
Autore: Tommy Wieringa
Pubblicato da Iperborea - Maggio 2016
Pagine: 128 - Genere: Narrativa Contemporanea
Collana: Narrativa
Dal 6 maggio in libreria
Tra un paio di giorni sarà nelle librerie Una moglie giovane e bella, il nuovo romanzo di Tommy Wieringa edito da Iperborea. Lo scrittore olandese descrive magistralmente il calvario di Edward, un moderno Giobbe così comune e così vicino a ognuno di noi, che porta in gran parte la caduta su sé stesso attraverso le sue insicurezze e il suo pensiero negativo. La storia di un rapporto e di un uomo alla deriva, descritto con una prosa lirica e veloce, poetica, profonda e piena di humour.
«Se niente mai cambiasse, non ci sarebbero farfalle.»
Edward è un quarantenne di successo, affermato virologo e «collezionista di prime volte» che passa da una donna all’altra come un eterno ragazzino. Per Edward il declino e il degrado sono diventati un’ossessione. Nel Buddismo, una profonda consapevolezza del decadimento è vista come una delle principali fonti di sofferenza, per questo motivo lui considera la sua relazione con una donna di quindici anni più giovane come un colpo di fortuna. L’incontro con Ruth è una folgorazione: bella, vitale, appassionata e idealista come solo a vent’anni si può essere, con lei crede di avere una nuova prospettiva di vita e di aver vinto la sua battaglia contro il declino. Ma l’apparente trionfo si traduce in una lotta impari. La giovinezza e vitalità di lei lo saziano e dissetano, ma allo stesso tempo aumentano per contrasto la consapevolezza della sua età e del solco che è tra di loro. Le nozze segnano il culmine della relazione ma da quel momento in poi i problemi non faranno che moltiplicarsi. Edward si accorge che sposandola non è affatto ringiovanito, anzi ha fatto invecchiare lei, e che lo scarto d’età rende ancora più evidenti e penosi in lui i segni del tempo. Uno scarto che è anche tra due mondi: lui ambizioso uomo di scienza che antepone ai sentimenti un razionale pragmatismo, lei idealista ipersensibile che non accetta i suoi test sugli animali e il suo rifiuto di capire la sofferenza.
Quando il figlio che solo Ruth desidera trasforma la passione in un obbligo da espletare nei giorni utili, quando l’insicurezza diventa «tollerabile solo prendendo un’amante ancora più giovane», il castello comincia a sgretolarsi e le paure sfuggono al controllo, travolgendolo in una caduta che scardina ogni aspetto della sua esistenza. Dopo la nascita di un figlio, la loro «felicità, già delicata come una filigrana, si trasforma in disperazione»: il bambino non smette di piangere e le notti insonni causano una spaccatura ancora più profonda. Lei lo bandisce dal suo letto, e lui non riconosce più la donna di cui si è innamorato. Costantemente consapevole del suo declino, come un moderno Giobbe o un eroe tragico dei nostri giorni, Edward cerca di trovare un nuovo equilibrio, ma lentamente e inesorabilmente la vita gli scivola tra le dita, e si trova a dover imparare il significato del vero dolore, della vera sofferenza. Precisa, ironica e tagliente come un bisturi, la penna di Tommy Wieringa indaga nelle sfumature più sottili la deriva di un rapporto e di un uomo alle prese con il potere e la fragilità, così vicino a ognuno di noi nella sua incapacità di rinunciare a se stesso. E si chiede che cos’è il dolore, se possiamo davvero capirlo senza prima averlo provato sulla nostra pelle.
Tommy Wieringa, nasce nel 1967 a Goor in Olanda, al confine con la Germania, e debutta nel 1995 raggiungendo la fama internazionale nel 2005 con il romanzo Joe Speedboat (Iperborea, 2009). Questi sono i nomi (Iperborea 2014) è stato finalista del Premio Strega Europeo e del Premio Von Rezzori, e ha conquistato la critica che l’ha paragonato a Salinger, John Irving e Paul Auster. Tutti i suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo.