Si è concluso l´edizione del Pisa Book Festival 2013, peccato però che le voci che mi giungono all’orecchio, non siano positive come sempre. La novità del 2013 è stata l’introduzione di un biglietto d’ingresso per le giornate di sabato e domenica e ciò è stato sicuramente un disincentivo per i giovanti studenti e universitari che sono addirittura arrivati ad organizzare una manifestazione, in segno di protesta. L’ingresso a pagamento credo abbia influenzato l’acquisto successivo dei libri e la quantità, ma per quanto mi riguarda non ho notato un’affluenza minore rispetto agli altri anni, forse perché comunque i veri appassionati e i curiosi non si lasciano scoraggiare facilmente.
Infatti i dati statistici parlano di un leggerissimo calo di presenze. Devo ammettere però, tralasciando le polemiche sul costo d’ingresso, che questa edizione non mi ha particolarmente entusiasmata. Sono un’appassionata lettrice di genere narrativo e per quanto mi piaccia spaziare tra i generi quest’anno il festival era incentrato principalmente sulla saggistica.
Oltre a non essere un genere che mi affascina particolarmente, non ho apprezzato la monotematica della fiera. Le passate edizioni mi era piaciuta molto l’ampia scelta di generi: narrativa, storia, letteratura romantica, classica, etcc.. Questa volta tutto era incentrato sulla saggistica, su tematiche attuali quali la politica o la crisi, sicuramente importantissime ma di cui sentiamo anche tanto parlare. Avrei quindi apprezzato maggiormente che le case editrici portassero con sé volumi con argomenti diversi e che ci possano appunto distrarre da queste tematiche tanto conosciute.
Durante la mia visita ho partecipato però ad una conferenza molto interessante. L’incontro trattava la presentazione di una nuova casa editrice “SideBook” pisana, nata dall’incontro di tre soci: due esperti del ramo della comunicazione e una figura proveniente dall’ambiente dell’editoria.
La casa editrice nasce dalla passione di promuovere nuovi giovani autori, esordienti e aiutarli a crescere e entrare nel mondo dell’editoria. Una casa aperta a tutti e a tutti i generi, con esperti in materia che si occuperanno ognuno della propria tematica. Per una appassionata e aspirante scrittrice come me è stato molto soddisfacente e di grande conforto vedere che ci sono persone che credono in noi giovani e che non vanno solo alla ricerca dei “grandi” ma che hanno la grinta e il coraggio di puntare su di noi, nonché la voglia e la forza nel seguirci e nell’aiutarci a crescere e nell’affrontare un mondo non facile da gestire.
Sono contenta quindi, nonostante la delusione dovuta al festival di aver partecipato a questa interessante e soddisfacente presentazione. Che dire ancora, acquisti pari a zero, insoddisfazione decisamente alta; spero quindi di vero cuore, l’anno prossimo, di ritrovare il solito entusiasmo e di uscirne vittoriosa e piena di pacchettini.