
Autore: Antonio Manzini
Pubblicato da Sellerio - Gennaio 2020
Pagine: 352 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: La Memoria
ISBN: 9788838940217

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Il vicequestore Rocco Schiavone è ricoverato in ospedale per un intervento a seguito di una sparatoria. A causa del suo brutto carattere mal sopporta la routine ospedaliera, infatti continua a svolgere indagini e interrogatori con il suo inconfondibile metodo, fino a risolvere un caso di omicidio.

Schiavone ha subito l’asportazione di un rene e, per una curiosa coincidenza, a seguito dello stesso tipo di intervento l’imprenditore Roberto Sirchia è morto sul tavolo operatorio dello stesso ospedale. Il vicequestore si ritrova quindi a riempire le lunghe giornate costretto in corsia compiendo le indagini su questo strano caso di sospetto omicidio. Con il suo fare brusco e indisponente, Rocco girovaga tra reparti e ambulatori, tra sotterranei e bar, e riesce a ricostruire lo svolgimento della vicenda e a scoprire che non si è trattato di un errore del chirurgo per uno scambio di gruppo sanguigno, ma di un omicidio vero e proprio con un movente ben preciso. La collaborazione dei suoi agenti all’esterno dell’ospedale risulta preziosa e indispensabile ed è anche il pretesto per descrivere le complicate avventure amorose dei vari poliziotti alle prese con le festività tra Natale e Capodanno.
Il romanzo si conclude con la risoluzione del caso, le dimissioni dall’ospedale di Rocco Schiavone e le feste per la conclusione dell’anno, in un crescendo di emozioni forti e episodi esilaranti che giustificano perfettamente il titolo dedicato all’amore, mentre non mancano momenti di riflessione e introspezione dovuti al momento particolare nella vita del vicequestore.
Approfondimento
Il rude poliziotto romano trasferito a Aosta è il protagonista di numerosi romanzi di Manzini, quindi per il lettore affezionato Ah l’amore l’amore è un piacevole ritorno, un appuntamento a cui non si può mancare. Tuttavia, anche per chi non ha mai letto nulla della serie, questo romanzo risulta perfettamente comprensibile, anzi forse ancora di più spinge il lettore a volere approfondire la conoscenza con Rocco Schiavone, il tipico personaggio che si odia o si ama. Infatti il poliziotto parla un romanesco volgare, fuma droga leggera, tratta male il suo vicino di letto all’ospedale, prende in giro i suoi sottoposti non proprio sveglissimi e i parenti snob della vittima dell’omicidio. Ciononostante Schiavone riesce anche ad essere affettuoso a modo suo, a difendere a spada tratta un anziano moribondo, a trovare un’intesa con una giornalista bella e intelligente.
Sei solo Rocco, pensò, e il motivo lo conosci. Aveva sempre detestato l’umanità e quella ricambiava tutti gli sforzi da lui compiuti e lo teneva a distanza. Non s’aspettava altro, niente di diverso, se vivi fra i ghiacci del polo difficile incontrare persone.
L’ambientazione ospedaliera è originale e ben descritta e rende l’intera vicenda avvincente e particolare.
Dolori, pillole, analisi, prelievi, visite e i pasti. Tutto fuori orario. L’ospedale era un microcosmo che obbediva a regole che niente avevano a che fare con la vita prima del ricovero.
Il vero valore aggiunto a questo romanzo poliziesco è lo stile brillante e a tratti perfino comico, così che sparatorie, morti, assassini sembrano meno brutti e la realtà meno violenta, anche se il cinico Rocco ci ricorda sempre che scoprire gli assassini non lo rende felice, ma solo svuotato e stanco.
Elena Naldi