Non saremo mai e non saremo sempre. Questo è ora che lo impari. Anche se pensi di vincere il mondo, e tagliarti il tuo bel pratino ordinato in questo pezzo di caos. Anche se pensi che il passato non ti toccherà mai più e le cose fatte siano tratti di gesso cancellati dal tempo.
Invece di pensare a cosa non saremo, pensiamo a cosa siamo. Siamo degli assassini che si sciacquano bene le mani dal sangue prima di andare spezzare il pan bianco di farina ai nostri figli. Siamo quelli che avvelenano lentamente le famiglie con l’apatia e le urla portandole poi alla messa della domenica. Siamo quelli che lasciano ditate viola sulla bianca pelle di una donna perchè ci deve ubbidire, perchè è l’unico essere vivente che si merita di piangere nella stanza. Se vogliamo le roviniamo la vita, la reputazione, la mettiamo in ginocchio vedendola soffrire per sentirci potenti nel nostro piccolo e segreto mondo. Siamo quelle che prendiamo doppi appuntamenti per avere una copertura ed essere in due posti contemporaneamente. E scivolare tra le lenzuola di qualcuno che non ha altro da prometterci. Quelle che nascondiamo i soldi. Sposto i mobili, scusate, ma ho bisogno di avere muri su cui appendermi. E non sperare più a niente. Gli occhi spenti delle persone alla cassa di una farmacia non pretendono più che niente li salvi. Dall’abbaino i buchi del cielo sono riempiti da stelle. E prego l’impossibile. Le corse alle elezioni non sono corse,l’entusiasmo è finito da un bel pò. Le stesse tasche hanno bisogno degli stessi soldi,promesse vecchie o nuove.
Viviamo in un grande motore che brucia per dar vita all’apparenza e la benzina sono i soldi. Per quelli non ci fermiamo mai. Dal Trentino alla Sicilia. Sappiamo molte cose e sappiamo come queste cose ci porteranno dritti dai soldi e dai problemi. Ma non si può…sì, si può. Come la pallottola strappa la carne portandola a terra, puzzando. Tacendo i segreti. E sei dall’altra parte dei buoni. Cretini loro che hanno scelto la fetta di torta più piccola.
Invece noi povere anime diciamo <<zitti,zitti>> davanti al telegiornale di turno, e stringiamo la famiglia attorno al tavolo. Per sperare. Ma in realtà quel che stringiamo è solo la preoccupazione di come tirare avanti. Perchè la famiglia è già per conto suo. E non c’è niente da recuperare. Ce l’ha rubata il mondo mentre eravamo sull’albero di natale ad avvitare le luci colorate. Non credo che tu abbia mai dovuto spiegare a tuo figlio come e perchè si dovrebbe voler avere dei bambini. Non credo che tu sappia che musica ascolti o cosa pensa di te. E allora cosa vuoi? Chiudi la porta e non fare rumore a casa tua!
Espedienti.Viviamo di denunce promesse e ingiunzioni di pagamento.Tiri sù la faccia per una boccata d’aria, ti rendi conto che non basterà mai, e cominci a invidiare quel bastardo del vicino che spaccia piccole dosi rovinando i quattordicenni del quartiere.
Non saremo mai e non saremo sempre. Questo è ora che lo impari. Qualunque sia il tuo gioco, il tuo padrone. Solo chi non ha paura di morire può ignorare questa regola, anche se la regola non ignorerà lui. E la maggior parte dei mafiosi, dei pericolosi in circolazione ha paura di morire,non girerebbe armato e con tante precauzioni. Sai cosa significa grand’uomo? Non sarete sempre.
E noi cosa saremo? Dipende. Se non saremo mai sarà già qualcosa. Un opportunità.Saremo il peso dell’aria. Che cosi’ come quello di altri gas, dipende dalla temperatura e dalla pressione. Generalmente alla temperatura di 15 C ed alla pressione di 1013 mbar il peso specifico dell’aria viene assunto pari a 1,225 kg/m3. Questo significa che 1 metro cubo di aria (1000 litri) pesa poco piu’ di un chilogrammo. Questo significa anche che quando è partita dispiaciuta una ragazza piangente dal mio appartamento mi ha lasciato cubi di chili sopra la mia testa di sua aria. Brava a tagliare. Uno specchio per vedere me fuori di me, in un altra dimensione.
Abbracciavo un mazzo di rose spinose. Amanti color rosso. Canzoni che ti prendono il cuore. Gesti pieni di belle cose da dire. Avrei voluto stringere la mia famiglia attorno al tavolo e anzichè accendere la tv e dire <<zitti,zitti>> avrei detto: <<fate casino>>. Il peso dell’aria sarebbe stato leggerissimo, che il nostro bambino più piccolo l’avrebbe spostato con uno starnuto. Ma ho accelerato troppo col tempo. Poi espedienti. Sono ancora da questa parte dei buoni, dopo aver reso male a male, spero con successo. Ma saremo il peso dell’aria. Quella che non sa dove và a finire. Quella che non vuole saperlo. Quell’aria che non ha paura di morire e quindi non ha paura di niente. Prendimi. Stringimi.Saremo il peso dell’aria tolto che crede al minimo indispensabile per alzare i calcagni da terra. Per essere un pò mai (eh tu lo sai, lo sai) e un pò sempre.