Oggi Internet è in grado di sostenere quasi tutte le attività umane, dallo shopping al sesso, dalla ricerca scientifica alla rivolta popolare. Intenet viene usato per mantenere i contatti con il mondo di cui amici, colleghi, ma anche per fare scambi di affari, per condurre ricerche, fruire informazioni di ogni tipo, incontrare sconosciuti. È stata una vera esplosione, così rapida che non ha lasciato nemmeno il tempo di studiare in modo sistematico questo nuovo mondo di comunicazione, ed esercita degli effetti dirompenti ma anche alle volte tragici sul nostro comportamento. Internet è uno spazio in cui gli esseri umani agiscono e interagiscono in modo piuttosto strano. Alle volte procura effetti positivi, altre volte invece induce a fare cose che non sarebbero mai fatte nella vita reale. La realtà in questo contesto è modellata, modificata e molto spesso influisce sui comportamenti e nelle azioni. Internet è del tutto nuovo nella storia dell’evoluzione umana, ma già tramite semplici riflessioni ci può render conto di quanto influisca su di noi osservando da vicino che cosa accade dal punto di vista psicologico.
Per quanto riguarda la ricerca sui comportamenti online è ancora tutto in evoluzione, ma sta coinvolgendo velocemente scienziati e studiosi di diverse discipline. Si tratta molto spesso di un vero e proprio DISGELO EMOTIVO, da cui sono nati gli EMOTICON quelle allegre combinazioni di segni, studiate proprio per esprimere la mimica facciale, allo scopo di “riscaldare” la comunicazione online. In modo anche un po’ adolescenziale se vogliamo dirla tutta, si può quindi sorridere con un 🙂 o si può disapprovare con un 🙁 o si può ancora ammiccare digitando 😉 addirittura di può fare la linguaccia: p. dei veri e propri nuovi codici linguistici, strani inusuali rispetto a degli appunti, quaderni, lettere di scambio che venivano usate un tempo, oggi però sono questi i nostri messaggi usati spesso anche per “alleggerirne il contenuto socio emotivo del messaggio”.
Creare e armeggiare una propria pagina personale in rete, può divenire un’attività più che avvincente ma può dall’altro far perdere molto tempo, inoltre influisce sull’attenzione che si ha di sé e può indurre a credere, con aspettative anche eccessive che gli altri siano interessati a noi. Le caratteristiche di Internet possono indurre a dedicare molto tempo alla costruzione e alla ridefinizione della propria persona online per un pubblico del tutto immaginario di spettatori che potrebbe essere nell’ordine dei milioni di persone molto vicine allo zero, nella nostra vita reale.
Altro fenomeno a tratti sconvolgente. La ricerca dell’anima gemella tramite annunci pubblicitari ha avuto una notevole svolta nell’epoca di internet. La rete sembra essere una buona palestra di allenamento allo scontro e alla battaglia verbale, ma è anche luogo dove ci s’incontra, si diventa buoni amici e dove ahimè ci si innamora. “ Avete più amici in Internet che nella vita reale?” qualunque sia la Vostra risposta non può sorprendere che qualcuno riesca a instaurare delle solide amicizie e legami sentimentali on line, anche duraturi. Una delle motivazioni principali per cui accade ciò è il desiderio di VICINANZA. Capita d’incontrare la ragazza, il ragazzo della porta a fianco perché si è iscritti allo stesso forum, e normalmente nella vita reale lo stesso/a non ci avrebbe dato un minimo di interesse. In tutto questo, sembra chiaro, vi è l’aspetto patologico. Gli spazi cibernetici non sono di certo gli unici ambienti con caratteristiche affascinanti e irresistibili. Eppure creano DIPENDENZA.
Il principio è relativamente semplice: si tende a mettere in atto ripetutamente dei comportamenti che forniscono una ricompensa. Appena si impara a creare un collegamento causa – effetto tra le azioni che mettiamo in atto in risposta ad uno stimolo ambientale le conseguenze delle nostre azioni tenderanno ad optare sempre nella ricerca di più comportamenti che ci hanno concesso in qualche modo gratificazione, in questo gli spazi in internet rimangono i più affascinanti.
