Autore: Mauro Travasso
Pubblicato da Europa edizioni - 2013
Pagine: 184 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Edificare universi
ISBN: 9788868540838
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Nico è un ragazzo difficile, ma è un bravo ragazzo. Deve solo trovare il modo per diventare grande e darsi un avvenire. La vita insegna, spesso più attraverso i dolori che le gioie, ma in questa storia si mischieranno entrambi strattonando il protagonista via dal passato verso il futuro.
Transizione forzata è un romanzo che ruota attorno alla storia di Nico, un ragazzo sveglio, certamente atipico e fermo a metà nel processo di crescita. Naturalmente una storia che presenta queste caratteristiche, ovvero l’assoluta dipendenza da un protagonista, deve poter offrire un elemento centrale di spessore, stratificato, leggibile a più livelli a senso unico, dall’inizio alla fine. Nico è questo elemento. Dalle prime pagine si intuisce il carattere difficile di Nico spalleggiato dallo stile rude ed esplicito della scrittura di Mauro Travasso. Senza delineare troppo il personaggio vi basti sapere che Nico è un ragazzo con un background nella norma ma il suo atteggiamento ribelle, il suo cinismo e menefreghismo, il suo essere freddo, calcolatore e insensibile non gli permette di aderire pienamente alla realtà. Così mentre i suoi coetanei costruiscono qualcosa, lui resta, volutamente, a metà. Irrealizzato. Nella sua realtà. Lavora nella videoteca del padre, trascorre il resto del tempo tra eccessi con gli amici, sesso occasionale, e momenti di ermetismo nei quali con forza e autorità stabilisce un netto confine tra gli altri e la sua fragilità. E se alle cure e al bene della famiglia sfugge, pur avendo la grande fortuna di far parte di un ambiente accogliente e sensibile (madre, padre e sorella) l’unico vero punto di riferimento rappresenta l’amico di sempre, Stefano. L’unica persona capace di tenergli testa, di mettergli le spalle al muro e costringerlo a riflettere, a prendere contatto con la realtà, quella che si sta perdendo.
Perdere questo punto di riferimento costringerà Nico non solo a riflettere sul vuoto rimasto ma anche a fare i conti con se stesso. Per stare a galla Nico non ha più nessuno, deve imparare a contare su se stesso. Deve uscire dal torpore e dalla mediocrità, dare un indirizzo alla sua vita, impiegare il suo tempo in qualcosa che abbia un senso. C’è chi non potrà più farlo, è un bene prezioso. Dopo un periodo di smarrimento il nostro protagonista sarà chiamato a un grande lavoro interiore: rivalutare la sua esistenza, e la sua posizione rispetto al tempo presente e futuro. E rispetto agli altri.
Secondo me è giusto fare le cose che ci fanno sentire bene, ma è proprio questo lo sbaglio più grande: non chiediamo agli altri se quelle cose che fanno stare meglio noi, giovano anche a loro. Il problema è che non chiediamo, riflettevo tra me e me.
(Transizione forzata – Mauro Travasso)
È una cosa che è successo in tutte le nostre vite, prima del dovuto, al momento giusto o forse in ritardo, e si chiama “crescere”. Sentire le responsabilità, realizzare di aver sbagliato, proporsi di recuperare ed essere padroni del nostro futuro. È certamente una forza interiore che ha bisogno di tempo per maturare o di eventi forti, come in questo caso, per esplodere e bruciare le tappe.
La storia è lineare e non riserva grandi sorprese, se non per il finale che taglia di netto la storia. Interpreto questa scelta come il compimento del lavoro dello scrittore, il cui obiettivo non era consegnarci una versione definitiva della storia con “vissero felici e contenti” ma raccontarci questo passaggio di “transizione forzata” del protagonista, farcelo vivere. Dalla fine in poi ha inizio un’altra storia, ma non è questa, forse non la leggeremo mai. Strutturare un finale in questa maniera permette al lettore una riflessione senza distrazioni, senza che eventi e fatti descritti sovrascrivano o confondano l’anima del libro.
Il realismo, nella narrazione, è pienamente soddisfatto, soprattutto nei dialoghi in cui ognuno recita la sua parte senza forzature. Soltanto a volte qualche ragionamento scaltro e da adulto di Nico pare in contrasto con le sue azioni immature. L’autore spiega questo conferendo al personaggio un suo stile, rispetto e valori uniti alla propensione per la cultura, particolarmente il teatro. A proposito di teatro, questo sarà un elemento fondamentale che rivestirà un ruolo “psicologico”, chiunque faccia teatro sa che è una palestra per l’anima, ma in questo caso sarà qualcosa di ancora più forte e decisivo.
Approfondimento
La storia si legge con facilità anche perché, come scrivevo prima, non vi sono intrecci particolari nella trama, ha un lento incedere fondamentalmente perché la trama è ottimamente bilanciata con l’introspezione. Ne risulta una narrazione equilibrata, solo in qualche frangente, a mio avviso, si sarebbe potuto animare di più la trama aggiungendo più elementi o portandoli agli estremi per creare più pathos.
Transizione forzata è stata una lettura positiva anche per quanto riguarda la forma che è di certo curata, e se questa è una cosa ovvia per i libri dei grandi editori, non lo è quando si parla di autori emergenti, spesso poco supportati con un onesto editing.
Nico gioca a diventare grande, io vi auguro di giocare a leggere questa storia per lo stesso motivo:
Non si gioca mai solo per divertirsi, ma per provare l’eccitante sensazione della vittoria.
(Transizione forzata – Mauro Travasso)
Videorecensione