Autore: Francesco Pecoraro
Pubblicato da Ponte alle Grazie - Ottobre 2021
Pagine: 480 - Genere: Racconti
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Scrittori
ISBN: 9788833316406
ASIN: B09HHBJHCD
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Una serie di racconti sui fallimenti, le relazioni fallite, l’inutilità dell’arte e, più in generale, la natura umana. Su quanto l’esistenza sia precaria e come un minimo sconvolgimento possa distruggere una vita intera.
Sono quattro facciate fitte, molta gente che conosco. Un parterre di cinquantenni, intellettuali, per lo più, si conoscono tutti, ma si conoscono per strati. Questa città è fatta a strati, come una torta, ciascuno frequenta il suo, resta di solito nel suo. A nessuno importa nulla di nessuno, quando ci si vuole bene è flebilmente, distrattamente, come parenti lontani che un tempo hanno vissuto nello stesso mondo, con esperienze simili.
La prima sezione di racconti di Camere e stanze è stata quella, per me, più difficile da leggere. Si tratta di una serie di racconti caratterizzati da un perenne senso di disorientamento, isolamento, solitudine e soprattutto angoscia che spesso diventa parecchio opprimente. I protagonisti sono perlopiù uomini di mezz’età che si trovano a dover cambiare strada, oppure davanti a una situazione imprevista che sconvolge le convinzioni da loro maturate durante tutta la vita.
Un altro tema presente, sia in questa sezione che negli altri racconti, è quello dell’arte: completamente inutile da un lato, assolutamente necessaria all’essere umano dall’altro, aspetto che viene portato all’estremo nella seconda sezione del romanzo (Tecnica mista). L’arte è vista sia come un bisogno intrinseco dell’artista che come la sua maledizione, che lo porta alla rovina.
Quello che devi capire è che nessuno ti vuole, nessuno ha bisogno di te, della tua opera. Se sei un artista sei inutile per definizione, capisci? […] Sei solo tu ad aver bisogno della tua opera.
La terza sezione è quella più varia. Si riprendono in parte sia i temi già trattati nelle prime due che altri come la crescita, la precarietà della vita, le relazioni finite o in procinto di farlo e si spazia anche sul distopico.
Approfondimento
Nella maggior parte dei racconti le relazioni tra i personaggi (che siano esse romantiche, d’amicizia o familiari) sono perlopiù fallimentari. Per quanto possano essere sembrate solite all’inizio basta poco a farle crollare (un tatuaggio poco convenzionale, una brutta figura a una riunione, il perdersi troppo nella propria arte…).
La terza parte di Camere e stanze è quella che denota maggiormente la voglia dell’autore di sperimentare. I temi sono più vari, così come i protagonisti che non sono più solo uomini di mezz’età ma anche bambini, ragazzi e donne. Nei due racconti distopici (La città indiscussa e La Tavolata) i protagonisti si omologano alla massa degli altri esseri umani, adattandosi alla situazione senza fare troppe domande o rassegnandosi quando esse non trovano risposta.
Il tema della crescita viene affrontato in vari modi: nel racconto North American P-51 Mustang viene sottolineato il sentimento di libertà e di smarrimento che ha l’affacciarsi per la prima volta alla vita adulta, ma si parla anche della paura di non riuscire a fare qualcosa che si trasforma in invidia verso chi ci riesce (Il Fregno) e della gioia nel riuscire a fare qualcosa di cui gli altri non ci avrebbero ritenuto capaci (Il Bove).
La scrittura è ricca di termini colloquiali e dialettali che rendono più realistici i personaggi e permettono al lettore di immergersi molto più nella lettura, nonostante il narratore esterno. I racconti si leggono tutto d’un fiato (specialmente alcuni come North American P-51 Mustang e Mi suicido per via dei miliardi di anni). La cosa veramente difficile è ricominciare a leggere dopo che si è smesso visto il senso d’angoscia che rimane dopo la lettura.
Erica Carrara