Ti sei abituato. Niente di piú normale. Rifletto sul valore che diamo, che dó alla parola abituarsi. E quante facce ha. Il fatto che sia normale non vuol dire che sia anche giusto, uno puó escludere l´altro. E andremo avanti cosí senza sfiorarci. Ci accartocceremo dentro col minor rumore possibile. Ci abitueremo a non essere nostri, a sfuggire, scivolare come sabbia tra le dita, come pioggia dai tombini. Perché se ci abituassimo ad amare sarebbe l´inizio della fine, tutto finito. Sorrisi vuoti e gesti fotocopiati attimi riciclati. Tutto insieme, tutto niente. Invece ci son cose a cui non ci si deve abituare mai. Certe cose devono restare sempre le prime volte, devono rimanerci ignote, devono essere di stupendo, devono travolgerci e confonderci e riempirci senza che si sappia come. Mi guardo allo specchio. Mi piace quello che non vedo, mi piace l´immagine che aspetto riflessa. Mi piace sognare.
Quando ti abitui ti accontenti. Quando ti abitui non chiudi piú a chiave, non fai domande perché sai le risposte. Quando ti abitui metti meno anima di quanto dovresti, quando ti abitui ti sembra tutto normale, nulla e nessuno ti cambia e finisci per restare quello che eri. Vivi una vita falsificata. Di quelle che quando arrivi alla vita giusta suona e ti risputa indietro. Quando ti abitui.
Mi basta sapere che ogni giorno la tua scelta saró io. Andrá bene sentirmi sconvolto a ogni nuovo angolo sconosciuto di te, andrá bene finire sui tuoi muri e sui tuoi sorrisi, di giustezza, di vita. Andrá bene non aspettarti ma incontrarti ogni volta un po´piú mia, ogni volta piú cattiva e spietata e adorabile e bellissima. Non voglio abituarmi alle tue unghie, al tuo shampoo, ai cerchi rossi sul calendario che fai per ricordarti il ciclo, non voglio abituarmi al caffé delle 17, alla scenata del ritardo, alla bugia detta con le labbra storte, al rumore dell´elastico delle mutandine, a come vieni, a come batti il cinque. E mi perderó in mille piccole cose che son te, che son te uguale e diversa. Le sfumature sono la parte piú bella del quadro. E staró davanti a te, disabituato, preso alla sprovvista, accondiscendente, meravigliato per come sai essere donna.
Lascio lo specchio. Continuo a vedere quello che non c´é. Ma tu in fondo ci sei. Devo solo trovarti. Senza abituarmi a cercare, senza abituarmi a non aspettare. Devo solo trovare te. Abituarsi alla fine, mai. Ci capiteremo, tutte le volte.