
Autore: Eugen O. Chirovici
Pubblicato da Longanesi - Febbraio 2017
Pagine: 320 - Genere: Thriller
Dal 24 febbraio in libreria
Dopo essere stato conteso con aste record alla Fiera di Francoforte 2015, e venduto in 38 paesi, Il libro degli specchi di Eugen O. Chirovici arriva oggi nelle nostre librerie, edito da Longanesi. Il libro degli specchi parla di un caso di omicidio irrisolto commesso all’università di Princeton alla fine degli anni Ottanta, di un misterioso manoscritto interrotto, di un gioco di specchi in cui nulla si rivela essere ciò che sembra.
“E. O. Chirovici è l’astro nascente della narrativa inglese” – The Telegraph
Peter Katz ha alle spalle una lunga carriera in una delle agenzie letterarie più importanti di New York, e ormai quasi nulla può sorprenderlo. Ma il manoscritto che quasi per caso inizia a leggere lo colpisce fin dalle prime righe. Non è solo la scrittura magnetica, non è solo il coinvolgimento dell’autore a fargli capire subito che non si tratta di un romanzo come gli altri: chi scrive, un certo Richard Flynn, afferma di conoscere la verità su un famoso omicidio avvenuto quasi trent’anni prima, e di essere pronto a rivelarla nel suo romanzo. La vigilia di Natale del 1987, in circostanze mai del tutto chiarite venne ucciso Joseph Wieder, un carismatico professore di psicologia all’università di Princeton. Accademico stimato ma anche molto discusso, Wieder esercitava un notevole fascino sulle studentesse come Laura Baines, la ragazza di cui Richard Flynn era innamorato. Ma in questa sorta di sbilanciato e torbido triangolo, a un certo punto, qualcosa andò storto. Il manoscritto di Flynn è semplicemente eccezionale, ma purtroppo è incompleto: manca il finale. Determinato a non lasciarsi sfuggire l’occasione, l’agente letterario riesce a rintracciare l’autore, scoprendo però che è in fin di vita e che il resto del manoscritto è introvabile. Inizia così un viaggio alla ricerca del finale perduto e della verità che porta con sé. Un viaggio che diventa un’indagine sulla psiche e sul modo in cui la nostra memoria riscrive il passato, in un incerto, a volte ingannevole, gioco di specchi… Peter Katz ha alle spalle una lunga carriera in una delle agenzie letterarie più importanti di New York, e ormai quasi nulla può sorprenderlo. Ma il manoscritto che quasi per caso inizia a leggere lo colpisce fin dalle prime righe. Non è solo la scrittura magnetica, non è solo il coinvolgimento dell’autore a fargli capire subito che non si tratta di un romanzo come gli altri: chi scrive, un certo Richard Flynn, afferma di conoscere la verità su un famoso omicidio avvenuto quasi trent’anni prima, e di essere pronto a rivelarla nel suo romanzo. La vigilia di Natale del 1987, in circostanze mai del tutto chiarite venne ucciso Joseph Wieder, un carismatico professore di psicologia all’università di Princeton. Accademico stimato ma anche molto discusso, Wieder esercitava un notevole fascino sulle studentesse come Laura Baines, la ragazza di cui Richard Flynn era innamorato. Ma in questa sorta di sbilanciato e torbido triangolo, a un certo punto, qualcosa andò storto. Il manoscritto di Flynn è semplicemente eccezionale, ma purtroppo è incompleto: manca il finale. Determinato a non lasciarsi sfuggire l’occasione, l’agente letterario riesce a rintracciare l’autore, scoprendo però che è in fin di vita e che il resto del manoscritto è introvabile. Inizia così un viaggio alla ricerca del finale perduto e della verità che porta con sé. Un viaggio che diventa un’indagine sulla psiche e sul modo in cui la nostra memoria riscrive il passato, in un incerto, a volte ingannevole, gioco di specchi…
“L’idea de Il libro degli specchi è germogliata tre anni fa, durante una chiacchierata con mia madre e mio fratello maggiore, che erano venuti a trovarmi a Reading, dove risiedevo all’epoca. Gli raccontai che ricordavo il funerale di un calciatore locale, morto molto giovane in un incidente stradale quando io ero piccolo. Loro mi dissero che all’epoca ero praticamente un infante, era impossibile che mi avessero portato al funerale con loro. Ma io insistei, dicendo che ricordavo perfino che la bara era aperta e che c’era un pallone da calcio posato sul petto del povero ragazzo. Sì, quel particolare era vero, mi dissero, ma probabilmente me lo ricordavo perché ne avevano parlato loro, o mio padre, dopo essere andati al funerale. «Ma di certo tu non c’eri con noi quel giorno» disse sicura mia madre. Era solo un piccolo aneddoto, ma rappresentava appieno la capacità della mente di truccare o perfino falsificare certi ricordi.
E da lì nacque il seme del mio romanzo. E se a un certo punto della nostra vita dimenticassimo cos’è accaduto veramente in una certa occasione, e anzi creassimo un ricordo falso? E se la nostra immaginazione fosse capace di trasformare la cosiddetta ‘realtà oggettiva’ in qualcosa di completamente diverso, in una realtà separata e del tutto ‘nostra’? E se una persona non fosse semplicemente bugiarda, ma se invece la sua mente avesse riscritto gli eventi proprio come se la mente stessa fosse sceneggiatrice e regista allo stesso tempo?” – Eugen O. Chirovici
Eugen O. Chirovici è nato in una famiglia di origini rumene, ungheresi e tedesche ed è cresciuto a Fagaras, una cittadina nel sud della Transilvania. Ha iniziato la sua carriera come economista ed è poi diventato giornalista televisivo, mestiere che lo ha portato nel Regno Unito dove ha lavorato per la BBC e altre emittenti. Attualmente vive tra Reading e New York. Ha pubblicato il suo primo racconto nel 1989 e il primo romanzo, Il massacro, due anni dopo: un grande successo in Romania, oltre centomila copie vendute in un anno. Due mesi dopo è uscito un altro bestseller, Commando per il Generale, un thriller politico ambientato in Italia e ispirato all’omicidio del Generale Dalla Chiesa. Ha poi pubblicato altri quindici libri in Romania prima di lasciare il paese e stabilirsi all’estero, quattro anni fa. Il libro degli specchi è il suo primo romanzo in lingua inglese, venduto in soli dieci giorni in oltre 38 paesi.