Autore: Marco Malvaldi
Pubblicato da Sellerio - Settembre 2013
Pagine: 272 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura
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✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Per uno scrittore in crisi riuscire a portare a termine un romanzo è un grande traguardo; è quindi una vera tragedia se tale romanzo scompare in una rapina. Quello che sembra un banale furto in appartamento per opera di un gruppo di balordi è l’incipit di una esilarante commedia poliziesca basata sull’equivoco.
Giacomo Mancini, scrittore appassionato di golf, ha già diversi libri di discreto successo all’attivo. Ultimamente però non riesce a vivere la sua professione come vorrebbe, incalzato com’è dalla sua editor Angelica: lei non bada troppo alla qualità del romanzo – che infatti non legge – piuttosto all’osservanza delle regole del mercato editoriale e della stampa, che reclamano periodicamente nuovo materiale. Per fortuna, Giacomo è faticosamente riuscito a concludere un nuovo lavoro, che sembra promettente: la storia di un matematico che cerca di applicare la sua scienza alla musica e alla bellezza. È pronto a consegnarlo al rientro da un rilassante weekend fuori porta, nella campagna toscana. Sennonché un simpatico trio di ladruncoli approfitta della sua assenza per ripulirgli la casa dalla tv a schermo piatto, dai vini pregiati e dai tre computer, unici detentori delle copie esistenti del romanzo.
Inizia così una reazione a catena di eventi, che vedono coinvolti non solo Giacomo Mancini e sua moglie, ma anche il povero informatico Leonardo, a cui i ladri rubano l’automobile per effettuare la rapina, il suo esimio datore di lavoro Ingegner Tenasso, la poliziotta Corinna in perenne conflitto con il tronfio Questore Corradini, Angelica ed il dottor Luzzati, editori di Giacomo.
Dopo un crescendo di equivoci e fraintendimenti, fortunatamente alla fine i nodi si sciolgono e ogni personaggio trova il suo posto, chi in prigione chi con un nuovo lavoro.
E noi lettori ci troviamo con una storia davvero ben scritta, divertente, curiosa, che fa sorridere con intelligenza. E in omaggio, anche qualche assaggio firmato Giacomo Mancini.
Se non ha niente di significativo da dire e vuole semplicemente fare dei discorsi grammaticalmente ineccepibili, smetta di scrivere romanzi e si candidi per il Partito Democratico.
Argento vivo è il mio primo libro di Marco Malvaldi e, accidenti a me, cosa mi sono persa: mi ha colpito l’arguzia con cui tratteggia i personaggi, che diventano delle vere e proprie “macchiette”, e in questo mi ha ricordato Andrea Vitali. L’impiegato di Equitalia o il barista pettegolo non sono personaggi letterari ma sono esattamente così come li conosciamo noi nella realtà. Inoltre è ironico, sottile e ne sono prova alcuni passi del romanzo, come quello in cui ci spiega la teoria del pendolo o l’utilizzo del punto e virgola. Un romanzo che merita di essere letto e apprezzato per la sua qualità narrativa e linguistica.
Approfondimento
Marco Malvaldi è un chimico, una persona che per forza di cose deve avere ben chiare idee e procedimenti e non è un male: in Argento vivo ho trovato grandi chiarezza e linearità espositive, che unite ad una buona dose di verve e ad una notevole proprietà di linguaggio danno un risultato veramente meritevole. Persino io, che di matematica e fisica non ho mai capito nulla, sono riuscita ad afferrare il concetto di “frattale” e a trovarlo interessante.
Per la cronaca, il padre della teoria dei frattali è considerato Benoit Mandelbrot, che ha voluto creare una geometria apposta per quelle figure che non hanno una, due o tre dimensioni, bensì una dimensione non intera; inoltre sono formate da un motivo o da un elemento che si ripete. Fondamentalmente, è la natura che ha sollevato il problema: la felce, come altre piante, è un frattale.
Ringrazio Marco Malvaldi per avermi insegnato cose che non sapevo e per avermi fatto divertire senza scadere nel banale o nel triviale.