
Autore: Christian Guay-Poliquin
Pubblicato da Marsilio - Gennaio 2019
Pagine: 256 - Formato disponibile: Brossura
Collana: Farfalle

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In libreria dal 24 gennaio
A gennaio arriva in libreria Il peso della neve, il romanzo di Christian Guay-Poliquin. Acclamato da pubblico e critica come la nuova promessa della letteratura canadese, Christian Guay-Poliquin, vincitore del Governor General’s Literary Award e del Prix Littéraire France-Québec, tra gli altri, costruisce la sua trama attraverso un serrato faccia a faccia, una guerra psicologica in un inverno durissimo, in cui l’unica speranza è fidarsi, e affidarsi.
In seguito a un brutto incidente, un ragazzo si risveglia una casa sconosciuta, circondata dalla neve. Ha le gambe paralizzate ed è in balia di un vecchio che non conosce. L’uomo gli cura le ferite, gli prepara da mangiare e fa quel che può per riscaldare e illuminare l’ambiente, perché l’energia elettrica è saltata a causa di un improvviso e generalizzato black-out. Ma nonostante l’apparente dedizione, il vecchio è un mistero per il ragazzo: potrebbe nascondere qualunque segreto, potrebbe nutrire sentimenti violenti, potrebbe essere capace di un gesto inconsulto.
Con il livello della neve, sale anche la tensione. Di fatto, il vecchio e il ragazzo sono prigionieri di una trappola senza uscita, proprio come Dedalo e Icaro lo erano del labirinto. L’unico modo per sopravvivere – all’inverno spietato, alle minacce esterne e alla cattività stessa, che vede due generazioni convivere e fronteggiarsi – è fabbricare delle ali metaforiche e provare a volare. A patto che
l’ambizione non si riveli una condanna.
Hanno detto dei suoi libri:
«Un faccia a faccia che cattura con grazia ed efficacia la curiosità del lettore, due personaggi che si rivelano con il contagocce, il racconto di una vera e propria guerra psicologica». Libération
«Da un giovane autore prodigio, una variazione sul mito di Icaro in sette atti, un mistero della stanza chiusa dallo schema implacabile, che ci ipnotizza fino alla sorprendente scena finale». Lire
«Guay-Poliquin maneggia dannatamente bene la penna, il ritmo e l’arte del dettaglio, come nella migliore tradizione nordamericana». L’Express
«Un’inquietante storia d’attesa e di sopravvivenza sullo sfondo di un paesaggio malefico e sontuoso, che diventa un personaggio vero e proprio; la morte si nasconde sotto la sua maschera bianca come in un racconto di Edgar Allan Poe». Télérama
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