E così tutto ha una fine.
Non importa quanto tempo, non importa quanti posti, non importano più le cose fatte insieme, le esperienza scambiate. Non importa più nulla. Non esistono più, ora, curiosi animali ad abitare una casa che non mi vuole, non esistono più le strane e divertenti figure che popolavano le nostre fantasie. Ora è tutto vuoto, spoglio, tremendamente freddo, ma probabilmente come lo vuoi tu: Crudo e Puro. Ora esisteranno quelle 4 mura e mezza con i segni dei chiodi, esisterà la polvere residua dal trasloco, esisterà l’ingombrante presenza del vuoto.
Ad una certo punto non si può più pretendere di adeguarsi alle cose, non si ha la forza di quando gli eventi erano cavalcati come onde e nemmeno di continuare a lottare per sopravvivere.
Ad un certo livello di stanchezza ci si abbandona alle onde, nella speranza (ma nemmeno tanta) che ti porti in un posto per lo meno assolato, e non troppo frequentato.
O semplicemente che mi porti via, ovunque sia. Potrei essere il protagonista di un film, ora, seduto sulla panchina della stazione. Solo io, ed un povero randagio che mi guarda come se avesse capito che tutto sommato siamo uguali, ora. Ora… una parola strana che continua a ronzarmi prepotente in testa… ora: il momento, l’attimo, l’istante… perchè tutto è successo in un istante.
Vincenzo Pisani