
Autore: Giulio Mozzi
Pubblicato da Einaudi - Maggio 2001
Pagine: 267 - Genere: Racconti
Formato disponibile: Brossura
Collana: I coralli

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Sedici racconti sotto forma di lettere, pubblici appelli, memoriali, orazioni funebri, trattatelli di teologia, sbobinature, dichiarazioni rese in tribunale.

È insensato che io muoia. Non mi faccio uccidere. Ho ancora tempo. Troverò qualcuno. Vado via.
Sedici racconti in parte scritti e in parte scelti da Giulio Mozzi, il più inquietante autore di narrativa, sperimentatore e inventore di progetti di narrativa, che si possa incontrare in quest’epoca, tutti e sedici avvolti dalla tipica ambiguità tagliente di questo autore, dal suo realismo impressionante, dalla sua scioccante forza narrativa capace di trasformare in racconto, in Fiction, appunto, qualsiasi cosa che possa essere scritta.
Storie vere scritte come se fossero fantasie, storie di fantasia i cui protagonisti sembrano essere reali, personaggi che a loro volta diventano autori e firmano loro stessi una storia… Un andamento a catena, quasi concentrico, dove spesso alle storie si accompagnano commenti, lettere, appunti, testimonianze, note a margine. Un’esperimento di scrittura, più che una racconta di racconti, una serie di esercizi di stile talvolta estremi, quasi crudeli, dove narrativa e verità si alternano fino a far perdere completamente ogni punto di riferimento.
Omicidi che confessano le ragioni dei loro delitti, altri omicidi che li confessano in parte, o li nascondono dietro a lunghi intrecci noir, aspiranti suicidi che si annunciano in tono di minaccia o di disperazione, un figlio che cerca di comprendere e sminuire di fronte ai giudici il delitto commesso vent’anni prima dalla madre, una strana setta “alimentare” che combatte la globalizzazione con l’arte, la visione allucinante di una scena sospesa tra l’horror e la mitologia… Storie d’amore e di morte, di verità e di finzione, storie realmente accadute, fatti di cronaca la cui crudeltà di sfondo rende simili alla trama di un racconto, accompagnati da documenti che ne svelano i risvolti più folli e diabolici, quasi una sorta di “racconto nel racconto”.
Un maestro della narrativa, sicuramente, ma soprattutto un maestro nel rendere appassionante come un racconto, forse con una nota di sadica perversione, quanto di più spaventoso e anomalo avvenga nel corso della nostra vita.