Un ronzio e un mal di testa massacrante che non ti danno tregua. Capita di spostarsi su binari sconosciuti, non senza traumi, scambi inchiodati, e di chiederti: ” e adesso”? Poi realizzi che in fondo la domanda istintiva é inutile, perché sei fermo. Perché tu ovunque volessi andare, lí, in quel posto, non ci arriverai mai. Come ci comportiamo con i sogni? Li accarezziamo piano e li lasciamo andare? Gli tiriamo la coda, ci facciamo sbattere nella polvere prima che con un colpo secco ci lascino definitivamente a terra? Non lo so, un po´e un po´, a volte, dipende da che tipo di sogni sono. Per caritá lo so che tu sogni solo cose di tutto rispetto, in cui ogni sogno é IL sogno. Io no, io spero in piccole cose stupide, e durante il viaggio aspetto lo scambio, quando si rallenta, quando é ora di vedere la sua sostanza. Io in quelle cose stupide mi ci perdo, finisco per esagerare e finirci dentro a testa in giú. Sono sogni piccoli come un bicchiere ma io so affogarmi lo stesso.
La veritá é che le cose non son le stesse senza i loro impazziti protagonisti e le loro improvvise risposte, azioni, contraccolpi che ti fanno girare l´anima come la ruota della fortuna. Vedi, il sussulto che mi prende, quella voglia di ibernarmi e mandare tutti a quel paesello, quella voglia di gridare tu, voi, non avete capito un cazzo! Hai presente? Tutto questo lo vive chi ha dovuto abbandonare un sogno troppo presto, chi zuppo a testa in giú nel suo bicchiere olimpionico non ha piú nessuno con cui condivedere ció che aveva conquistato. Ho visto uomini affacciati ai finestrini ad aspettare, tagli da cui far entrare un po´di vita, uomini che volevano spingere la carrozza, altri scalciare nello scompartimento e prendersela con gli altri viaggiatori. Tutti pensano a sè. E che sará mai. Uno scambio. Sbagliato. Si puó anche morire se non ti fermi prima. Ma sei lí, non sei morto come ipotizzavi e non sei neanche piú forte di prima come dice il detto popolare. Insomma sei tu, guardati in faccia se hai il coraggio, devastato con i segni del tuo sogno tra le mani. E per un attimo ti manca tutto. La strada per tornare, che forse non hai piú un posto dove tornare. E il cuore.
Tu peró lo sai. Lo sai come ti sentivi con quel sogno in mano, e la realtá é cambiata, ormai viaggi parallelo, anzi sei fermo in parallelo, ma a te non importa. Ci sará una ragione per questo fottuto mal di testa, i ronzii, i mancamenti ed il sentirsi uno straccio. Il motivo é che tu quel sogno, da solo, lo ricorderai per come é stato, tolte le virgole dritto in pancia, e della realtá te ne fregherai, perché se anche con la vita non si puó barare si puó conservare.