
Autore: Aleksandar Hemon
Pubblicato da Einaudi - Marzo 2016
Pagine: 280 - Genere: Narrativa Contemporanea
Collana: Supercoralli
Dal 29 marzo in libreria
È atteso a giorni nelle librerie L’arte della guerra zombi, il nuovo romanzo di Aleksandar Hemon edito da Einaudi. L’autore per la prima volta si sgancia dal topos dello scrittore bosniaco espatriato di ogni sua opera precedente per calare la vicenda saldamente nel fallimento del sogno americano, con una vena comica potentissima in un romanzo adrenalico, spietato e irriverente. Un divertentissimo ottovolante di sesso e violenza, un’imprevedibile commedia agrodolce… tragicamente meno assurda di quel che appare.
L’imprevedibile autore del Libro delle mie vite e di Amore e ostacoli l’aveva promesso: “Il mio prossimo romanzo sarà un ottovolante di sesso e violenza“. L’arte della guerra zombi mantiene la promessa garantendo uno spasso che dà assuefazione e una trama che sembra una sfida lanciata ai fratelli Coen. Joshua Levin, aspirante sceneggiatore sulla trentina, è il prototipo dell’uomo qualunque americano contemporaneo: nevrotico, egoista, pigro eppure ambizioso, indeciso, dedito al consumo, ossessionato dal sesso. E proverbialmente inconcludente. Tra le sue tante sceneggiature che non vanno da nessuna parte, Joshua decide che ce n’è una vincente: s’intitola Guerre zombi e racconta le avventure del maggiore Klopstock e il suo tentativo di salvare il mondo dall’invasione dei famelici mangiacervelli. Ma a partire da quest’idea ogni scelta di Joshua sarà piú disastrosa della precedente conducendolo rapidamente e inesorabilmente verso la débâcle. E sempre piú evidenti diventeranno i paralleli fra i non-morti della sua fantasia e quelli che popolano un Paese-zombi, l’America, che si ciba dell’altro senza misura e, come Desert Storm ben dimostra, senza considerazione per le conseguenze. Per la prima volta Aleksandar Hemon si sgancia dal topos dello scrittore bosniaco espatriato di ogni sua opera precedente per calare la vicenda saldamente nel fallimento del sogno americano, e con un meraviglioso e inaspettato colpo di reni, scoperchia una vena comica potentissima in un romanzo adrenalico e spietato con i suoi personaggi, divertente come una comica di Buster Keaton, il genio dalla faccia triste che non ride mai.
«Un’opera potente e magistrale da uno dei nostri scrittori piú significativi, insieme folle e meditativa, esilarante e devastante». National Post
Aleksandar Hemon è nato a Sarajevo nel 1964 e dal 1992 vive negli Stati Uniti, dove è rimasto bloccato dallo scoppio della guerra in Bosnia poco tempo dopo il suo arrivo. Appena tre anni più tardi ha cominciato a scrivere in inglese, riscuotendo gli elogi della critica anche per la ricchezza del suo stile, al punto da aggiudicarsi nel 2004 la prestigiosa «genius grant» della MacArthur Foundation, ed è oggi unanimemente considerato uno tra gli autori più raffinati e interessanti in circolazione. Presso Einaudi ha pubblicato Spie di Dio nel 2000 (da cui è tratto il racconto Blind Josef Pronek & Dead Souls, uscito nella collana digitale dei Quanti nel 2013) e Nowhere Man nel 2004. Il progetto Lazarus (Einaudi 2010), risultato finalista al National Book Award 2008, vive, oltre che nel romanzo di Hemon, nelle fotografie di Velibor Bozovic che l’accompagnano, e in un sito internet che ne è l’ideale rimando multimediale. Nel 2013, sempre per Einaudi, è uscito Il libro delle mie vite; nel 2014, Amore e ostacoli.