Autore: Alberto Angela
Pubblicato da Rizzoli - Gennaio 2016
Pagine: 490 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Vintage
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Il 24 ottobre del 79 d.C. (24 agosto secondo altre fonti storiche) si compie la più grande tragedia dell'antichità. Ercolano e Pompei, due delle più belle e ricche cittadine dell'Impero romano, vengono sommerse da lava, lapilli, cenere, pomice e fanghi compatti sprigionati dal vicino Vesuvio, vulcano solo apparentemente sopito. Oltre duemila persone in meno di venti ore muoiono ustionati o soffocati in un’inutile fuga e così sono stati ritrovati, intatti ma contorti dal dolore.
Nel romanzo storico I tre giorni di Pompei, Alberto Angela, dopo molti anni passati a studiare la zona con il supporto di archeologi e vulcanologi, ricostruisce quei giorni fatali (23-25 ottobre 79 d.C.) quando l’eruzione del Vesuvio distrusse e seppellì Pompei, insieme a Ercolano (Herculaneum), Oplontis, Nuceria Alfaterna e Stabiae.
Gli eventi vengono raccontati attraverso la vita quotidiani di molti personaggi, alcuni dei quali sopravvissuti miracolosamente alla tragedia. Una delle protagoniste è la nobildonna, Rectina, una delle prime imprenditrici della storia che grazie alla prontezza del suo schiavo di fiducia e del pretoriano Tito Suedio Clemente, riesce a salvarsi solo perchè fugge subito a cavallo verso Nord. Era difficile, infatti, spiega lei stessa, percorrere le vie che portavano a Napoli, intasate o bloccate, o fuggire per mare che era in burrasca e, “anche una volta al largo, i venti avrebbero sospinto le imbarcazioni verso Pompei, dritte in bocca al mostro, verso una morte certa”.
Accanto a Rectina, Alberto Angela presenta vari personaggi: nobili, schiavi, servi e liberti arricchiti, pompeiani pietrificati nella loro quotidianità, nonché nomi noti della storia, come Giulio Polibio, Lucio Cecilio Giocondo, Lucio Vetuzio Placido o l’ammiraglio Plinio il Vecchio, e il nipote, Plinio il Giovane, involontario testimone e cronista della tragedia. Ed è proprio Plinio il Giovane, che ha descritto il dramma che ha vissuto in una sua famosa lettera a Tacito, la fonte principale di I tre giorni di Pompei, raccontato attraverso le attività svolte dalla gente comune il giorno prima dell’eruzione e la voce dei sopravvissuti il giorno dopo della tragedia.
Angela porta alla luce anche uno strano omicidio avvenuto a Ercolano e rimasto impunito sino agli scavi effettuati nell’Ottocento. Come dice l’autore: ” Chi sopravviverà racconterà il silenzio con cui tutto è avvenuto. E lo farà fissando il vuoto, come se ancora cercasse un perché”.
Approfondimento
Alberto Angela, noto giornalista e divulgatore scientifico, autore e conduttore di programmi televisivi di straordinaria popolarità come “Passaggio a Nord Ovest” e “Ulisse”, in I tre giorni di Pompei ci racconta in maniera dettagliata e appassionata quella sciagura attraverso la voce di alcuni sopravvissuti.
Angela con questo romanzo ci riporta indietro nel tempo facendoci fare un viaggio virtuale ma di fatto reale in una Pompei ricca di attrazioni e fermenti politici e una Ercolano elegante e ricca. Sfata una serie di luoghi comuni intorno alla tragedia avvenuta nel 79 d.C. fornendo al lettore elementi unici e molto spessi ignoti.