Uno dei generi letterari più sottovalutati è quello della letteratura sportiva, spesso considerata composta esclusivamente da biografie scritte solo per capitalizzare al massimo il momento di fama di uno sportivo. Un fenomeno ben noto, che tra le sue conseguenze ha proprio quello di mettere in ombra altri titoli dal taglio molto diverso. Nella letteratura sportiva confluiscono tanti esempi che spaziano dai romanzi ai libri di crescita personale, passando per raccolte di aneddoti e libri inchiesta. Le stesse biografie, inoltre, non sempre sono semplici operazioni commerciali: tra queste compaiono opere particolarmente introspettive, nelle quali si compiono considerazioni che vanno ben oltre la vita dell’atleta protagonista. La letteratura sportiva offre molto più di quanto di solito non si sia portati a considerare.
Un titolo dal recente successo è per esempio Codice Jury, scritto dal ginnasta e specialista degli anelli Jury Chechi come opera a metà strada tra la biografia e la crescita personale. Chechi infatti ripercorre la sua carriera sportiva esplorando allo stesso tempo il metodo di allenamento calistenico, sviluppato anche grazie alla sua accademia e che propone percorsi atletici senza uso di particolari attrezzature. Ci sono poi decine di esempi di libri incentrati sull’alimentazione sportiva, che approfondiscono un aspetto fondamentale nello sport come la cura dell’alimentazione, e altri che incrociano sport e mind wellness, focalizzandosi sulla cura della salute mentale degli sportivi, ma sono davvero troppi per poter essere elencati.
Sono numerosi anche gli esempi che, dal giornalismo sportivo, si interessano maggiormente a veri e propri reportage. Possiamo prendere come esempio La Nobile Arte del Bluff, scritto nel 2014 dal newyorchese Colson Whitehead. L’autore fu contattato nel 2011 da una rivista sportiva che gli propose una partecipazione al Main Event delle World Series of Poker per poi scrivere della sua esperienza. Le WSOP sono il più importante palcoscenico del poker sportivo mondiale, un contesto nel quale si può assistere tanto a exploit di perfetti sconosciuti quanto al dominio di una dinastia ben nota, per esempio nel caso dei Mizrachi o di altri cognomi noti agli appassionati. Whitehead ripercorre non solo la sua esperienza nel torneo, ma anche la preparazione affrontata e le diverse situazioni alle quali ha assistito, fornendo uno spaccato unico del dietro le quinte di una manifestazione tanto importante. Più recente, e con un taglio più da inchiesta, è poi Fuori Gioco, uscito nel 2023: scritto da Antonio Massari e Gianluca Zanella, si tratta di un libro che analizza le dinamiche economiche dietro il calcio mondiale, approfondendone i grandi protagonisti come società, proprietari di club e persino intere federazioni.
Lo sport è anche un soggetto perfetto per romanzi della più diversa natura, accomunati dal trattare situazioni dove diventa protagonista. Un grande classico è per esempio Febbre a 90’, libro di esordio del 1992 del britannico Nick Hornby: si tratta di un’opera autobiografica, nella quale l’autore ripercorre il suo rapporto con la sua squadra del cuore, l’Arsenal, rivivendo esperienze personali mettendole in relazione a diverse partite dei Gunners. Al genere autobiografico appartiene anche L’Arte di Correre, del giapponese Haruki Murakami: uscito nel 2007, lo scrittore narra il suo rapporto con l’attività podistica, iniziato per combattere la sedentarietà che caratterizzava il suo lavoro da romanziere. Si può poi pensare a un autore come John Grisham. Sebbene famoso per i suoi legal thriller, l’americano si è infatti cimentato anche nel romanzo sportivo soffermandosi sul football, al centro de L’Allenatore, del 2003, e de Il Professionista, del 2007. In L’Allenatore viene ripercorsa la storia di una ex promessa del football liceale e del suo rapporto col coach della squadra. Il Professionista invece segue le vicende di un giocatore che, messo ai margini dalla sua squadra in NFL, accetta un contratto con una squadra di football di Parma. Qui si troverà a giocare per pura passione, circondato da compagni per i quali l’unico riconoscimento è una pizza offerta dal proprietario dopo le partite: un’usanza che spiega il titolo originale del romanzo, “Playing for Pizza”.
Infine torniamo alle tanto sottovalutate biografie, dove abbondano esempi nei quali l’agiografia scompare per lasciare il posto ad aneddoti e riflessioni personali. Open, la biografia di Andre Agassi, si sofferma sul rapporto tra il tennista e suo padre, che fin da giovanissimo lo instradò forzatamente al tennis. La Mano di Dio parte invece dalla celebre rete segnata da Diego Armando Maradona contro l’Inghilterra per affrontare una riflessione molto più ampia sul significato del calcio non solo per il campione, ma più in generale per l’Argentina e per l’America Latina. Penso Quindi Gioco è infine la biografia di Andrea Pirlo: in questa l’attuale tecnico della Sampdoria si rivela una vera e propria fucina di aneddoti specialmente sulla maglia azzurra, offrendo uno spaccato sulla quotidianità di campioni che, normalmente, ammiriamo solo sul campo da calcio.