La vicinanza
Sei lí che misuri i passi, il cielo che ti separa, l´aria in piú per sentirti vicino. Per sentire vicina la vita, il calore, quei capelli come sono al tatto e gli occhi cosa raccontano. La vicinanza, quella che tutti vogliamo, tranne incidenti di percorso, sbagli e incompatibilitá. La vicinanza é quella che manca, spesso, anche da vicini, anche da sovrapposti, quasi. E vuol dire mille cose e nessuna in particolare.
Ma la senti quando c´é senza che qualcuno faccia le presentazioni. Senti che puoi andare nella stessa direzione all´infinito perché nulla finirá mai davvero, in te che hai nello spirito l´inerzia di chi, vicino a te, promette di farsi quel viaggio anche a metá e dando il doppio pur di restare con te. Una madre, un padre, un figlio in affidamento, una fidanzata, un amico. Non importa chi e per quanto. In questa strada abbiamo bisogno di tutti, di tutti quelli che vogliono trovare il tempo per noi, in questa strada abbiamo bisogno di tutti quelli che vogliono allungarla.
Un fiore, lo stesso nome scritto sui fogli, la stessa faccia nei sogni, le stesse speranze di ogni giorno, la stessa ricerca dell´incontro o dello scontro. Un torno presto detto diverso, il tempo preso a tutti i costi da piaceri o doveri per donarlo a te. Ricordi? Come ridevi nelle telefonate e ti rassicuravi? Vicini per non pensare, vicini da sembrare uno, vicini per credere meglio. Vicini per scambiarsi qualcosa per prendersi l´aria e sentire il profumo della pelle. Vicini per portare insieme la stessa felicitá o caricarsi un dolore, un obbligo, un difetto. Con la vicinanza senti, vedi meglio. Trovi le risposte con piú facilitá, trovi le persone con piglio diverso, torni a casa prima ovunque essa sia e di qualunque forma e materiale sia realizzata.
La vicinanza é quella che quando ce l´hai spesso la sottovaluti, la dimentichi, ci passi sopra e non senti, piú. La vicinanza é quella che quando la senti davvero ti riempie e non é mai abbastanza. E sei lí, perché forse qualcuno si é accorto di te, si é sentito di sceglierti come sogno, ha deciso di puntare tutto sulla tua allegria, ha permesso agli occhi di perdersi. La vicinanza porta fiducia, porta la veritá su chi siamo e come siamo e sopratutto scoperchia i perché. E forse non é sempre bello, da vicini serve anche pazienza, abnegazione, comprensione, e forza. Ma cerchiamo una vita, speriamo una vita. Per essere almeno una volta a portata di cuore.
La lontananza
La lontananza é una prigione. Sei lí che ci giri dentro in tondo in fondo senza poter fare nulla. A volte solo del cuore, ma pur sempre un carcere. Magari sei vicinissimo ma mezzo mondo via, viaggi su binari differenti, ti chiedi come possa essere, come sia potuto succedere che quei binari siano stati sempre cosí distanti o ti chiedi quando é stato che si siano divisi dai tuoi. La lontananza a volte ti salva, ti fa capire dove il giusto muore nel sbagliato. Ti fa capire quanto tieni a chi e cosa. Un banco di prova per i sentimenti, per le volontá, per le cose che devono restare e quelle che non possono sopravvivere. Una specie di selezione naturale.
Lontananza é un campanello d´allarme a volte, che serve a chiederti perché. Ma anche aria nuova da respirare, cose nuove da vedere e metri per tenersi occupati a non pensare. Come se lontano dagli occhi lontano dal cuore fosse vero. ma serve per illudersi, per alleviare, per ritrovare le energie, per ritrovare la strada. La lontananza non te la puoi sempre scegliere, eh sí siamo uomini liberi ma non del tutto. Quindi a quella lontananza imposta, a quella lontananza per un bene superiore, per l´amore della famiglia, per difficoltá contingenti, a quella lontananza-punizione c´é da resistere.
Lontano, scivoli, rattoppi, resisti, che anche il lontano qualcosa insegna, alla fine, e resta imperterrito e appiccicoso come il fondino del caffé sull´anima. Precipita sui nostri corpi, sulle braci dei nostri pensieri, piove sui nostri passi, squarcia e spacca le situazioni, glassa i desideri. Lontano, tu eri casa. Lontano i passi che mancano alle stelle, lontano due tiri di schioppo dal perdono, lontana l´ora il sapore il mai l´approssimazione di un sorriso dimissionario. Lontano l´approdo, lontano la presa di un abbraccio. Lontano, tu eri casa.
Vicinanza e lontananza: due destini per un cuore solo
Ritrovò quelle lettere dopo anni di solitudine. Erano ingiallite e rovinate ma conservavano con gelosia la bellezza della storia scritta dal cuore di due innamorati.
Non esisteva un preciso aggettivo per descrivere quei ‘fogli’, come non esisteva un aggettivo preciso per descrivere la forza che quelle parole le avevano dato.
