Ti scorre dentro
una delle vie milanesi del centro
disordini e imprecazioni
smistati da poveri clacson spremuti all’infinito.
Nevrosismi da semafori fatiscenti.
Tra un divieto di sosta
e di fermata il tuo sangue.
Un senso unico lungo una vena
di roba sporca che non voglio sapere.
Che poi il traffico rallenta
e il tempo auto inquina.
Dimmi se c’è ancora tempo
m’inginocchio e chiedo
l’appuntamento con la vita.
Fabio Pinna
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