
Autore: Maurizio de Giovanni
Pubblicato da Einaudi - Ottobre 2021
Pagine: 304 - Genere: Gialli, Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Stile libero big
ISBN: 9788806250713
ASIN: B09JBJ2C4L

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Aveva mani magiche, Nando Iaccarino, capaci di mettere a punto qualsiasi motore. Fuori della sua officina, pulita e ordinata più di una stanza d'ospedale, facevano la fila gli appassionati di auto e moto d'epoca, perché quello che gli altri avrebbero buttato, lui lo riparava, sempre. Sapeva prendersi cura delle cose, Iaccarino. Ora lo hanno ucciso, e tocca ai Bastardi di Pizzofalcone scoprire chi è stato. Anche se ciascuno di loro sta vivendo un momento difficile, anche se ognuno ha le sue angosce, i suoi dolori, i suoi segreti. Anche se i grandi capi della questura, che proprio non li sopportano, sperano ancora di vederli cadere. Come succede perfino agli angeli.

Mi fa desiderare di proteggerla e prendermene cura, don Savè. Mi fa diventare alto tre metri e muscoloso e forte, per cacciare via chiunque voglia farle del male. Mi fa diventare telepatico per prevenirne ogni paura, leggero per sorvolare la sia vita e sorvegliarne i confini.
Cosa fanno gli angeli sulla terra, come si muovono, come si confondono con le persone comuni, come sopravvivono alle pioggia? Come fanno a proteggerci dalla paura, dai silenzi, dalla solitudine, come riconoscono dentro uno sguardo la solitudine, la tristezza, il naufragio della speranza? Intuiscono gli angeli, guardano la realtà, leggono tra i mille rivoli di un presente distratto, confuso, indifferente e trovano risposte, incrociano occhi e ascoltano cuori, e a volte i bastardi si trasformano in angeli. Infatti, stavolta, il commissariato di Pizzofalcone si trova a davanti un omicidio inspiegabile: la scena del crimine è intatta, pulita come una sala operatoria; non c’è nessun movente e nessun indiziato. Ma nonostante l’assoluta assenza di indizi, la vita apparentemente anonima della vittima, la pulizia asettica della scena del crimine, passo dopo passo, ognuno dei Bastardi proverà a graffiare la superficie di apparente normalità, l’ipocrisia della perfezione, toglierà il velo dell’ordine finto e apporterà il proprio contributo all’indagine, ripercorrendo, a ritroso, la vita della vittima, fino alle radici di una solitudine lontana, di un rancore mai sopito, di una voglia di riscatto mortale, scavando dentro un dolore che lascia il lettore di stucco.
All’improvviso i piani narrativi si sovrappongono, presente e passato si intrecciano, dolore, rancore, amore e compassione vorticano furiosi tra le pagine del romanzo, il bene e il male convivono, diventano la stessa cosa, si spezzano e si ricompongono in un abbraccio mortale, in un vento impetuoso, placato solo dalle ali benevole di un angelo, forse incompleto, forse incompiuto, zoppo, malfermo, ma che rimane lì, nonostante l’abisso, nonostante il dolore e cura e protegge e si fa porto e confine, si fa argine e muro, barriera e ristoro.
Angeli per i bastardi di Pizzofalcone non è solo un giallo, è la riflessione lucida e impietosa sull’avidità del nostro tempo, sulla follia della perfezione e sull’ossessione del successo; ma è anche una storia di angeli, comuni, imperfetti, sbagliati, malandati, ma che amano, proteggono e curano, ridisegnano confini e fermano anche la pioggia, a dispetto di tutti e contro tutto.
Approfondimento
I romanzi di Maurizio De Giovanni non sono solo dei gialli, dentro c’è molto di più; c’è la vita della gente comune, ci sono storie e sofferenze e passioni che si intrecciano, che annaspano, che fanno volare in alto o cadere all’inferno; c’è la vita di un paese, abitudini e tradizioni, tramonti e scorci di mare che appartengono ad un luogo, ad una collettività, ad una memoria arcana e condivisa che ci lega per sempre alle nostre radici. Con la sua prosa raffinata ed evocativa, Maurizio De Giovanni racconta la parte più nascosta e più efferata dell’animo umano, racconta il disordine della mente nascosto dietro un’apparente perfezione, racconta l’uomo, con le sue debolezze, il suo coraggio, la sua dedizione, racconta l’intuito, la caparbietà ed il senso di solidarietà e di appartenenza che trasforma le persone in angeli, il dolore in amore.
Perchè l’amore, si disse suo Giovanna nel buio, è il grande indicatore. Il banco di prova, la linea di confine. Non l’amore sintetico venduto un tanto al chilo sugli schermi e sulle copertine, sbandierato nei comizi e nei parlamenti. Non l’amore delle canzoni, che si esprime nello stesso modo e nelle stesse forme. L’amore difficile, piuttosto. Che sopravvive alle alte e basse temperature, che fiorisce nel deserto e respira nello spazio siderale. L’amore che si mette di traverso.