
Autore: Esther Kreitman Singer
Pubblicato da Bollati Boringhieri - Novembre 2016
Pagine: 380 - Genere: Narrativa Contemporanea
Collana: Varianti
Dal 3 novembre in libreria
Dopo il successo de L’uomo che vendeva diamanti arriva in libreria La danza dei demoni, il secondo romanzo di Esther Kreitman Singer edito da Bollati Boringhieri. Chi ha letto Di un mondo che non c’è più, il memoir di Israel J. Singer (Bollati Boringhieri, 2015), ne La danza dei demoni riconoscerà lo shtetl e la famiglia descritti dall’autore polacco. Infatti uno dei suoi personaggi, Deborah, è in trasparenza proprio Esther Singer, sorella maggiore dei due più celebri Israel J. e Isaac B., nonché autrice di questo romanzo palesemente autobiografico nel quale Deborah diviene protagonista. Naturalmente il punto di vista di una donna sulla tradizione che relega il sesso femminile a una condizione impossibile è uno dei punti di forza del libro, ma quello che lo rende imperdibile è il tono della scrittura, molto diverso da quello ironico, indulgente e nostalgico del fratello: per Deborah/Esther la vita è una tragedia, e la narrazione assume di conseguenza connotazioni neorealistiche, si fa forte di una sincerità e di un dolore che non lasciano scampo al lettore.
Deborah, vive nel villaggio polacco di Jelhitz, agli inizi del Novecento, con i genitori e il fratello Michael. Il padre, reb Avram Ber, è un rabbino seguace della corrente chassidica, dalla personalità debole e incapace di farsi valere, che la madre, Raizela, figlia di un rabbino erudito e di rango superiore, disprezza. Raizela mal tollera anche la figlia, semplicemente per il fatto che sia femmina, poco attraente e quindi difficile da maritare. Mentre Michael riceve una buona istruzione ed è libero di muoversi a piacimento, Deborah è relegata in casa, a sbrigare faccende: non le è permesso di studiare, e nemmeno di leggere, quindi invidia il fratello con tutta l’anima, e sogna di sfuggire a una vita limitata ai pettegolezzi e al mercato. Quando però il rabbino si trasferisce con la famiglia a Varsavia, Deborah viene a trovarsi in un ambiente non meno squallido e repressivo. Solo dopo l’incontro con una donna che la inizia all’ideologia socialista, e la introduce in un circolo semiclandestino, comincia a nutrire la speranza di dare uno scopo alla propria vita. Ma, quando viene scoperta essere la figlia del rabbino, le viene proibito di tornare agli incontri politici, condizione che la getta in uno stato di assoluta depressione. Temendo di impazzire, la ragazza accetta di sposare un tagliatore di diamanti di Anversa.
«Con Esther Kreitman Singer ogni cosa è illuminata, ogni cosa palpita, spinge a immergersi nella trama tra storie individuali e la più complessa tessitura della storia». – Susanna Nirenstein, la Repubblica
«Esther Kreitman era la maggiore dei tre fratelli Singer: per età, e forse anche per qualità della prosa». – Wlodek Goldkorn, L’Espresso
Esther Kreitman Singer (1891-1954) nata a Bilgoraj, in Polonia, nel 1891, è la sorella maggiore dei celebri Israel Joshua e Isaac Bashevis (premio Nobel per la Letteratura nel 1978). La famiglia si stabilì a Varsavia, dove Esther, la primogenita, incomiciò a scrivere. Quei suoi scritti vennero distrutti quando accettò un matrimonio combinato e si trasferì ad Anversa con il marito. Con lo scoppio della prima guerra mondiale la coppia si spostò a Londra. Esther Kreitman Singer tornò alla scrittura, sempre in Yiddish, con La danza dei demoni (1936), L’uomo che vendeva diamanti (1944, Bollati Boringhieri 2015) e Blitz e altri racconti (1949).