C’è vento, stasera
c’è vento anche in camera mia,
un vento che spezza
Ieri eri niente
ed oggi sei una ferita.
forse tra il niente ed il dolore ci passa proprio la tua volontà di ferire
Ho avuto un silenzio lunghissimo
che non saprai mai perché ci parlavo sopra per farlo tacere
Ma le parole erano come quadri comprati al supermercato,
messi lì proprio per coprire le crepe sui muri.
Su quei muri c’è scritto il tuo nome
che è un inferno…
Poi il tuo distenderti…
e mi perdo, d’accapo.
Provo a spegnere la luce..
c’è lo stesso buio di prima
Ma la notte è il periodo migliore per scoprire quanto effimeri e mendaci siano i sogni di un uomo. False realtà, o realtà colorate con tempere più accese che si mescolano nel buio della solitudine. E per poco, essa, non esiste più.
Vincenzo Pisani