Una delle regole non scritte ma valide a tutti gli effetti da sempre tendente a infinito é questa: se qualcosa si deve rompere lo fará fuori garanzia, magari dopo poco, giusto per farci dannare di piú. È tutta una questione di soldi in fondo, le cose devono rompersi per poter essere ricomprate, noi dobbiamo ammalarci per comprare le medicine, dobbiamo perdere per capire il valore delle cose. Insomma cose cosí.
Il giorno che la vidi non pensai a niente. Mi chiedevo solo se fosse tutto vero. Lei si muoveva nervosamente nella speranza di apparire bella ai miei occhi, io che non sapevo cosa fosse abbastanza, non c´era un abbastanza nel mio ideale era tutto cosí tanto e finora abbastanza, abbastanza sbagliato, il tutto tanto. Che non sapevo dove metterlo. Fabio calcola le possibilitá, le probabilitá, le alternative. Gesti veloci, e poi parlava, quanto parlava. Io ero tramortito, avrei solo voluto dirle rilassati e guardami. Puoi suggerire al prossimo quello che neanche tu riesci a fare? Mi sudavano le mani, cosa per me imbarazzantissima. E poi non sapevo dove posare gli occhi, loro volevano guardarla, solo guardarla per recuperare il tempo perso, il cuore voleva saltare il momento e fare un forward di qualche ora, la testa voleva capire se i giorni passati avessero un senso, un rewind e uno stop a quel momento preciso. Durerá? Concentrati, sorridi, ebete. Cosí felice da non sentire piú nulla, insensibile, inebriato, perso, persi e sorpresi insieme.
Mi sfiori ma non mi prendi. Mi prendi talmente tanto che non mi sfiori. Il primo momento, quello non lo scordi mai. Ma tutto quello che ti travolge e ti sconvolge non lo scordi mai, perché in una maniera che non sai riesce e metterti in discussione. Ti cambia. Gli equilibri saltano. In inglese si dice falling in love. É una caduta libera e alla fine non sai cosa ti aspettarti. Sai che hai fatto un falling. Una dolce sveglia suonata troppo presto, troppo tardi o chissá, coincidenze imboccate come strade, un troppo odio che finisce per essere amore, una possibilitá. Mille altre cose che anche ripetute non saranno mai le stesse. Come l´arte. L´arte di “cadere” in amore. Segui le forme e le geometrie che solo il cuore traccia in un rumore assordante che prova a far tacere la ragione. Bene io sono lí, davanti a lei immancabilmente bella. Bella ai miei occhi, e puó bastare. Devi fare i collegamenti. Sai quello standard é bella uguale stupida, devi portare l´idea di una bella persona su dei lineamenti, devi associare a un carattere il colore degli occhi e il profumo naturale della pelle, devi connettere tutte le cose dette, scritte, taciute e farle combaciare con la forma che hanno e iniziare a desiderare. Non é mica facile. Ma é un lavoro maledettamente piacevole.
Il tempo é dalla nostra quando si tratta di esser veri. Perché mentre fai i tuoi calcoli e ti sbatti in mille direzioni e provi a capire per tentativi, per eccesso o difetto, beh in mezzo a tutto quel gran traffico il tempo ti porta le persone cosí come sono, la loro veritá. Il tempo non lo comanda nessuno, quello non si fa fregare neanche dai piú accorti. Il tempo delle decisioni, il tempo delle rinunce, il tempo delle scuse, il tempo delle parole negate, il tempo del mordi e fuggi, il tempo di dire ti voglio bene, ma davvero e poi di tutte le regole infrante e i destini oltrepassati e poi torna lei, la regola del fuori garanzia, il tempo della veritá. In certe vite ci stai stretto, ma lo sai solo dopo averle indossate, due o tre girate dentro al letto, due passi nel camerino e il tempo di riappendere tutto dov´era. Solo che anche la prova ha un costo, poi quel modello era l´unico, insomma ti mettono alla prova il pianto. Sono in down, sento dire. É giusto cadere per rialzarsi, é giusto non dare e darsi colpe, é giusto pensare che non sia tutto qua, é giusto non pensare dia vere una veritá assoluta, é giusto essere convinti che non sia stato tutto sprecato, é giusto sentirsi a perdere e cercare di nuovo il proprio posto, riassegnare chi siamo all´anima. Sono giuste tante cose ma non sempre facciamo ció che é giusto. L´antidoto alla noiosa perfezione.
Mi scuoti ma non mi muovi. Sei stato un moto perpetuo che si é posato in un angolo quieto improvvisamente. Mi strizzi, mi odi, mi pensi. E niente torna come prima. E niente sará lo stesso. Vorresti chiedere indietro l´amore, vorresti provare a sognare senza quel noi, vorresti un posto da chiamare casa, vorresti stabilitá, vorresti la negazione dei ricordi. Lo vuoi capire che siamo fuori garanzia io e te, che restiamo coi cocci, che non ci cambierá nessuno e i segni resteranno come le false veritá, come le opinioni non confermate, come i piedi puntati sulle decisioni prese con rabbia, che verremo al pettine come i peggiori nodi sanno fare. Ho quell´immagine di te insicura e al contempo determinata, che sa quello che vuole ma per metá, che ha paura di quello che vuole ma per metá. Non siamo piú dalla stessa parte, non siamo piú quello che pensavamo, che potevamo. Stringo le spalle per vivere al riparo da urti di incontri accidentali. Guardami. Il futuro é ancora in garanzia.