
Autore: Isabel Allende
Pubblicato da Feltrinelli - Novembre 2020
Pagine: 176 - Genere: Biografico, Saggi
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: I narratori
ISBN: 9788807034206

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“Il patriarcato è di pietra. Il femminismo è fluido, potente, profondo come un oceano e racchiude l’infinita complessità della vita, si muove a onde, correnti, maree e talvolta con tempeste furiose. Come l’oceano, il femminismo non rimane in silenzio.”
Femminismo e femminilità, amore e potere, desiderio e paura: Isabel Allende ci racconta il suo approccio alla questione femminile.

Con orgoglio e solennità Isabel Allende apre il suo libro, a metà tra un saggio sul femminismo e un libro di memorie e riflessioni personali, dichiarando di aver avuto a cuore la questione femminile fin dai tempi dell’asilo.
Nel Cile degli anni ‘40 la piccola Isabel ha dovuto fin da subito scontrarsi con una società profondamente ineguale e machista, dove anche le figure maschili a lei più care si mostravano incapaci di comprendere le rimostranze femministe della bimba. Davanti ad un nonno che scuoteva la testa guardandola lottare per essere trattata al pari dei compagni maschi e a un patrigno, l’amato zio Ramon, che pur adorandola non era in grado di condividere il suo desiderio di uguaglianza, Isabel Allende ha deciso di fare della lotta per le donne una missione di vita, da portare avanti tramite l’accanito combattimento al patriarcato e la diffusione del suo messaggio, aiutando le vittime del machismo mondiale e usando le proprie abilità di scrittrice per dar loro la parola.
Oggi ci presenta un resoconto chiaro, tagliente seppur leggero, solenne quanto ironico, delle sue battaglie, parlando delle donne della sua anima, della sua vita e della sua scrittura.
Ci accompagna lontano nello spazio e nel tempo, attraverso poesie e riflessioni saggistiche, dati statistici e passi pieni di passione, toccando ogni dimensione, tabù e contraddizione che investe la lotta femminista.
Ci racconta senza paura dell’orrore dello stupro, di una violenza di cui le donne sono vittime ogni giorno seppur accusate d’esserne la causa principale. Ci racconta della paura che inevitabilmente le accompagna costantemente, delle continue attenzioni da loro poste nell’evitare situazioni e contesti potenzialmente pericolosi.
Ci racconta delle ingiustizie che ancor oggi, dopo decenni di lotte e conquiste, sono così comuni nel mondo: la mutilazione genitale femminile, la totale prigionia delle donne sotto il burka, la disuguaglianza in ambito lavorativo che macchia anche le civiltà che si reputano più avanzate riguardo queste questioni.
Tra pagine di profonda drammaticità di Donne dell’anima mia però c’è spazio anche per un apologo della bellezza e della femminilità, che non sono inconciliabile con il femminismo. Non è solo per rifuggire la violenza e soccombere al patriarcato che vive la donna: nella sua anima c’è spazio per il desiderio sessuale, la voluttà estetica, la tensione al piacere e all’amore.
Un universo, quello delle donne che vivono nell’anima di Isabel Allende, profondamente variegato e complesso, sebbene sempre, sempre libere.
Approfondimento
Come sempre sa fare Isabel Allende, anche quest’ultimo suo libro sa essere profondamente avvincente, mescolando realtà e narrazione, riflessione e passionalità, leggerezza e drammaticità.
In poco meno di 200 pagine l’autrice sa esporre una visione del mondo, un resoconto dei passi avanti fin qui fatti e un profondo augurio per le conquiste future.
Senza mai perdersi d’animo né cadere nell’invettiva, ci presenta un mondo profondamente ingiusto che sta a noi, adulti e piccini, uomini e donne, cambiare.
In un anno qual è stato il 2020, durante il quale l’umanità intera si è trovata chiusa in casa, costretta a fare i conti con sé stessa, pare fondamentale rivedere la nostra civiltà, saggiarne i punti di forza ma anche denunciarne le storture, nella speranza di un futuro migliore, per noi e per coloro che verranno dopo di noi.