Autore: Guido Catalano
Pubblicato da Rizzoli - Febbraio 2021
Pagine: 160 - Genere: Racconti
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Rizzoli narrativa
ISBN: 9788817139328
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“Spesso le fiabe che ci raccontano i nostri genitori, i nostri nonni, finiscono con un lieto fine. In queste fiabe, invece, non sempre la fine è lieta. Non è mancanza di ottimismo, è iperrealismo fiabesco.”
In queste fiabe ci sono principi che vogliono diventare principesse, ci sono ghiri insonni, cecchini pacifisti e ascensori innamorati, ci sono lieti fini e non, ma le fiabe ci hanno da sempre accompagnato, e sono un mezzo per esorcizzare a volte paure o a volte solo a far comprendere una morale, ma non facciamo troppo i seriosi, “queste” favole sono un giusto compromesso per ritrovare quel senso del bambino che è in noi ma con la corazza da adulto, perché di draghi ce ne sono tanti, “ma possiamo sempre sconfiggerli con una bella risata.”
Penso che scrivere (e leggere) fiabe sia un buon modo per prendersi una vacanza dalla realtà. Non so voi, ma a me talvolta la realtà innervosisce, altre volte spaventa. Scrivere delle fiabe, ho pensato, mi darà modo di congedarmi per qualche tempo da tutto questo chiasso.
La realtà è molto rumorosa.
Chi di noi non ha mai letto una fiaba al proprio figlio o le ha ascoltate quando era bambino? Siamo abituati a pensare alle fiabe come ad un mondo dove la realtà non esiste o si nasconde dietro le mura di un grande castello o dietro le ombre di un drago, invece le fiabe molto spesso contengono tante briciole di verità, a volte fanno ridere, a volte fanno piangere, ma alla fine c’è sempre il lieto fine che ti rende la giornata più piacevole. Nelle fiabe di Catalano la realtà si confonde nelle pieghe della fantasia, raccontando piccolissimi aneddoti che fanno sorridere, c’è un principe che vuole essere una principessa, e perché no? C’è una bambina che non crede alla mamma che nel bosco c’è un Babau, ahi ahi!! C’è un ascensore che si innamora perdutamente di un gelato, come finirà?? E tante altre piccole fiabe per sorridere un po’.
Fiabe per adulti consenzienti è un libro veramente simpatico e divertente, leggero da leggere, per passare qualche ora in piacevole compagnia, “quando un libro fa compagnia”. I personaggi sono esilaranti e confesso ho riso tanto su alcune e su altre ho riflettuto un po’. Catalano riesce ad esorcizzare in qualche modo un po’ di malinconia che traspare in questi ultimi tempi, rendendo le ore un po’ più piacevoli.
Approfondimento
Il titolo del libro è fuorviante. In verità penso che queste fiabe possano essere apprezzate anche dai bambini.
Il problema è che non ho bambini sottomano per fare un esperimento. Se tu, caro lettore, cara lettrice, hai un bambino sottomano, prova a leggergliene qualcuna e fammi sapere.
Da mamma vorrei rispondere a Guido Catalano che qualcuna ne leggerei ai miei figli, forse non tutte. I bambini sono abituati a vedere il mondo delle fiabe dove il principe sposa la principessa, e il cavaliere sconfigge i draghi; dove i bambini uccidono le streghe e le cenerentole diventano principesse. Il mondo per loro è ancora glabro di gente cattiva o di brutte cose e sono abituati a pensare che poi tutto finisce bene. La vita reale non è sempre così, ma avranno tempo e modo per impararlo. Le fiabe per adulti sono un’altra cosa e questo libro ce ne rende merito. Abbiamo bisogno anche noi ogni tanto di togliere la corazza da adulto e tirare fuori il bambino che crede ancora al mondo delle fiabe, e Catalano riesce in maniera magistrale ad esorcizzare le paure celate sotto le mentite spoglie di draghi fattucchiere e non solo, regalandoci dei momenti di pura ilarità, senza pensare per forza ad una morale nascosta.
La più bella per me? Quella del bambino che ha perso la mamma e che gli dicono che è volata in cielo, lui costruisce un razzo per andare a cercarla, non la trova ma trova un bel pianeta gli da il nome di sua mamma e invita tutti. La più divertente? Quella del toro con le armi, ma anche tante altre. Se lo consiglio? Vivamente, per passare qualche ora di spensieratezza, perché non c’è una brutta giornata, talmente brutta che non si possa salvare con una bella risata, e perché “vivere felici e contenti di certo è possibile, magari non sempre, ma almeno per un po’.”
Giuseppina Guerra