
Autore: Mohsin Hamid
Pubblicato da Einaudi - Aprile 2017
Pagine: 160 - Genere: Narrativa Contemporanea
Collana: Supercoralli

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Dal 24 aprile in libreria
È grande l’attesa per l’arrivo in libreria di Exit West, il nuovo, stupefacente romanzo di Mohsin Hamid edito da Einaudi. L’autore de Il fondamentalista riluttante torna con un romanzo di attualità sconvolgente, capace di dare un senso a questi tempi di disorientamento e follia con la potenza visionaria della grande letteratura. La storia di Nadia e Saeed, e della loro voglia di tenere in vita il un amore giovane e fragile mentre la guerra civile divora strade, case, persone. Si narra, però, che esistano porte misteriose che conducono dall’altra parte del mondo, verso una nuova speranza… Tenero e spietato, Exit West è un libro venuto dal futuro per dirci che nessuna porta può più essere chiusa. Con questo romanzo, Mohsin Hamid ha scritto il suo capolavoro.
«Exit West è una tale sberla emotiva che continuerete a pensarci per giorni. Perché Hamid non vi sta soltanto raccontando una storia, vi sta chiedendo in che mondo volete vivere». – The Bookseller
«Straordinario». – Zadie Smith
«In una città traboccante di rifugiati ma ancora perlopiú in pace, o almeno non del tutto in guerra, un giovane uomo incontrò una giovane donna in un’aula scolastica e non le parlò». Saeed è timido e un po’ goffo con le ragazze: così, per quanto sia attratto dalla sensuale e indipendente Nadia, ci metterà qualche giorno per trovare il coraggio di rivolgerle la parola. Ma la guerra che sta distruggendo la loro città, strada dopo strada, vita dopo vita, accelera il loro cauto avvicinarsi e, all’infiammarsi degli scontri, Nadia e Saeed si scopriranno innamorati. Quando tra posti di blocco, rastrellamenti, lanci di mortai, sparatorie, la morte appare l’unico orizzonte possibile, inizia a girare una strana voce: esistono delle porte misteriose che se attraversate, pagando e a rischio della vita, trasportano istantaneamente da un’altra parte. Inizia così il viaggio di Nadia e Saeed, il loro tentativo di sopravvivere in un mondo che li vuole morti, di restare umani in un tempo che li vuole ridurre a problema da risolvere, di restare uniti quando ogni cosa viene strappata via.
Con la stessa naturalezza dello zoom di una mappa computerizzata, Mohsin Hamid sa farci vedere il quadro globale dei cambiamenti planetari che stiamo vivendo e allo stesso tempo stringere sul dettaglio sfuggente e delicato delle vite degli uomini per raccontare la fragile tenerezza di un amore giovane. In un certo senso Hamid ha ripetuto per l’oggi quello che i classici dell’Ottocento, ad esempio Guerra e pace, hanno sempre fatto: raccontare l’universale della Storia attraverso il particolare dei destini individuali, riportare ciò che è frammentario, l’esperienza del singolo, alla compiuta totalità dell’umano.
Mohsin Hamid è cresciuto a Lahore, ha frequentato la Princeton University e la Harvard Law School, lavorando poi per diversi anni come consulente aziendale a New York. Il suo primo romanzo, Nero Pakistan, tradotto in Italia da Piemme, ha vinto il Betty Trask Award, è stato finalista nel PEN/Hemingway Award ed è stato un Notable Book of the Year per il «New York Times». Suoi articoli e saggi sono apparsi su «Time», «The New York Times» e «The Guardian». Il fondamentalista riluttante, pubblicato da Einaudi nel 2007 e tradotto in più di 25 lingue, è stato un bestseller internazionale, ha vinto l’Anisfield-Wolf Book Award e l’Asian American Literary Award, oltre a essere selezionato tra i finalisti del Man Booker Prize. Da questo libro è stato tratto un film per la regia di Mira Nair. Nel 2013, sempre per Einaudi, è uscito Come diventare ricchi sfondati nell’Asia emergente, nel 2016 Le civiltà del disagio e nel 2017 Exit West.