L’ultima volta che le aveva riaperte ci aveva pianto sopra e il colore della stilografica si era lentamente sciolto in quella sofferenza, senza pensarci, senza rifletterci, aveva in qualche modo modificato quel ricordo.
Iniziò a piovere.
Chiuse gli occhi e sentì le gocce d’acqua entrarle nei pensieri e rinfrescarle i ricordi.
Si erano detti tante volte “Questa lontananza ci sta uccidendo” e spesso “Questa distanza ci sta rendendo più forti” perchè pur essendo simili la pensavano in maniera molto diversa a riguardo, era quello il dilemma di quella relazione.
Erano fisicamente distanti chilometri e chilometri, ma erano così vicini con la mente, con il cuore e questo lei riuscì a capirlo solo dopo aver vissuto davvero la distanza.
– Puoi evitare di fare il moralista?
– Non sto facendo il moralista ti sto solamente dicendo, bambina mia, che devi cercare di capire che se non ti abbraccio, se non ti bacio quel sorriso ogni giorno, se non sfioro quella tua innocenza non vuol dire che ti sono lontano.
– Sì che lo sai, non vedi? Viviamo in due stati distanti da loro giorni, non ci vedremo per tanti altri anni, come puoi dire che non siamo lontani?
Si era alzata ed aveva cercato un dizionario.
Lo aveva aperto e dopo aver trovato la parola che cercava si era messa a leggere ad alta voce: “Lontananza: Distanza in senso spaziale, Stato di chi si trova lontano dalle persone e dalle cose care”.
– E’ qui che sbagli. Ti ho detto un sacco di volte che le parole del mondo non fanno per noi. Sai cos’è la lontananza?
– Be’, a questo punto non penso di saperlo.
– Quel che tu credi lontano a volte è più vicino di cià che credi vicino. La lontananza è solo un ostacolo, un ostacolo da saltare. Hai presente quando i genitori ti dicono “Stai lontano dai guai, stai lontano dai dolci?” e tu prendi quelle parole come un’incoraggiamento che ti avvicina ancor di più a quelle ‘proibizioni’. Penso che la lontananza sia un po’ così. Più noi ci allontaniamo, più l’amore tende ad avvicinarci.
– Per noi è così, okay, ma se uscissimo dal nostro piccolo mondo, che senso avrebbe la lontananza? – gli chiese sedendosi sulle sue ginocchia – Su dimmi.
La strinse amorevolmente a se.
– Prova a dirmelo tu…
– Ha il senso del mondo. Il mare è lontano dal cielo, la vita è lontana dalla morte, ogni parola è lontana dal suo punto, ogni silenzio è lontano dal suo suono, ogni amore è lontano dall’odio. – disse lei con un tono di voce sicuro.
– Non mi sembra così. Il mare è vicino al cielo. Non vedi come solo una sottile linea cerca di ‘dividerli’? La vita è così vicina alla morte, gli anni sono attimi pieni di energia che ci spingono con dolcezza verso la morte. Ogni parola è vicina al suo punto, terribilmente vicina. La distanza tra lei e la fine è minima, è uno spazio bianco macchiato da una scia d’inchiostro.
– Noi siamo vicini dopotutto.
– Cos’è la vicinanza allora?
– Penso sia un qualcosa che ti riscalda la mano quando ha freddo ed il cuore quando ti senti solo. Ti ho scaldato la mano con l’amore e il cuore con le parole. – le sussurrò, stringendole la mano – Ogni volta che vedo la Luna non faccio altro che pensare al suo immenso coraggio. Lei, pur di sentir e il calore del sole, pur di vederlo brillare, gli fa spazio e si allontana da lui, per amore della sua calda luce. Ma l’amore non è vuoto ed egoista da lasciarla andare così, a mani vuote. Ogni alba, lui le concede degli attimi di serenità. I raggi del sole si posano sul suo bianco volto facendola lentamente scomparire e dandole la speranza di rivederlo l’alba seguente.
– Lei è vicino a lui.
– Pur essendo lontano…
– Lei lo ama.
– Pur essendo lontano…
– Lei vivrà la sua luce in eterni attimi, per l’eternità.
– Loro sono lontani, non distanti…
– Sei il mio Sole.
– E tu la mia Luna. – le rispose spostandole la ciocca di capelli che si era posata sul suo viso.
Chiuse gli occhi e continuò ad ascoltare quelle ultime poche gocce di pioggia che continuavano a scendere sulla terra, nei suoi pensieri.
Ogni goccia era contemporanea ai battiti del suo cuore.
Il sole iniziava ad entrare timidamente nella sua stanza e la pioggia si era quasi del tutto fermata.
Lui l’aveva fatta crescere davvero, le aveva fatto capire che la lontananza non si misura in chilometri ma in battiti e il suo cuore stava cominciando a smettere di battere. Tra i due cuori innamorati non sarebbe più esistita la lontananza e nemmeno la vicinanza perchè ormai potevano essere solo un’unica cosa, un’unico invisibile battito.
Fabio Pinna & Emel