Autore: Andrèa del Fuego
Pubblicato da Feltrinelli - 2013
Pagine: 175 - Genere: Drammatico
Formato disponibile: Brossura
Collana: I Narratori
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Un temporale colpisce la casupola della famiglia Malaquias, sperduta nell'enigmatico luogo chiamato Serra Morena. Al disastro riescono a sopravvivere i tre bambini: Nico, Antonio e Julia. Questo romanzo narra la loro storia: i tre bambini danno inizio ad un cammino vertiginoso lungo il quale si imbattono in fazendeiros depositari dei codici della società patriarcale brasiliana, signore coinvolte nel traffico di neonati nella babele di una gigantesca stazione degli autobus, eccentriche suore francesi, vallate misteriose trasformate dal progresso in fantasmagorici mari interni. "Fratelli d'acqua" è un romanzo che, complice lo scenario di un Brasile arcaico, apparentemente dimenticato dalla Storia e tuttavia contrapposto a una modernità che avanza, racconta attraverso le vicende sfortunata della famiglia Malaquias, il Brasile più rurale e povero.
Oggi ci occuperemo del primo romanzo della talentuosa scrittrice brasiliana Andrèa Del Fuego che le è valso il Premio José Saramago 2011. Fratelli d’acqua, ambientato nell’enigmatica Serra Morena, ci propone il solito cliché già letto e visto tante volte sia nelle sale cinematografiche, che nei romanzi. Bambini che rimangono orfani in seguito ad una tragedia familiare e che cercano di ricongiungersi affrontando diversità e peripezie varie. Romanzo carente quindi dal punto di vista della trama e della storia di fondo. Per fortuna il romanzo racconta uno spaccato del Brasile, quello povero e arcaico, che grazie soprattutto allo stile elegante e poderoso dell’autore, contribuisce a catturare l’attenzione del lettore e a rendere piacevole e sorprendente la lettura del romanzo. Paragono la scrittura di Andrèa Del Fuego ad una musica lirica. Ogni parola sembra avere una propria melodia e non è mai stonata, mai fuori luogo. Ogni frase, ogni periodo, costituisce una melodia perfetta da ascoltare con curiosità e piacere. Il romanzo esprime quel realismo magico che è tipica della narrativa latino-brasiliana. Tuttavia, trattasi di uno stile essenziale e minimalista. Ruvido e al tempo stesso poetico.
Per quanto concerne la trama, punto debole di Fratelli d’acqua di Andrèa Del Fuego, i tre bambini ormai orfani, dopo il tragico evento, vengono separati. In particolare, Nico resta a lavorare con dei fazendeiros, mentre Antonio e Julia vengono spediti in un orfanotrofio delle suore francesi nella città vicina, a sei ore di viaggio dalla Serra Morena. Successivamente anche Antonio e Julia vengono separati. Julia trova rapidamente una famiglia disposta ad adottarla, mentre Antonio, complice il suo nanismo, diventa il figlio adottivo dell’orfanotrofio. Dopo qualche anno, il matrimonio di Nico rappresenta per Nico l’occasione di ricongiungersi con suo fratello e sua sorella. Per il giovane, che non ha dimenticato la promessa di ricongiungersi fatta ai fratelli al momento della separazione, è finalmente arrivato il momento di liberarsi della stretta dei fazeinderos e di riappropriarsi della casa dei suoi genitori. Il matrimonio diventa, quindi, l’occasione per riunire i Malaquias nella casa di famiglia. Felice di tornare con il fratello maggiore, Antonio lascia l’orfanotrofio per seguire Nico. Anche Julia riceve la notizia delle nozze e decide di partire, di lasciare la famiglia adottiva per tornare alla Serra Morena, ma il suo è un viaggio lungo e pieno di imprevisti e la meta sembra allontanarsi sempre di più.
Dunque, un libro da leggere Fratelli d’acqua soprattutto per lo stile e per lo spaccato brasiliano che l’autore ci rappresenta nelle pagine di questo romanzo. Aspetto il secondo libro dell’autore, convinto che con una trama migliore possa diventare una delle maggiori autrici del panorama internazionale.