Autore: Emmanuel Exitu
Pubblicato da Bompiani - Ottobre 2023
Pagine: 432 - Genere: Narrativa, Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Narratori italiani
ISBN: 9788830107113
ASIN: B0CKRKKWXF
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Alle 5.46 del 15 ottobre 1943, un gruppo di allieve infermiere, tra cui la snella e buffa Cicely Saunders, parte da Londra alla volta di un ospedale per curare i feriti dei fronti di guerra. Nonostante la sua famiglia avesse previsto un futuro all'Università di Oxford, Cicely ha scelto la carriera infermieristica. Testimone delle sofferenze e morti durante le notti in corsia, Cicely inizia a registrare tentativi, fallimenti e pratiche per alleviare la sofferenza dei moribondi. Laureandosi anche in Medicina, nel 1967 apre il primo moderno hospice, pionieristico nel trattamento dei malati terminali con dignità. Emmanuel Exitu si ispira a Cicely Saunders per un romanzo luminoso che celebra la sua caparbietà visionaria e il potere dell'empatia, dimostrando che la speranza può illuminare fino all'ultimo respiro.
Questa è la ragione della sua speranza.
Non è il lieto fine, che tanto nessuno avrà mai se non nei brutti film e nei brutti romanzi: la sua speranza è un miscuglio insopportabile di amore e dolore che purtroppo e per fortuna non ha nessuna intenzione di lasciarla in pace.
Scatta in piedi, gira la chiave e se ne va lasciando la porta aperta.
Di cosa è fatta la speranza è una celebre interpretazione letteraria approfondita della magnifica realtà di Cicely Saunders, ma anche della genesi di una nuova mentalità basata sull’ascolto, l’attenzione e l’accudimento dei malati terminali, al fine di rendere meno difficile la loro separazione con la vita terrena e sopportare con più serenità il dolore. Un’opera straordinaria ricca di emozioni forti e di carattere, la protagonista esistita realmente quindi incarna il talento e la prodigiosa lealtà dell’infermiere e del medico poi, colei che ha saputo distinguersi con eccellenza per la dedizione e la pazienza più che per l’estrema perfezione. Vediamo dunque Cicely giovane cadetta che lascia una ricca e facoltosa famiglia, arricchitasi con l’edilizia dove il litigio fra madre e padre era costante, sotteso e perenne, per affrontare i campi inglesi travolti dai martoriati invalidi di guerra.
“Saunders, giusto. Allora, sì… Visto che nella sua zona è rimasto solo Williamson, continuerà a occuparsi di lui.” Indica il letto. “Prenda una sedia e una coperta e non lo perda d’occhio. Ci sta sfuggendo qualcosa.” Un mormorio di sdegno passa da allieva in allieva: loro a sputare sangue sotto la frusta e lei a dormire di fianco allo splendido capitano? Mrs Gatlin le guarda in faccia una per una. Temo che le sue colleghe siano talmente sciocche da pensare che il suo esame sarà una passeggiata. Cicely guarda le altre. Egerton, Jones, Thompson, Taylor, Mills… Pensa a come l’hanno sempre trattata. “Non sia sciocca come loro, Saunders.”
Una sfida che le riuscirà bene e le varrà una promozione a Nightingale. Apprezzabile e misericordioso il sostegno che la ragazza darà al sergente e pilota gravemente ferito e mutilato, ma anche con un tumore incurabile ai polmoni, sarà l’unica figura a combattere e ad insistere affinché gli venga somministrata la giusta dose di morfina per attenuare le sue infinite pene.
In fondo ha perso quattro ore di sonno, niente di che. Non è una tragedia, sentirà al massimo un po’ di stanchezza in più. Del resto, si è preparata alla duenotti come gli altri anni, e gli altri anni ha sempre brillato con il massimo dei voti. Nelle ultime tre settimane è andata a letto presto e ha dormito otto-nove ore a notte, ha previsto le possibilità più critiche, ripassato le relative procedure e vissuto in anticipo l’emozione corrispondente. L’ha vissuta e poi amplificata, perché la privazione di sonno amplifica tutto. È uno dei suoi effetti: a un certo punto diventa tutto enorme. Emozioni, sensazioni, pensieri, sentimenti e stati d’animo. Enormi e insopportabili.
Successivamente la sua scoliosi dovuta all’eccessiva altezza si aggravò e questo non le permise di proseguire con la tanto amata carriera da infermiera, dovette quindi rassegnarsi e scegliere un’altra strada, quella dell’assistente sociale. Entrò a far parte sia nell’équipe del Royal Cancer Hospital che nel 1947 nel Thomas’s Hospital, struttura specializzata nel trattamento dei pazienti oncologici, dove conobbe e si innamorò di David Tasma, un agnostico che credette in lei e in seguito anche in Dio. David le lasciò cinquecento dollari affinché lei potesse costruire la finestra nel suo amato sogno, il sogno di una casa, che dopo diciannove anni vide la sua nascita, per l’assistenza dei malati terminali e che si sostituiva al tanto odiato ospizio. La storia, infatti, con David promosse con insistenza la sua già entusiastica carriera medica innescando in lei il coraggio di perseguire e di diventare medico specializzandosi nella preparazione e somministrazione di farmaci per la cura oncologica e terminale.
La neve la fa impazzire di gioia, è una cosa del cielo che copre ogni cosa della terra per fare più luce e silenzio. Cade e basta. Cicely sta ancora tremando. Una finestra della tua casa ha detto. Nessuna donna ha mai ricevuto una dichiarazione d’amore più dolce, nemmeno Shakespeare può aver detto una cosa più romantica, nemmeno nei sonetti. E se anche l’avesse detta, non può averla detta così bene come ha fatto David. Respira l’odore della neve. Di solito quando fa tardi prende un tassì, ma stavolta c’è la neve e andrà a piedi. Non c’è gente in giro, perciò può andare senza fretta e senza rumore, senza scatti per superare o evitare gli altri. E poi è impossibile resistere davanti a marciapiedi tanto immacolati. Guarda i suoi piedi che affondano nel bianco. Soffice. Compatto. Cammina per un tratto e si volta, conta le tracce che ha lasciato. Riprende. Si volta. Conta le tracce. Riprende. Sarà una lunga notte.
Grazie all’aiuto del dottor Barret un chirurgo lei riuscì a prepararsi egregiamente e a laurearsi e nel 1967 il suo più grande desiderio si realizzò. Nacque il St. Christopher con lo scopo di liberare i malati dalle più spregevoli afflizioni, avvicinando tutti non solo i pazienti, ma anche la comunità scientifica ad una nuova consapevolezza emotiva e sociale che vedeva risvegliare la passione medica anche nell’assistenza degli ultimi giorni di vita di un malato, considerato dunque uomo e degno di attenzione fino alla fine.
Approfondimento
Emmanuel Exitu può essere uno scrittore forse poco conosciuto, ma il cui valore, soprattutto con Di cosa è fatta la speranza è chiaramente indiscusso ed esponenziale. Una scrittura fluida ed emozionante, non ci sono cadute di stile e la prosa è scorrevole e incantevole, leggendo infatti ci si sente piacevolmente immersi nella descrizione delle vicissitudini e si soffre al contempo con i personaggi, la potenza delle parole si trasforma in immagini vividissime e ricche di magia nonché di contenuti sinceri e disarmanti.
Un’opera accurata in cui il piacere di scoprire una donna di questo grande valore si accompagna alla profonda attenzione che la medicina ha nei confronti dei malati oncologici, soprattutto in Europa. Leggere questo capolavoro equivale a fare un viaggio nell’evoluzione scientifica.
Nausicaa Baldasso