Autore: Gabriella Genisi
Pubblicato da Sonzogno - Gennaio 2018
Pagine: 208 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Romanzi
ISBN: 9788845426476
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Lolita Lobosco è stata promossa questore e deve trasferirsi a Padova. Ma gli inizi non sono facili: l'ambiente si rivela più intollerante del previsto, la nebbia confonde i pensieri e mortifica i capelli, l'orizzonte d'acqua di Bari è troppo lontano per curare la solitudine. Anche il lavoro stenta a decollare, e poi, con i nuovi colleghi, proprio non riesce a legare. Solo grazie all'aiuto e ai consigli di Giancarlo Caruso, affascinante vicequestore di origini siciliane, le cose migliorano, mentre un caso di bullismo – la scomparsa, nell'omertà generale, di un ragazzo da uno dei licei più in vista della città del Santo – mette a dura prova il talento investigativo di Lolì.
“Una città non mia, un nuovo incarico. Il mare che non c’è più, il sole nemmeno. Insieme a tutta quella rete di relazioni emotive e pratiche della quale tutti abbiamo bisogno per sopravvivere”
È come in un naufragio: bisogna buttarsi senza salvagente in mare aperto, e imparare a nuotare in fretta, altrimenti si annega. La vita è tremenda.
Lolita Lobosco, neo procuratrice di Padova, è l’unica, singolare e indiscutibile protagonista del racconto Dopo tanta nebbia.
L’autrice di questo romanzo poliziesco, Gabriella Genisi, non si presta a descrivere in maniera minuziosa, dettagliata, in poche righe o in intere pagine, i tratti fisici, psicologici e comportamentali della protagonista. Nello scorrere della lettura, passando di pagina in pagina, tra pensieri, ricordi e atteggiamenti di Lolita, ci rendiamo conto e capiamo come realmente lei sia. Comprendiamo il suo carattere, i suoi ideali, conosciamo parte del suo passato, scopriamo i suoi gusti personali, sembra quasi apparirci, mostrarsi davanti ai nostri occhi la sua figura, nella sua forza e bellezza; quarant’anni portati in modo esemplare, bella, femminile, con le sue immancabili gonne di jeans e le sue inseparabili Louboutin, competente, passionale, sicura di sé, amante del suo lavoro quanto del buon cibo barese.
Lolita da poco trasferitasi presso la procura di Padova, trascorre la maggior parte delle sue giornate a risolvere casi, ad indagare su efferati crimini, a pensare e ripensare possibili risoluzioni. È una di quelle persone che si porta il lavoro a casa, che non stacca mai, difficilmente riesce a separare la vita lavorativa da quella privata. Forse perché con il suo lavoro, con le sue responsabilità è molto difficile riuscirci, ma anche per il suo carattere diffidente. La sua sarà deformazione professionale o forse sarà il suo bagaglio personale che si porterà sempre dietro a farle diffidare delle persone, quanto più degli uomini. Il suo rapporto con gli uomini è sempre stato particolare, burrascoso; ha perso il padre carabiniere quando era ancora una bambina, un matrimonio alle spalle finito con la separazione e l’ultima relazione finita male. Molto difficile fidarsi degli uomini e soprattutto non temere un ennesimo abbandono. Questa sua paura, che è diventata la sua forza, ha fatto sì che riuscisse a vivere senza uomini, a non sentirne la mancanza o la necessità di una vita insieme, ma proprio con gli uomini si troverà a lavorare in stretto contatto.
Il suo ambiente lavorativo infatti, è sempre stato prettamente maschile, ma è sempre riuscita a destreggiarsi bene, soprattutto nella sua Bari, dove aveva instaurato ottimi rapporti professionali e dove si era integrata perfettamente. A Padova, invece, le sembrerà tutto più difficile, sarà per la lontananza, sarà per il nuovo ambiente, per la nuova città, per i nuovi colleghi che le dimostreranno non poca diffidenza, sarà la mancanza dei suoi affetti, sarà la mancanza del buon cibo ma soprattutto la mancanza del mare, il suo amato mare.
L’inizio del suo nuovo incarico a Padova dunque non sarà per niente positivo e, a complicare il tutto, sarà anche uno strano caso di scomparsa che dovrà risolvere. A darle però uno spiraglio di luce in una città immersa nella nebbia, saranno il vice procuratore Caruso e i suoi ex colleghi di Bari che giungeranno da lei in soccorso.
In Dopo tanta nebbia, due saranno i casi di scomparsa che Lolita si troverà a risolvere, due casi in due città diverse, in due regioni diverse e in circostanze diverse.
Il primo caso, quello a Padova, riguarderà la scomparsa di un ragazzino di 18 anni, della cui sparizione è stata informata dal nonno del ragazzo che ormai, triste e disperato, si rivolgerà e lei per chiederle aiuto. Dalle indagini ne verrà fuori qualcosa di spaventoso, nella Padova “bene” si celerà qualcosa di agghiacciante che metterà a dura prova la sensibilità di Lolita.
Il secondo caso, quello che Lolita affronterà una volta ritornata a Bari, riguarderà invece la scomparsa di una giovane musicista, moglie e madre di due figli e, tra un interrogatorio e l’altro, si scoprirà qualcosa di inaspettato sulla vita dell’artista.
Per entrambe le indagini Lolita non si fermerà davanti a niente e nessuno pur di risolvere i casi e trovare i colpevoli, ci metterà impegno, ingegno, intuito ma anche tanto cuore.
Approfondimento
Il titolo del libro, Dopo tanta nebbia, ispirato sicuramente ai versi della poesia “Sereno” di Ungaretti Dopo tanta nebbia a una a una si svelano le stelle, autore citato anche all’interno del racconto, dice molto su quello che realmente la nebbia rappresenta e raffigura nelle pagine di questo romanzo.
Entrambi i casi su cui indagherà Lolita, inizialmente sembreranno essere avvolti da un velo di mistero, da un manto di nebbia, dove tutto è difficile da scoprire, si farà difficoltà a distinguere il bene dal male.
La nebbia avvolge e nasconde tutti e tutto, nasconde le paure, i dubbi, i segreti, le incertezze e le insicurezze, la rabbia, la gelosia, ogni tipo di sentimento, la nebbia cela la realtà e il compito di Lolita sarà proprio quello di fare chiarezza, di guardare oltre, di passare oltre.
La nebbia però non avvolge solo i misteri che Lolita dovrà risolvere, anche lei è avvolta da una coltre di nebbia, da una sorta di corazza, di protezione, da quella linea immaginaria che ognuno di noi mette tra sé e il resto del mondo. La nebbia ci fa da scudo, siamo noi a decidere cosa far vedere e cosa non far vedere, la nebbia nasconde i nostri veri sentimenti, le nostre emozioni, siamo noi a decidere cosa rendere visibili agli altri del nostro essere e cosa invece tenere velato e nascosto, siamo proprio noi a scegliere se e a chi far vedere, prima o poi, il nostro cielo stellato.
Simona Signoriello