
Autore: Georges Simenon
Pubblicato da Adelphi - Dicembre 2020
Pagine: 377 - Genere: Letteratura di viaggio
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Piccola biblioteca Adelphi
ISBN: 9788845935138

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Dalla Germania di Hitler alla Russia di Stalin. Dal Belgio a Istanbul. Il resoconto di parecchi viaggi in un continente appena uscito da una guerra, che doveva essere l’ultima, ma già pronto a viverne una nuova. Una raccolta di reportage in uno degli anni più critici per l’Europa a opera di un uomo che ha fatto dell’osservazione uno dei suoi punti di forza.

Se a Bruxelles l’uomo comune risulta spesso divertente per quel suo accento che ha il dono di fare tenerezza agli stranieri, nel Nord del paese vivono fiamminghi scontrosi e taciturni, che si incaponiscono a ricavare il massimo da una terra non grande ma tenace. E i valloni del Sud sono rudi proletari, uomini abituati a lavorare in miniera, nelle fonderie di zinco o nelle vetrerie, che si sforzano di migliorare la propria sorte con paziente e possente ostinazione.
La casa editrice Adelphi omaggia il lettore di un Georges Simenon inconsueto, nelle vesti di reporter e giornalista. In genere il suo nome è legato ai romanzi e in particolare a quelli il cui protagonista è il commissario Maigret, cui l’autore ha dedicato 75 romanzi e quasi 40 racconti. Simenon, tuttavia, è stato anche un grande viaggiatore, soprattutto a partire dalla fine degli anni Venti, quando i suoi romanzi cominciano a garantirgli – se non ancora la notorietà che arriverà in seguito. Una certa sicurezza economica che lo spinge, insieme alla moglie, a intraprendere parecchi viaggi. Dapprima la meta del loro peregrinare saranno i canali di Francia, visitati in battello; successivamente lo scrittore si farà ben più audace e visiterà luoghi più lontani: Turchia, Europa dell’Est, Africa, Unione Sovietica.
Da queste esperienze in terre lontane prendono forma i suoi numerosi reportages, alcuni dei quali sono il contenuto di Europa 33.
Ed è un’Europa malata quella che incontra Simenon nel suo vagabondare
Io sono partito con uno scopo più modesto, quello di vedere il volto dell’Europa di oggi. C’è stata un’Europa di prima del 1914, poi un’Europa squarciata dalle trincee e in infine un’Europa del dopoguerra. Ma forse è ancora un’altra Europa, questa Europa del 1933 che sonnecchia sotto la neve e che, come chi dorme male, è scossa da bruschi e terrificanti sussulti.
Lo scrittore non ha la pretesa di offrire rimedi per una situazione tanto difficile. Si limita ad offrire una testimonianza preziosa e sincera, fatta di immagini, annotazioni e dialoghi il più possibile fedeli alla realtà. E altrettanto preziose e ricche di significato sono le fotografie, scattate durante i viaggi, che accompagnano il libro e mostrano, una volta ancora, l’unica cosa cui il grande Simenon è interessato: mostrare “l’uomo nudo”, lo stesso che abiterà in seguito tutti i suoi romanzi.
Approfondimento
Europa 33 è una lettura interessante che, attraverso immagini, dialoghi e descrizioni realistiche, mostra lo stato di un’Europa sospesa tra due guerre. Ogni reportage sembra un breve romanzo a sé, in cui l’occhio attentissimo dello scrittore, che prevale su quello più neutro del reporter, penetra in profondità, forse alla ricerca di ambienti e personaggi da utilizzare magari per lavori futuri.
Una parte notevole dei suoi reportages è dedicata ai popoli che, in quegli anni tanto duri per l’Europa, avevano davvero fame. E tutta la maestria del grande scrittore si rivela attraverso pagine davvero toccanti, che mostrano empatia e solidarietà.
Il racconto della visita a un dormitorio di poveri a Varsavia vale, da solo, la lettura dell’intero libro:
Se il mio racconto vi sembrerà angosciante, consideratelo un brutto sogno… Nessuno ride. Nessuno parla. Si vedono solo sguardi che non sono neanche minacciosi, ma sono vuoti e gelidi. È peggio!
Descrivendo ogni cosa filtrata attraverso uno sguardo fotografico ed una schiettezza incapace di menzogna, Simenon permea il suo libro dell’esperienza di chi ha saputo raccontare ciò che ha visto senza filtri né belletti, in prima persona e in maniera assolutamente autentica.