La psicologia e lo studio dei disordini psicologici vanno da sempre di pari passo con l’evoluzione socio-culturale dell’essere umano; così vecchie patologie lasciano il posto a nuove, che necessitano di approfondimenti e studi accurati se si vuole essere in grado di aiutare le persone a superare le difficoltà che pongono nella vita di tutti i giorni. Con l’avvento del web, sono affiorati nuovi disagi di notevole interesse per la psicopatologia: la dipendenza da internet, che racchiude in sé diverse forme e sottocategorie (la dipendenza dai social network, dal sesso o dal gioco su internet ad esempio), è oggi uno degli argomenti più studiati. Cosa intendiamo per dipendenza da internet? Può essere molto difficile valutare se e quando un uso eccessivo del web si trasformi in un problema vero e proprio. Molti giovani e meno giovani passano ormai una quantità significativa di ore sul computer senza per questo sviluppare forme di dipendenza. Quello che diventa un segno dell’eventuale presenza di un “problema” riguarda il modo in cui l’uso di internet riduce la qualità relazionale e interattiva dell’individuo nella sua quotidianità.
Più semplicemente, quando l’uso smodato del computer e di internet compromette le normali attività di tutti i giorni – il lavoro, la scuola, le uscite sociali – e soprattutto le relazioni affettive e la capacità di instaurare legami stretti e duraturi nella vita reale, allora siamo probabilmente alle prese con una situazione entrata in fase di disagio. ansia, depressione, stress sono decisamente dei fattori predittivi: quando si attraversa un momento di difficoltà, il computer e le sue risorse illimitate possono ridurre notevolmente lo stato di disagio sperimentato, l’ansia o il senso di solitudine, offrendo opportunità di svago e alleggerimento della mente (un veloce calmante che devia dal problema vissuto in quel dato momento). Si rischia però in questo modo di instaurare un circuito vizioso per cui, ogni volta che si è in una situazione conflittuale, si preferisce tornare a distrarsi creando una dipendenza, non una soluzione al problema – che invece permane ed, anzi, viene così alimentato. Altri elementi predittivi possono essere: la preesistenza di un’altra condizione di dipendenza – ad esempio alcol, droghe o gioco compulsivo; difficoltà relazionali; fobie o isolamento sociale. Quali possono essere i campanelli di allarme? Generalmente quando si sviluppa una dipendenza da internet incorrono dei sintomi che danno disagio sia psichico che fisico (perdita di peso, sonno, cefalee, problemi alla vista, sono solo alcuni esempi).
Come si è già accennato, quando si diviene dipendenti dal web si perdono via via i contatti con la realtà, dunque si hanno delle difficoltà lavorative (si fa fatica a svolgere i compiti assegnati), si perde interesse e contatti con parenti, amici e compagni che “popolano” la vita reale. Spesso si perde la cognizione del tempo, si passano ore sul computer senza rendersene conto, si dimentica di svolgere attività importanti, nei casi più gravi anche di nutrirsi o provvedere alla cura di sé.
Tutto quello che riguarda internet diviene la sola fonte di energia e soddisfazione, mentre si perde lentamente interesse per il mondo circostante. Non si può sapere dove si andrà a finire cliccando sul mouse alla ricerca di nuovi siti, e questo porta purtroppo a rendere “terreno” ciò che non lo è. Molte preoccupazioni riguardanti il mondo di internet coinvolgono bambini e gli adolescenti, questo per il facilissimo accesso. In molte famiglie sono proprio i bambini che hanno portato la tecnologia in casa! Purtroppo non esistono molte guide affidabili e di buon senso per i più giovani proprio perché gli adulti non ne possiedono né dimestichezza né conoscenza, ma vi è forte responsabilità a guidare e tenere lontani i bambini per tenerli lontani da pubblicità inopportune e siti pericolosi.
Rimane da chiedersi quanto un buon caffè detto in parole spicciole, possa sostituire una conversazione in etere. E quale sia il giovamento. La vita è frenetica è vero, spesso le persone cui teniamo sono lontane, spesso è d’obbligo essere in etere per questioni lavorative. Ma come in ogni cosa vi è un limite, e questo può danneggiare, appiattire, e travisare ciò che poi solo la realtà può darci. Discutere, capire, sapere, amare, abbracciare. Vivere.