho esaminato questo ottimo lavoro e credo che questa autrice abbia dato al fantasy-italiano una dignità credibile senza nulla ostentare. Non ci resta che attendere da lettori voraci la terza parte conclusiva di questa triologia epica.