
Autore: Banana Yoshimoto
Pubblicato da Feltrinelli - Giugno 2014
Pagine: 100 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: I narratori

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Dalla quiete della montagna alla freneticità dell’ambiente urbano la vita di Shizukuishi sta per essere stravolta. L’iniziale timore si trasforma presto in entusiasmo e gratitudine nei confronti dell’universo per aver portato sulla strada della ragazza persone speciali che altrimenti non avrebbe mai potuto conoscere.

Costruiamo una casa sul fianco di una montagna
Sopra alle nubi, accanto al cielo
Dopo tutti i nostri sforzi avremo le stelle come vicini
Assieme a loro abiteremo nello spazio.
Andromeda Heights inizia così, come se ci trovassimo in un sogno, cullati da una ninna nanna. E in effetti, il tono pacato continua per tutto il romanzo, la sensazione predominante è la pace.
Andromeda Heights racconta l’inizio della nuova vita di Shizukuishi, una ragazza ventenne che si trova a dover intraprendere un nuovo percorso in città dopo aver vissuto fin da piccola in montagna con la nonna.
Shizukuishi ha uno spirito dolce e caritatevole, ama prendersi cura delle persone e soprattutto delle piante, in particolare dei cactus con cui ha un rapporto speciale. Si sente protetta da loro, trascorre molto tempo a osservarli e a parlare con loro. In cambio i cactus spesso le indicano la via da seguire o le fanno incontrare le persone giuste al momento giusto, come accade per il ragazzo con cui intreccia una relazione sentimentale. Persino il suo nome deriva da una qualità di cactus molto amata dal nonno.
Shizukuishi non conosce i suoi genitori. Ha sempre vissuto con i nonni sulla montagna. Sua nonna è una guaritrice: prepara infusi di tè per le persone che si recano a farle visita, allevia le loro sofferenze e talvolta fa sparire malattie anche piuttosto gravi. È un personaggio singolare, sebbene nel libro se ne parli davvero poco.
Personalmente sono sempre stata convinta – e lo sono tuttora – che fosse un’energia innata nella nonna a trasmettere conforto agli altri. Io stessa sentivo come una forte scossa attraversarmi il corpo ogni volta che lei mi era vicino. Era come tornare ai giorni dell’infanzia, la stessa leggerezza, lo stesso tepore, e mentre il tempo continuava a scorrere, granello dopo granello, inarrestabile, io rimanevo ferma, sospesa all’infinito. Lo spazio sfocato davanti ai miei occhi si faceva sempre più vicino, la forza si produceva nel mio stomaco e affiorava in superficie. Il termine che esprime nella maniera più realistica quella sensazione è “libertà”.
La ragazza, per tutta la vita, ha aiutato sua nonna a preparare gli infusi fino a quando questa non le ha comunicato che sarebbe partita per raggiungere un signore di cui si è innamorata. Shizukuishi si trova così a dover abbandonare i luoghi silenziosi e incontaminati della montagna e affrontare la realtà caotica e poco rispettosa della natura della città. Fa fatica ad abituarsi, rimpiange il cielo stellato e la notte buia che tanto amava osservare prima di mettersi a letto.
La svolta arriva quando proprietari del ristorante dove è solita consumare i pasti le indicano una possibilità di lavoro come assistente presso un sensitivo. Capisce che quella è la sua occasione, è il suo destino fare da assistente a qualcuno, prima lo era stata per la nonna e ora, forse, potrà continuare a farlo.
Arriva così l’incontro con Kaede, un uomo capace di leggere la storia delle persone attraverso il tocco di un oggetto a cui sono particolarmente legati. Kaede possiede la sua stessa sensibilità e dolcezza. Tra i due si instaura subito un legame forte: sono entrambi persone diverse dagli altri, percepiscono sfumature dell’universo invisibili ai più. Con Kaede si sente di nuovo in pace, serena come durante il periodo sulla montagna con la nonna.
Pensai anche che avevo fatto bene a lasciare la montagna. Tutto intorno a me c’era l’affetto profondo di persone che non avrei mai incontrato se fossi rimasta lassù.
Approfondimento
Andromeda Heights, il primo libro della tetralogia Il Regno, inizia e finisce in maniera calma, quasi piatta. La stessa protagonista è una persona mite e pacata, dedita per lo più all’introspezione e alla riflessione. Persino la sua relazione sentimentale è priva di momenti elettrizzanti o furiose litigate. I due si limitano a vedersi sempre nello stesso posto e a compiere le medesime azioni quasi come un rituale. Ha senz’altro una maturità e una sensibilità maggiore rispetto alle ragazze della sua età e questo è dovuto al fatto che ha vissuto in montagna a stretto contato con le piante e da loro ha imparato il segreto per una vita mite e felice.
Un personaggio che ha destato la mia curiosità è quello della nonna, questa signora forte e solida come una roccia che possiede l’abilità di capire ciò di cui hanno bisogno le persone prima ancora che espongano i loro problemi e di preparare per loro i tè giusti. Si parla poco di lei in questo primo libro ed è un peccato.
Tutto il romanzo è incentrato sull’energia vitale dell’universo e sulla connessione di ognuno di noi con esso, soprattutto con l’elemento naturale. Shizukuishi parla con le piante e riceve da esse risposte continue sotto forma di segnali che solo lei è in grado di percepire.
Il romanzo si legge in poche ore, tuttavia l’assenza di dinamicità può rendere l’esperienza del lettore un po’ piatta e priva di stimoli.
Danila Pisano